Reggio Calabria, nuovo importante tassello giudiziario nel processo per l’omicidio di Francesco Cuzzocrea
La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia ha chiuso le indagini sull’omicidio di Francesco Cuzzocrea, detto “Nicolino”, che la sera del 20 ottobre 2019 venne ucciso a colpi d’arma da fuoco in un agguato tesogli mentre era intento a manovrare l’impianto di irrigazione posto sul terreno di sua proprietà, in prossimità della propria abitazione sita nella frazione Candico-Rosario Valanidi di Reggio Calabria.
I Sostituiti Procuratori della Repubblica della Direzione Distrettuale Antimafia Dott. Walter Ignazitto e Dott. Alessandro Moffa, ritenendolo responsabile di omicidio volontario, contestandogli, tra l’altro, l’aggravante di aver agito per motivi abietti e/o futili, hanno chiesto il rinvio a giudizio del 54enne Antonino Cuzzocrea, attualmente detenuto, poiché per gli stessi fatti, in data 08/06/2022, era stato già attinto dalla misura cautelare in carcere, provvedimento poi confermato dal Tribunale del Riesame.
I Pubblici Ministeri hanno chiesto il rinvio a giudizio anche di Giuseppe Siclari – classe 1977, di Teodora Gattuso – classe 1966 e Teodora Marcianò – classe 1981, queste ultime cognate e nipote, ritenendoli tutti responsabili dei reati di favoreggiamento personale, in quanto, successivamente alla commissione dell’omicidio, con svariate condotte avrebbero aiutato Antonino Cuzzocrea ad eludere le investigazioni dell’Autorità Giudiziaria, e di false dichiarazioni al P.M. per avere reso dichiarazioni false e reticenti agli organi inquirenti.
Da ultimo l’azione penale è stata esercitata anche nei confronti di Antonia Foti, classe 1948, madre di Antonino Cuzzocrea, accusata del reato di minaccia aggravata, che dopo l’omicidio avrebbe perpetrato nei confronti del figlio della vittima.
La richiesta di rinvio a giudizio sarà valutata dal GUP Dott.ssa Catalano nel corso dell’udienza preliminare fissata per il prossimo 22 marzo 2023.