“Oggi è una giornata di lutto non solo per tutta l’Italia ma per tutta l’Europa. Gli appelli dei presidenti Mattarella, Meloni, Von der Leyen e Metsola vanno in un’unica direzione. Pretendiamo che l’Ue batta un colpo”. Così Fabio Rampelli, ospite di Agorà su Rai3, insieme al deputo dem Giuseppe Provenzano, sull’ultima strage di migranti in mare davanti alle coste calabresi.
Migranti, Rampelli ad Agorà smonta il racconto della sinistra
“Di morti accertati di questi viaggi della speranza, che diventano viaggi della morte, c’è ne sono stati 30 mila, un’ecatombe. Si devono poi aggiungere quelle invisibili. Una strage continua che ha trasformato il Mar Mediterraneo nella più grande fossa comune della storia“, ha detto il vicepresidente della Camera.
L’illusione si infrange sulle coste della Calabria
“L’illusione che possa esistere un’immigrazione permanente s’infrange oggi sulle coste della Calabria. E non esiste in nessuna parte del mondo. Dalla rotta turca provengono oltretutto profughi veri, afgani, siriani, iraniani, persone che davvero fuggono da guerre e persecuzioni e che vanno accolti dall’Europa e dall’Occidente a braccia aperte”. Rampelli incalza e spiazza il deputato del Pd che perde la pazienza. E accusa l’esponente di FdI di raccontare “menzogne”.
Quando il meteo è avverso non si deve partire
E ancora, commentando le parole del ministro Piantedosi, subito processato dalla sinistra e dai paladini della finta accoglienza senza se e senza ma. “Quando le condizioni meteorologiche sono avverse non si deve partire”, puntualizza Rampelli. “Il naufragio si è svolto in un tratto di mare dove, oltretutto, era impossibile intervenire. Se avessimo bloccato le partenze, oggi non avremmo dovuto contare i morti. La soluzione non è quella che auspica la sinistra. E cioè un’immigrazione senza confini e senza filtri. È una soluzione demagogica.
L’impegno del governo Meloni sugli sbarchi
Quindi il vicepresidente della Camera ha passato in rassegna gli interventi di Palazzo Chigi. “Il governo Meloni, dopo essersi concentrato sulla legge di bilancio, si è immediatamente concentrato sui dossier energia e immigrazione”, ha detto Rampelli. Che ha ricordato le missioni diplomatiche del premier in Libia, Egitto, Tunisia, Algeria. Fermando 40mila nuovi sbarchi da quella rotta.
Il nodo della difesa dei confini esterni
“Il governo ha approvato un decreto per regolamentare l’attività delle navi Ong. Perché continuino ad affiancare Marina militare e Guardia costiere nelle attività di soccorso. Senza però incentivare la tratta di migranti organizzata dai circuiti criminali. E per programmare i flussi regolari. Il presidente Meloni – ha detto ancora Rampelli – ha inchiodato i partner dell’Ue nel Consiglio europeo straordinario del 10 febbraio. Proprio sul nodo della difesa dei confini esterni marittimi del continente”.
“Mai posto ostacoli all’arrivo dei profughi”
“La via maestra resta sempre la stessa. Soccorsi in mare per salvare vite umane, disincentivazione alle partenze. Guerra a trafficanti di uomini e scafisti, piano Mattei europeo per portare pace, sviluppo e benessere nelle nazioni africane”. Poi Rampelli ha ribaltato la facile accusa del Pd sui muri innalzati dalla destra. “Dalla rotta turca provengono profughi veri. E noi non abbiamo mai posto ostacoli all’arrivo dei profughi. Mai”.