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Chiuso il ristorante stellato The Cook a Genova: carenze igieniche nel locale. Lo chef Ricchebono: “Un incidente”

Genova – Un controllo della Asl, ieri, e il ristorante The Cook di vico Falamonica, celebre stellato del centro storico, ha dovuto prendersi – forzatamente – una pausa. Sospensione dell’attività sino a quando non saranno soddisfatte le prescrizioni degli ispettori dell’ufficio igiene dell’azienda sanitaria, che hanno riscontrato problemi legati alle condizioni igieniche e la presenza di blatte.

«Ne hanno trovata una, stavamo finendo il servizio di pranzo, era arrivata della merce e non avevamo ancora iniziato le pulizie – spiega Ivano Ricchebono, chef e una delle figure di spicco della ristorazione ligure e italiana – È la prima volta che ci succede una cosa del genere in tanti anni di lavoro, non facciamo che pulire e ogni mese effettuiamo le disinfestazioni, tutte certificate. Prendo atto della decisione della Asl e la rispetto. Ma spiace una chiusura così improvvisa, senza mai aver avuto problemi. In più perdendo un week end, che per noi è importante».

Hanno imposto un tempo per mettere a posto ciò che non va? «No, lunedì mattina manderemo una mail urgente alla Asl chiedendo che tornino a verificare ciò che abbiamo già iniziato a fare in queste ore per rispettare tutte le prescrizioni».

La storia di The Cook inizia nel 2004, a Nervi. E nel 2010 ecco il riconoscimento che Ricchebono non ha più perso: la stella Michelin. «Stiamo lottando per la seconda stella, come si suol dire facciamo più ore dell’orologio e ricerca – continua Ricchebono – Siamo molto meticolosi, anche nella pulizia».

Nel 2016 infine il trasferimento in vico Falamonica, in un palazzo del 1300. Ricchebono non ha mai nascosto il suo attaccamento a Genova e si è messo più volte in gioco al di fuori della sua cucina. Domenica scorsa ha preparato il pranzo per i clochard dopo la messa organizzata da Sant’Egidio in ricordo dei senza tetto che hanno perso la vita in strada, per citare l’ultimo esempio. Nell’inverno del 2021 aveva detto la sua, in piazza, sulle limitazioni legate al Covid in mezzo a tanti colleghi.

Come detto, la Asl 3 ha riscontrato problematiche di natura igienica. «Ci hanno contestato un po’ di disordine in magazzino, perché era arrivata la merce e con il servizio attivo non avevamo ancora avuto modo di sistemarla – spiega lo chef – O le mie giacche appese negli spogliatoi ma fuori dagli armadietti. Come ho detto, in cucina non avevamo ancora pulito solo perché stavamo ultimando il servizio».

Le impalcature sulla facciata del palazzo, secondo Ricchebono, non hanno aiutato: «Purtroppo sono lì da molto tempo, e abbiamo i teli per proteggere i vetri: recentemente ce ne hanno rotti due. A dimostrazione di quanto lavoriamo per migliorare, oggi pomeriggio (il 16 febbraio per chi legge, ndr) avevamo un appuntamento con gli architetti per una serie di migliorie in cucina, già previste. Gli ispettori quasi non ci credevano, poi alle 15.30 gli architetti sono arrivati. Il nostro obiettivo è riaprire già martedì».

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