Savona – Pierangelo Olivieri è stato confermato presidente della Provincia di Savona. Il sindaco di Calizzano ha ottenuto il 67% dei voti. Sconfitto quindi lo sfidante Giancarlo Canepa, sindaco di Borghetto Santo Spirito, che era sostenuto da Lega e Fratelli d’Italia; Olivieri, sostenuto dal governatore Giovanni Toti, ha incamerato anche i voti degli esponenti Pd. “Complimenti e buon lavoro a Olivieri – ha commentato Toti – Il 67% di consiglieri comunali, assessori e sindaci del Savonese ha riconosciuto l’impegno con cui ha vissuto l’incarico, soprattutto nei momenti di difficoltà del territorio segnato da emergenze di protezione civile”. L’alleanza tra il partito di Giovanni Toti e i dem ha causato non pochi malumori nel centrodestra.
La Lega e Fratelli d’Italia avevano pubblicamente bocciato l’operato del presidente uscente chiedendo un cambio di rotta con l’elezione di Canepa, mentre i totiani avevano insistito per ricandidare Olivieri: per garantire a quest’ultimo i voti per la riconferma si è reso necessario un accordo con il Pd aspramente criticato sia da esponenti della Lega (su tutti il senatore Francesco Bruzzone) sia da alcuni politici dello schieramento di Toti, tra cui il consigliere comunale di Savona Fabio Orsi (che in polemica ha lasciato il gruppo consiliare). Anche a sinistra qualcuno si è opposto all’accordo, ma la linea del pd ha prevalso.
“Avremmo gradito l’elezione di un sindaco di centrosinistra – è il commento del consigliere regionale Roberto Arboscello – ma le condizioni non si sono manifestate. Il Pd si è dimostrato serio e capace di ascoltare il territorio che per la larga maggioranza degli amministratori chiedeva la conferma di Olivieri. Il profilo moderato di Olivieri è la garanzia di un confronto che si dovrà instaurare sui tanti e importanti temi amministrativi: rifiuti, trasporti e viabilità locale”. “La rielezione di Olivieri rappresenta, il frutto di un percorso di confronto che ha visto Azione e Italia Viva tra i protagonisti – fanno sapere dal Terzo polo – Auspichiamo che le naturali e legittime divisioni che sono emerse sulla scelta del candidato presidente, ora, vengano meno”.