Genova. Dal punto di vista del carattere e della voglia è evidente che la Sampdoria sia migliorata rispetto all’ultima uscita casalinga al Ferraris. Anche nella sofferenza del secondo tempo, quando i blucerchiati sono rimasti in dieci, la squadra ha tenuto, incassando i complimenti di Spalletti nel post-partita per come è stata messa in campo.
La sfida col Napoli era però impari e la classifica resta brutta, bruttissima. Nove i punti all’attivo, Spezia e Sassuolo sono distanziati rispettivamente a 15 e 16, quindi sei e sette lunghezze.
Stankovic, particolarmente emozionato per l’omaggio a Vialli e Mihajlovic, si dice però orgoglioso dei suoi: “Fino al gol eravamo in partita, eravamo molto determinati e preparati, anche dopo il raddoppio lo siamo stati. Certo, la difficoltà è stata doppia dopo l’espulsione. Abbiamo anche creato una bella occasione con Lammers e contro squadre importanti non puoi creare dieci occasioni, abbiamo rubato palloni vicino alla loro area di rigore, dovevamo concludere meglio, ma siamo usciti dal campo con la testa alta. L’ho detto ai ragazzi: hanno dato tutto. È bastato? No, perché c’è anche l’avversario”.
Il vero problema è la coperta corta, cortissima come dice Stankovic: “Devi scegliere chi lasciare fuori, perché ci sono dolorini, contratture. Gabbiadini ha fatto un ottimo primo tempo, ma non volevo rischiarlo, idem Djuricic”. Una coperta corta a cui mancano anche due elementi come Colley e Sabiri e la risposta di Stankovic è illuminante: “Sabiri è tornato dopo il mondiale il 2 o 3 gennaio, ha avuto il Covid e ha cominciato ad allenarsi 5 giorni fa, non era pronto a giocare. Omar ha avuto un attacco influenzale importantissimo e cercava di tornare, ma non abbiamo capito come si sente lui: scendeva in campo e rientrava perché non si sentiva bene, vediamo domani. Mi hanno detto che oggi ha fatto un bellissimo allenamento. Sono due giocatori importanti in questa squadra, ma devono volerlo prima loro. In questo momento serve tanta umiltà e tanto sacrificio, siamo a 21 giocatori, dobbiamo darci una svegliata”.
L’emozione dell’omaggio a Vialli e Mihajlovic ha coinvolto tutti. Spalletti ha detto: “Una partita degna di due uomini che non ci sono più, ma che ci hanno insegnato tanto. Queste partite per loro erano allenamenti, nel senso che davano davvero tutto. Il calciatore forte la partita non la perde prima di averla giocata e loro non concedevano mai niente”. Stankovic confessa di essere scappato negli spogliatoi durante il riscaldamento per la troppa commozione: “Era troppo per me, spero solo che abbiamo onorato questi due uomini. La nostra gradinata ci ha dato tanta emozione”.