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Cda Juventus, Agnelli lascia anche Exor e Stellantis: “Il futuro come una pagina bianca”

Torino – Non solo la Juventus, Andrea Agnelli lascia anche Exor e Stellantis «per affrontare il futuro come una pagina libera». L’annuncio è stato dato dallo stesso ex presidente bianconero nell’assemblea degli azionisti che oggi ha nominato il nuovo Consiglio d’amministrazione juventino con Gianluca Ferrero presidente. «Avendo chiuso una parte così importante della mia vita – ha spiegato Agnelli agli azionisti convocati allo Stadium -, la volontà è di voltare pagina per riaggredire e affrontare con passione la vita. È stata una mia decisione personale: con le assemblee delle società quotate farò un passo indietro, d’accordo con John Elkann. È la mia richiesta e la mia volontà per affrontare il futuro con una libertà di pensiero e intellettuale che altrimenti non avrei: non vedo l’ora di vedere che cosa riserverà il futuro».

In un lungo discorso, Andrea Agnelli si è così congedato dopo quasi 13 anni di presidenza. “È un piacere diverso e particolare – ha detto in apertura di assemblea -: non posso e non voglio nascondere l’emozione che ci anima, si chiude un capitolo oggi della storia mia e di Pavel Nedved. Facciamo fatica a leggere e rileggere questo capitolo di 13 anni». L’ormai ex presidente ha difeso il suo operato, ribadendo la lotta per cambiare il calcio europeo con la nascita della Superlega. «Se io avessi voluto mantenere posizione di privilegio – ha spiegato -, mantenendo ruolo in Eca e Uefa e come consigliere Figc, non avrei preso le decisioni dell’aprile 2021. Il calcio europeo ha bisogno di riforme strutturali, altrimenti ci sarà decadimento a favore della Premier che marginalizzerà le altre leghe. I regolatori attuali non vogliono sentire e mantengono posizione di privilegio: sono un monopolio. L’auspicio è che la corte di giustizia europea riconosca sport professionistico come un’industria. Ringrazio Real e Barcellona che insieme alla Juve hanno avuto coraggio di andare incontro alle minacce. Sanzionati perché pensavamo ad un futuro migliore. Siamo a pochi giorni da un possibile cambio…».

Ha preso la parola anche Pavel Nedved. «È stato un percorso di vent’anni – ha detto l’ex vice presidente -: ero un giovane calciatore e sono diventato dirigente di mezza età. Nel 2001 mi sono adattato con tranquillità grazie ai dirigenti, al dottor Umberto e a donna Allegra: si sono comportati come una famiglia, grazie a loro ho capito questa città e questo club. È un onore rappresentare la Juve, in campo o dietro la scrivania. Avevo smesso di giocare da pochi anni quando azionisti mi hanno chiesto di entrare nel Cda. Sono stati grande scuola, relazionato con dirigenti di altissimo livello e ogni giorno ho imparato qualcosa. Ho dato mio contributo con grande libertà. Poi sono stato orgoglioso di essere stato vice presidente: grande onore e grande lavoro. Alla fine grazie a te presidente, per la nostra amicizia anche fuori dal lavoro. So quanto ami la Juve, quanti sacrifici hai fatto per la Juve, quanto sei stato leader per tutti noi: è stato un onore essere al tuo fianco».

L’assemblea si è chiusa alle 11.42 con l’applauso per il nuovo presidente Gianluca Ferrero, che è stato accolto da Agnelli e Nedved sul palco con una maglia bianconera con il suo nome e il numero uno. Il nuovo Consiglio d’amministrazione ora è più snello (da 10 a 5 elementi) ed è composto solo da esperti: l’avvocato Laura Cappiello, la commercialista Fioranna Negri e il manager Diego Pistone affiancheranno Ferrero e Maurizio Scanavino, già in carica come direttore generale dal 28 novembre (il giorno delle dimissioni del vecchio Cda). «Avrete in me un grandissimo tifoso», così li ha accolti Agnelli prima di salutare la Juve dopo 19 trofei in 13 anni.

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