Genova. Secondo la tesi della Procura di Genova la “politica di ammorbidimento” adottata da Spea nei confronti di relazioni tecniche “sgradite” o “allarmistiche” per la committente Aspi era il normale modus operandi della società controllata di Autostrade e sarebbe proseguito anche dopo il crollo del ponte Morandi.
Per questo al centro dell’udienza di questa mattina la Procura ha portato un episodio relativo alle ispezioni sulla pensilina di un casello autostradale in capo al tronco nove, il casello di Fadalto, dopo la tempesta Vaia che si era abbattuta sulla zona creando svariati danni alla fine di ottobre del 2018. Ad Alberto Zannini, ispettore di Spea era stata commissionata un’ispezione straordinaria visto che le pensiline dei caselli autostradali non facevano parte della convenzione di Spea con Aspi per valutare che la struttura non avesse subito danni strutturali.