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Stop a fumo e svapo all'aperto, Gino Paoli vuole fondare il partito dei tabagisti: «Vincerei le elezioni»

Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha annunciato una nuova stretta sul fumo all’aperto. La bozza ddel provvedimento prevede il divieto di fumare ai tavoli all’aperto di bar e ristoranti. Ma anche alle fermate dei mezzi pubblici, come già accade in alcune città italiane come Milano. Lo stop riguarderà anche i parchi, dove in presenza di bambini e donne incinte dovrà essere rispettata una distanza minima di due metri. E si pensa anche a un divieto generalizzato nelle aree verdi urbane. Ma il cantautore Gino Paoli non ci sta. E oggi in un’intervista a La Stampa annuncia l’intenzione di fondare il partito dei tabagisti: «Visto che in Italia ci sono 12 milioni di fumatori vincerei anche bene. Poi cercherei di evitare imposizioni sul dove e quando fumare. Le leggi scattano quando manca l’educazione. Un tempo, specie fra altre persone, si chiedeva il permesso: scusate, do fastidio? Se la risposta era no, mica ti mettevi a farti gli affari tuoi nella carrozza di un treno».

«Fatevi i fatti vostri»

Paoli dice che una volta ha chiesto allo scrittore Andrea Camilleri, anche lui tabagista convinto, se il fumo facesse male: «Mi rispose: a novant’anni sono ancora vivo, mentre miei amici morigerati non ci sono più. Mi confortò che la pensasse così». Mentre lui a 88 anni dice di trovarsi nelle stesse condizioni di Camilleri: «Gente che conoscevo e che faceva una vita sana se n’è andata. Tragga le sue deduzioni». In più, aggiunge, «lo Stato tassando le sigarette fa soldi. Hanno pensato a quanti ne perderebbero?». Per lui la sigaretta è «un’abitudine, una dipendenza. Ma anche un amico a cui chiedi di aiutarti. A un certo punto avevo smesso. Poi, in un corridoio d’ospedale, dopo l’ictus di mio padre ho ricominciato. Ero depresso e l’unica cosa che mi è venuta è stata quella». Adesso non fuma quasi più, se non con la sigaretta elettronica. Che rischia di finire nel divieto di Schillaci: «Sa qual è la mia prima reazione? Fatevi i fatti vostri, ai miei ci penso io. Ma se non sai nulla, se fai le cose solo per vezzo, è giusto che ti proibiscano questo e quello. Un cretino è un cretino».

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