Imperia. Sinistra Italiana – Sinistra in Comune replica alle parole del sindaco Claudio Scajola pronunciate durante il sopralluogo nella galleria di via Santa Lucia, tenutosi nella giornata di ieri, martedì 31 gennaio:
«Le dichiarazioni rilasciate dal sindaco/presidente della Provincia/commissario dell’Ato idrico Scajola in occasione del sopralluogo nella galleria di via Santa Lucia, destinata a diventare il nuovo deposito del Comune, sono degne della peggiore caricatura del “tassinaro” onnisciente.
Col consueto tono del politico che ne sa una più del diavolo, Scajola ha prima rassicurato i concittadini sul fatto che il porto di Imperia non è stato inserito tra gli approdi liguri previsti per lo sbarco dei migranti salvati in mare. Come è noto e come tristemente testimonia la condizione del porto turistico, l’approdo Imperiese è stato infatti da sempre riservato dal sindaco solo all’accoglienza di voraci imprenditori foresti.
Scajola ha poi ritenuto utile dare il suo “contributo” sul dibattito sul tema dell’accoglienza dei migranti e, probabilmente richiamandosi al suo nuovo mentore politico Luigi Di Maio (perché ormai Andreotti è stato messo in soffitta o meglio in galleria), ha definito il lavoro di salvataggio delle navi delle ONG un “servizio taxi”, di fatto funzionale ai trafficanti di esseri umani.
L’insensatezza del suo ragionamento, degno della caricatura “der tassinaro romano” che ha in tasca la soluzione facile per tutto, è svelata dai numeri sui salvataggi in mare che solo in minore parte è effettuato dalle navi delle ONG ed è figlio della peggiore cultura populista della destra, da cui Scajola, a parole, cerca sempre di tenere le distanze.
Si passa poi dal ridicolo al vergognoso se si aggiunge che, da sindaco del capoluogo e presidente della Provincia, Scajola non ha speso neanche una parola per denunciare l’assenza di un centro di accoglienza al confine con la Francia per le centinaia di migranti (tra cui molte donne e minori) che, in attesa di riuscire a passare il confine, sono costretti. ad accamparsi in rifugi di fortuna sotto i ponti o nel greto del Roja.
Se il sindaco/presidente/commissario volesse una volta tanto proporre una soluzione utile e facile da capire, dovrebbe dire che è una vergogna per la nostra provincia lasciare senza riparo e assistenza, se non quella della Caritas e dei volontari della zona, uomini donne e bambini in disperata ricerca di un futuro e dovrebbe chiedere quindi l’immediata riapertura di un centro di accoglienza nella zona di confine.
In merito alle considerazioni sui fattori che favoriscono il mercato e la tratta di esseri umani, ricordiamo a Scajola che non sono certo da annoverarvi le navi delle ONG che cercano di salvare i naufraghi in mare, bensì le ottuse politiche sull’immigrazione dell’Europa, con l’Italia in testa.
Sì e infatti preferito foraggiare a suon di milioni di euro la Turchia o la Libia (in quest’ultimo contesto finanziando di fatto i trafficanti di esseri umani che controllano la guardia costiera Libica) per far “accogliere” in quei paesi migliaia di disperati in fuga da fame o guerre, imprigionandoli in campi profughi o peggio in prigioni simili a lager, che a fasi alterne vengono “svuotati” creando esodi improvvisi per ricattare i paesi europei e battere nuovamente cassa.
Considerando che Scajola ha dichiarato che la galleria di via Santa Lucia (di cui non esclude addirittura l’uso come rifugio), dovrebbe custodire i materiali non deperibili del comune, gli consigliamo di depositarci, possibilmente nella zona più profonda e buia, la sua marmorea stupidaggine sul “servizio taxi” delle navi delle ONG, magari sulla stessa mensola con la celebre “a mia insaputa” sulla casa del Colosseo e quella “rompicoglioni” su Biagi, che compongono parte della sua collezione di brutte figure».