26 Gen 2023 10:48 – di Giorgia Castelli
“Dalle bombe alle canzoni. Anche il dolore fa spettacolo”. Beppe Grillo è intervenuto su Facebook invitando a leggere l’analisi di Torquato Cardilli, già ambasciatore d’Italia in Albania, Tanzania, Arabia Saudita ed Angola, sul conflitto tra Mosca e Kiev, pubblicata sul suo blog. È chiaro il riferimento critico al videomessaggio del presidente ucraino Zelensky che sarà ospitato nella serata finale del festival di Sanremo. «Possibile che i governi e i parlamenti occidentali votino per la continuazione della guerra facendo passare l’idea che con quel voto rendono più vicina la pace?», scrive il garante del M5s su Fb, coerentemente con la linea impostata da Conte, basata sulla solita giravolta.
Grillo e l’analisi di Cardilli
Nell’analisi di Cardilli, si legge tra l’altro: «Ma come si fa a dare fiducia e credito a un Capo di Stato che da un anno, collegato dal suo bunker, partecipa ad ogni consesso internazionale» e «assiste impassibile alla distruzione del suo paese, alla morte di una generazione di giovani?», si chiede l’autore ricordando che Zelensky, «dimentico dei sacrifici del popolo ucraino, da consumato attore di cabaret, ha da ultimo partecipato in video alla serata di gala di Los Angeles per il Grammy Awards 2022, al convegno di Davos a cui ha inviato la sua first lady per perorare aiuto dalla crema finanziaria e speculatrice mondiale ed ha chiesto di apparire sul palcoscenico dell’Ariston, durante il festival di Sanremo, grazie alla mediazione con Amadeus condotta da Vespa che lo ha intervistato. Puro spettacolo!». «Forse – conclude – bisognerebbe consigliargli di cominciare un rosario di scongiuri vista la fine che hanno fatto altri Capi di Stato che hanno concesso altrettante analoghe interviste in passato (Saddam Hussein, Gheddafi)».
Zelensky a Sanremo: la manifestazione dei pacifisti
L’ospitata del presidente ucraino suscita anche altre polemiche. I pacifisti hanno minacciato una concomitante manifestazione, sempre l’11 a Sanremo: un «festival del disarmo». Tra i politici, anche l’ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, si è scagliato contro: «Propaganda di guerra indegna che ci porta verso la terza guerra mondiale».