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Daniel Canzian – Milano – Secolo d'Italia


13 Gen 2023 0:01 – di Redazione

Daniel Canzian
Via San Marco, ang. Via Castelfidardo – 20121 Milano
Tel. 02/63793837
Sito Internet: www.danielcanzian.com

Tipologia: ricercata
Prezzi: menù degustazione da 65 a 110€; alla carta: due portate 50€, tre portate 65€, quattro portate 85€
Chiusura: Domenica sera, Lunedi

OFFERTA
Daniel Canzian propone una cucina con due chiari punti di riferimento: una tradizione italiana solida e concreta e una tensione verso una dimensione estetica/artistica del piatto. Ne emerge una proposta ben piantata a terra, con materie prime selezionate elaborate in piatti decisamente belli da vedere quanto da mangiare. La carta offre tre menù degustazione, uno più essenziale a 65€ di 4 portate, il menù iconico con un percorso temporale attraverso i piatti dello chef a 105€ e, infine, un menù da 110€ ancora più ispirato a una dimensione artistica con piatti direttamente collegati a opere, esponenti e movimenti artistici. Bene l’avvio con un pane sfogliato fragrante e burroso seguito da uno integrale preparato con lievito madre profumato e leggero, a cui fanno seguito i grissini di baccalà mantecato, ovvero dei gustosi grissini in cinque impasti di colori differenti ripieni di baccalà mantecato. L’Uovo d’Artista è un guscio ripieno di crema d’uovo, erba cipollina e caviale, la cui densità di sapori è eccezionale mantenendo gli stessi perfettamente distinti. Umami e sapidità ben bilanciati caratterizzano le cappesante “Serenissima”, mentre il minestrone in versione contemporanea arriva a darci una pausa dall’intensità dei precedenti piatti: le verdure, tutte cotte perfettamente, sono sommerse in questo brodo di pomodoro e pepe di timut. Segue il risotto al limone, sugo d’arrosto e liquirizia che ritorna sul precedente regime d’intensità, con un’elevata dose di dolcezza perfettamente bilanciata dalla nota agrumata. La sogliola in “sopa coada” è un piatto che non ci ha stupito particolarmente: il pesce era obnubilato dalla verza condita dall’arancia, che comunque dava una buona nota vivace a un piatto altrimenti un po’ spento. Ottimo, invece, il maialino da latte croccante caramellato da una glassatura al shichimi tōgarashi (dal sapore allo stesso tempo familiare ed esotico) accompagnato da una quenelle di tarassaco, da un carciofo e da un involtino di sedano rapa. Buona la chiusura affidata a due dolci: una spumiglia croccante al cocco e melograno (una sfera meringata al cocco e un sorbetto nel classico gioco agrodolce) e la sfera di cioccolato “Arnaldo Pomodoro” (una sfera di cioccolato servita con una deliziosa zuppa di arance amare), seguiti da un caffè fatto con la moka e da piccola pasticceria.

AMBIENTE
Di un’eleganza sobria, con un tovagliato delicato e dallo stile contemporaneo. Consigliamo vivamente il pasto al bancone (chiamato il Tavolo dello Chef) che altera la dimensione del pasto e offre uno spettacolo più che piacevole e un’interazione con la cucina assolutamente apprezzata.

SERVIZIO
Molto cordiale, puntuale e preparato; il ritmo è cadenzato ma non opprimente.

Recensione a cura di: Milano de La Pecora Nera – ed. 2022 – www.lapecoranera.net

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