La tensione crescente tra Usa e Russia, con la visita di Biden a Kiev e la decisione di Putin di sospendere la partecipazione di Mosca al programma sul controllo delle armi nucleari Start, ha depresso i listini azionari europei. I dati macroeconomici fanno supporre che non sia realistico il timore di una recessione. In mattinata sono stati pubblicati gli indici Pmi dell’Eurozona realizzati presso i responsabili acquisti delle grandi aziende che hanno confermato il recupero del settore servizi mentre il manifatturiero è stato frenato dall’aumento dei tassi. E proprio l’incertezza sulle misure relative ai tassi che verranno adottate dalle banche centrali, alla vigilia dei verbali del Fomc e dopo l’apertura del finlandese Olli Rehn della Bce a nuovi rialzi in estate, ha frenato le Borse europee, insieme all’andamento negativo di Wall Street. Milano segna -0,68%, Parigi -0,37%, Londra -0,46%, Francoforte -0,52%, Madrid 0,33%.
Lo spread Btp/Bund si allarga a 184 punti (variazione+3,28%, rendimento Btp 10 anni +4,34%, Rendimento Bund 10 anni +2,50%).
A Piazza Affari brilla Leonardo (+2,3%) intonato con tutto il settore della difesa (sono andati bene Thales, Bae Systems, Mtu Aero sugli altri listini), a causa della tendenza diffusa a incrementi di spesa nel comparto. Maglia nera Unicredit (-2,1%)
Sul mercato valutario il cambio tra euro e dollaro si è mantenuto a 1,0671, la divisa europea vale anche 143,81 yen (da 143,29), mentre il rapporto dollaro/yen è a 134,53 (134,09).
In calo di oltre un punto percentuale il prezzo del petrolio, con il future aprile sul Wti a 76,4 dollari al barile, mentre l’analoga consegna sul Brent è scambiata a 83 dollari. In calo del 2% a 48,8 euro per megawattora il prezzo del gas naturale sulla piattaforma Ttf di Amsterdam.