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Cospito, la Cassazione rigetta il ricorso: resta al 41bis. In ospedale rifiuta le cure. Gli anarchici in piazza: “Se muore ve la faremo pagare”

ROMA. Alfredo Cospito resta al 41 bis. La Corte di Cassazione, riunita per l’udienza sull’anarchico in sciopero della fame da 128 giorni, ha espresso il suo verdetto. La Corte era chiamata a decidere sul ricorso dell’avvocato Flavio Rossi Albertini contro il verdetto del tribunale di Sorveglianza di Roma che nel dicembre del 2022 confermò la decisione ministeriale del 41 bis. I supremi giudici, che hanno anticipato per due volte la data dell’udienza viste le condizioni di salute precarie di Cospito, hanno respinto il ricorso della difesa.

“Stop a qualunque terapia”
Informato sul verdetto, Cospito ha annuncioato che rifiuterà ogni terapia in ospedale. Nei giorni scorsi, al suo legale Flavio Albertini Rossi e ai sostituti processuali del suo difensore che sono andati a trovarlo al San Paolo aveva detto che in caso di pronuncia per lui negativa della Cassazione avrebbe smesso con gli integratori che aveva ricominciato ad assumere. Grazie agli integratori alcuni suoi valori, arrivati a soglie minime pericolose per la sua salute, erano migliorati. 

L’avvocato della difesa: “Volevano un martire e lo avranno”
Per l’avvocato difensore questa della Cassazione «è una condanna a morte»: «Volevano il martire e lo avranno», dice Flavio Rossi Albertini. «Avevo maturato qualche speranza dopo che per ben due volte la Cassazione aveva anticipato l’udienza e soprattutto dopo il parere del pg della Cassazione. Hanno deciso così perché si sentono forti dal momento che hanno l’opinione pubblica a favore».

Il Comitato di Bioetica decide di proseguire l’analisi
Il Comitato Nazionale di Bioetica, riunito in seduta plenaria, ha invece deciso di proseguire l’analisi in merito alle problematiche connesse all’autodeterminazione nel ricevere o meno i trattamenti sanitari offerti. Lo rende noto lo stesso Comitato in una nota, al termine del dibattito relativo ai quesiti posti dal Ministero della Giustizia. «Dopo un corale, approfondito dibattito, la Plenaria ha ritenuto di proseguire l’analisi al fine di ottenere la massimo convergenza possibile con riguardo alle delicate e complesse problematiche sottese, nel rispetto di tutte le posizioni sino ad ora emerse».

Condannato al pagamento delle spese processuali
La prima sezione penale della Corte di Cassazione, oltre ad aver rigettato il ricorso, condanna Cospito al pagamento delle spese processuali. 

In piazza Cavour la paura degli scontri
«Assassini», hanno urlato i manifestanti in piazza Cavour, davanti alla Suprema Corte. «Abbiamo scelto di non andare via e di aspettare la sentenza», spiega una ragazza che sta partecipando al sit-in degli anarchici in solidarietà con Cospito. «Se Alfredo muore, ve la faremo pagare. La nostra voglia di libertà è più forte della vostra autorità» e «facciamo sentire la nostra voce a questa gentaglia» sono altri dei passaggi del discorso di chi si alterna al microfono del presidio a piazza Cavour. Sono stati srotolati e appesi tutti gli striscioni contro il 41 bis , l’ergastolo e la «tortura di Stato». 

«Abbiamo saputo della decisione della Corte di Cassazione – dice l’anarchico Lello Valitutti -: che fossero dei venduti e dei servi lo abbiamo sempre saputo. Da oggi, ufficialmente, sono degli assassini. Si stanno marchiando del sangue di un compagno valoroso, di un nostro fratello, di una persona degna». «Quello che hanno fatto stasera – aggiunge – resterà scritto nella storia: sarà una vergogna per questa Corte, sarà una vergogna per questo Paese. Saranno i soli responsabili di tutto quello che succederà, insieme a quelli che li hanno forzati a prendere questa decisione assolutamente illegale, anticostituzionale, contraria a tutti i trattati sui diritti umani. Siete dei miserabili assassini».

Ieri un gruppo di quattro persone era salito all’Altare della Patria con uno striscione e i fumogeni. Sono stati identificati dalla Digos. Manifestazioni si erano ripetute sia a Roma sia a Milano nelle passate settimane.
Presidio anche a Torino
Presidio anarchico davanti al Palagiustizia di Torino in solidarietà ad Alfredo Cospito. “Al fianco di Alfredo, al fianco di chi lotta” e “Chiudere il 42 bis ora” recitano gli striscioni affissi dai manifestanti che stanno distribuendo volantini ai passanti. «La lotta di Alfredo – si legge tra l’altro nel volantino – è una lotta contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo, è una lotta che riguarda tutti e tutte noi. Oggi, come nei mesi scorsi, siamo di nuovo in strade nelle piazze insieme ad Alfredo per “l’abolizione del 41 bis e dell’ergastolo ostativo”, “per far conoscere al mondo questi due abomini repressivi di questo Paese”. Lo abbiamo fatto in autonomia senza le direttive di alcuno, per solidarietà a un nostro compagno e per la distruzione delle galere e delle società che esse riflettono».

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