Roma, 14 gen – Ora Michele Santoro esalta Silvio Berlusconi. Sì, avete letto bene. Il giornalista che per decenni è stato nemico giurato del Cavaliere, adesso quasi gli erige una statua, durante un’intervista rilasciata ad Rtl 102.5 riportata dal Giornale.
Santoro che esalta Berlusconi suona un po’ come Marx che esalti Smith, o Keynes che vada a braccetto con Friedman (Milnton, non certo l’aspirante giornalista che invade i nostri palinsesti). Ovviamente, sono esagerazioni volute. Fa ridere e piangere al tempo stesso, come sovente accade in questi tristi tempi. Tuttavia è realtà, non immaginazione. Concretezza e non satira. Il giornalista, conduttore di numerose trasmissioni con cui ha letteralmente bersagliato il Cavaliere per decenni, ha rilasciato un’intervista in cui si esprime così: “Berlusconi è invecchiato, ma continua ad avere una statura diversa rispetto ai politici di oggi. Comunque è un personaggio che ha segnato la storia del nostro paese”.
Giudizio moderatamente positivo anche sulla Meloni
Sembra la stessa storia che aveva animato i cuori sinistri ai tempi del tentato “golpe” interno al centrodestra avanzato da Gianfranco Fini (all’epoca contro un Berlusconi ancora sulla cresta dell’onda). Si schierarono tutti con l’ex segretario di Msi ed An, che sembrava improvvisamente diventato un santo. Non siamo, chiaramente, nella stessa ed identica situazione. Fini, per quanto la sua operazione risultò fallimentare, era comunque una spina nel fianco di quella maggioranza. Berlusconi, oggi, non ha lo stesso peso in nella coalizione guidata da Giorgia Meloni, nonostante abbia provato a fare la voce grossa poco prima della formazione del governo. E la stessa Meloni viene sorprendentemente criticata moderatamente da Santoro: “Per quanto riguarda il presidente del Consiglio, apprezzo le sue qualità di tenacia e grinta, ma sembra che sia uscita dal suo cartellone pubblicitario gigantesco e ora gli italiani la vedono per quella che è: un po’ impotente rispetto a ciò che sta accadendo nel mondo e allineata agli americani. Una che fino ad oggi ci parlava di sovranismo, ma ora non facciamo altro che seguire l’indicazione del gigante americano che si erge a gendarme del mondo”.
Alberto Celletti
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