Genova. Tempi lunghissimi per avere una visita, tanto che sono tanti i liguri – almeno uno su tre – che decidono di rivolgersi al privato, sostenendo costi superiori rispetto alla prestazione pubblica. Chi può permetterselo, ovviamente. Questo in estrema sintesi l’esito della ricerca commissionata dal Partito Democratico ligure a Quorum/YouTrend: uno studio che ha coinvolto 804 cittadini di tutta la regione a cui è stato chiesto un giudizio sulla base delle proprie esperienze sulle prestazioni della sanità ligure.
A saltare all’occhio è essenzialmente l’esperienza negativa riportata rispetto all’accessibilità di servizi: secondo i dati raccolti, infatti, i tempi di attesa sono stati giudicati lenti dal 39,9% e molto lenti dal 35,2%, per un totale di insoddisfazione del 75,1%. “Per quanto la lentezza sia un dato soggettivo – sottolinea Davide Policastro, responsabile delle ricerche di Quorum/YouTrend – il fatto che un ligure su tre si sia trovato davanti a liste di attesa superiori ai 6 mesi dà un dato oggettivo a questa percezione”.
Un problema, quella della lentezza della performance, che dal 57,4% dei liguri intervistati viene risolto ricorrendo alla sanità privata, “Una scelta che ovviamente pesa sulle tasche dei liguri e discrimina tra chi può permetterselo e chi no – osserva Luca Garibaldi, consigliere regionale del Partito Democratico – Questa è la dimostrazione dell’implosione del sistema della sanità pubblica di cui la giunta Toti è responsabile. Un altro dato allarmante è che da questa ricerca emerge che il 5% dei liguri, viste le tempistiche, rinuncia a curarsi perchè non può permetterselo”.
Sotto esame anche la qualità della prestazione: secondo lo studio a registra la maggior insoddisfazione sono i pronto soccorsi, giudicati insufficienti dal 39,4% degli intervistati esclusi i ‘non so’ (adeguato il giudizio per il 32,3%, sufficiente per il 28,3%) e l’assistenza domiciliare agli anziani, giudicato insufficiente dal 33,5% degli intervistati che si sono espressi su questo dato (soddisfatti però il 36,1% e considerato sufficiente dal 30,4%). “Da questi dati emerge una domanda maggiore di rete territoriale, tema su cui in questi anni non si è intervenuti abbastanza, e che dovrebbe essere al centro della sanità di domani”. A completare questo quadro, infatti, i dati sulle iniziative richieste dagli intervistati: “36% vorrebbe più personale, il 21% il rafforzamento della rete dei medici di base e per il 16 l’aumento della presenza di ambulatori e servizi di assistenza territoriale”.
In ultimo la ricerca ha sondato l’aspettativa per il servizio dello psicologo di base, la cui legge che lo potrebbe istituire è stata presentata recentemente da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Linea Condivisa: 8 liguri su 10 vedono questo servizio importante o molto importante.