Il capitombolo è servito: totale e totalizzante. Il Milan dello scudetto non esiste più, forse non esiste neanche più un Milan. E che accada contro il Sassuolo, la stessa squadra contro cui festeggiò il tricolore la scorsa primavera. Una sorta di cerchio che si chiude: dal cielo alla polvere, sommerso dai fischi di San Siro. Troppo brutto per essere vero, ma lo è. La squadra di Stefano Pioli subisce 5 gol dal Sassuolo, che veniva da 4 sconfitte e un pareggio.
I neroverdi triturano i rossoneri con un primo tempo perfetto e infarciscono la ripresa con altri due gol: fanno cinque e riscrivono un po’ di record negativi per il Milan. Per la prima volta nella sua storia, i rossoneri subiscono almeno 4 reti in due gare consecutive di Serie A e ne incassano 5 a San Siro come non accadeva dal 1997 quando la Juventus ne siglò addirittura sei.
Il Sassuolo passa già al 19′ con Defrel e raddoppia due minuti dopo con Frattesi. Al 24′ il Milan si scuote con Giroud, ma è un fuoco di paglia: bastano sei minuti e gli emiliani vanno di nuovo in gol con Berardi. Appena ricomincia il secondo tempo, Laurienté fa poker con un rigore e al 79′ Henrique firma la cinquina. L’ultimo gol è dei rossoneri con Origi all’81esimo. La partita fotografa una crisi profonda, con una squadra incapace di reagire e in difficoltà mentale.
Alla fine, fischia tutto lo stadio tranne la curva Sud che applaude i giocatori e chiede una reazione nel derby contro l’Inter, in programma il 5 febbraio. Contro i nerazzurri in Supercoppa Italiana, dopo l’antipasto del 2-2 di Lecce, era iniziata la crisi. Undici gol subiti in tre gare, più di un terzo di tutto il gruzzoletto subito la scorsa stagione in A. Il crollo è tutto racchiuso in questi numeri.