Arriva anche in Europa il nuovo top di gamma OnePlus, uno dei primissimi dispositivi ad essere equipaggiato con il SoC Snapdragon 8 Gen 2 di Qualcomm. Va fortissimo, ha buone fotocamere e si ricarica in un lampo; costa come gli altri flagship e questo, soprattutto per gli affezionati del brand, è il più grosso difetto.
OnePlus ha costruito il suo successo partendo dal concetto di “flagship killer”, un concetto che incarnava la volontà di fornire agli appassionati tutta la potenza del tipico top di gamma ad un prezzo capace di far impallidire la concorrenza. Col passare del tempo gli smartphone OnePlus hanno perso gran parte della filosofia originale, restando certamente buonissimi dispositivi dal punto di vista tecnico, ma non più in grado di offrire quel fattore “economico” che, con i primissimi modelli, ha spinto milioni di appassionati all’acquisto.
Sono passati ormai molti anni dal 2014 di OnePlus One, il mercato è cambiato, i protagonisti hanno valori ben diversi e i dispositivi sono ormai estremamente simili. OnePlus 11 5G giunto in redazione è in versione 16/256 GB e colorazione Titan Black, costa 919 euro e, per il momento, può ancora essere acquistato solo online. La variante 8/128 GB è proposta a 849€; entrambi i modelli sono disponibili anche in colore Eternal Green. Anche nel 2023 è facilissimo fare considerazioni sulle cifre in gioco: si è lontanissimi dai 269 euro (299 dollari) del “capostipite“ OnePlus One (top di gamma che battagliava con LG G3 da 599€, Nexus 6 da 649€ e iPhone 5S/6 a 729€) e ormai molto più vicini alle cifre dei top di gamma dell’attuale concorrenza. Tanto per fare un esempio, il neo-presentato Samsung Galaxy S23 “base” da 8/128 GB parte da 979€, con S23 Ultra da 8/256GB a 1479€. OnePlus mantiene un prezzo quindi più basso rispetto a quello di partenza dei competitor, ma resta comunque un prezzo elevato per un utente OnePlus.
Bel display, ma il design non sorprende
OnePlus 11 5G si presenta con una confezione di vendita minimal della quale risaltano i classici connotati rossi. Estratto dalla scatola ci si trova tra le mani un dispositivo che, a fronte dei suoi oltre 200 grammi di peso, palesa grande solidità e sembra davvero ben costruito; la scocca è metallica ma il retro è caratterizzato da una finitura ruvida – e piacevole – al tatto che agevola la presa e caratterizza il prodotto. Lo slot per la doppia nanoSIM è posto in basso al fianco dell’altoparlante principale, sul lato sinistro vi è il bilanciere del volume mentre sul lato destro vi sono pulsante di blocco/sblocco/spegnimento e l’ormai “celebre” alert-slider di casa OnePlus. Il design non stupisce affatto: OnePlus 11 5G non è certamente uno smartphone brutto, ma le scelte di stile non entusiasmano.
Molto bello il display da 6,7 pollici di diagonale leggermente curvato ai lati e con risoluzione pari a 1440×3216 pixel (circa 525 ppi di densità, formato 20.1:9); si è al cospetto di un pannello LTPO3 AMOLED capace di una frequenza di aggiornamento variabile da 1 a 120 Hz, elemento questo che garantisce la massima flessibilità di esercizio, assicurando allo stesso tempo massima “sensazione” di fluidità nel normale utilizzo giornaliero così come la possibilità di un Always On Display dal minimo impatto sull’autonomia del dispositivo (consuma il 30% in meno rispetto alle precedenti versioni che lavoravano a 30Hz). Proprio l’AOD, uno dei cavalli di battaglia di OnePlus, si conferma ai vertici della categoria offrendo all’utente numerose opzioni di personalizzazione.
Il display di OnePlus 11 5G supporta gli standard HDR10+, Dolby Vision e, da scheda tecnica, può arrivare ad una luminosità di picco pari a 1000 nits. Da una sterile analisi dei dati comunicati da OnePlus il display dovrebbe essere un E4 di Samsung, componente con un paio di anni sulle spalle ma che fa ancora benissimo quanto gli si chiede. Presente una pellicola a protezione del display: attira tanto la polvere e dà un po’ di fastidio sfruttando la gesture “indietro” che prevede lo scorrimento del dito dal lato.
Snapdragon 8 Gen 2 scalda, ma le prestazioni sono superlative
Volendo inquadrare OnePlus 11 5G dal punto di vista tecnico, risulta immediatamente evidente come anche questo smartphone sia di primissimo livello. La scheda tecnica è notevole e saranno in molti, soprattutto tra i più cari affezionati al brand, a scegliere il dispositivo in questione solamente per quello che l’azienda cinese ha deciso di nascondere sotto la scocca. A dirigere l’orchestra vi è uno Snapdragon 8 Gen 2 di Qualcomm realizzato con processo produttivo a 4 nm (SM8550) il quale integra una CPU da otto core (un Cortex-X3 da 3.2 GHz, due Cortex-A715 da 2.8 GHz, due Cortex-A710 da 2.8 GHz e tre Cortex-A510 da 2.0 GHz) e una GPU Adreno 740. Come abbiamo già avuto modo di sottolineare nel mese di novembre, allo stato attuale si tratta del chipset più performante che uno smartphone Android possa desiderare, con chiare potenzialità in ottica machine learning e prestazioni di tutto rilievo – rispetto alla precedente generazione – anche per quanto concerne il ray tracing hardware.
Inutile stare a fare troppe considerazioni: OnePlus 11 5G va fortissimo e nel nostro periodo di intenso utilizzo non abbiamo mai constatato alcuna incertezza in nessun ambito. Una cosa però la possiamo affermare con sicurezza: lo Snapdragon 8 Gen 2 scalda tanto.
Ce ne siamo accorti immediatamente non appena abbiamo provato ad installare dozzine di applicazioni contemporaneamente (al primo avvio) e ne abbiamo avuto la conferma avviando qualche benchmark; la situazione è migliorata solo dopo una giornata di utilizzo, quando OnePlus ha rilasciato un aggiornamento software di sistema.
Nonostante l’update sia stato in grado di mitigare abbastanza bene la problematica delle temperature, OnePlus 11 resta comunque un dispositivo “tendenzialmente caldo”, ma solo nell’uso più intenso. Ci viene da pensare che il retro in plastica sia stato pensato ad hoc per cercare di limitare al massimo i bollenti spiriti di questo prodotto e che il Cryo-velocity VC Cooling system di OnePlus, il quale prevede un paio di strati di grafene atti a coadiuvare le operazioni di dissipazione di calore, sia da considerarsi più come una mera mossa di marketing.
Come già anticipato, il dispositivo a noi giunto in prova è configurato con 16 GB di RAM e 256 GB di memoria fisica; grazie alle intrinseche caratteristiche del chipset, la RAM è LPDDRX5 e la ROM è una velocissima UFS 4.0 (a fronte di UFS 3.1 della versione 128 GB). Lo smartphone nasce con Android 13 a bordo, personalizzato con la UI OxygenOS 13 che già da diversi mesi è stata possibile apprezzare su altri dispositivi del brand; il device sembra ritagliato attorno al sistema operativo e l’ottimizzazione è a livelli tali che difficilmente un utente Android potrebbe desiderare di meglio. Al momento della pubblicazione di questa prova lo smartphone è equipaggiato con la release CPH2449_11_A.06 (all’accensione a bordo era presente la CPH2449_11_A.03), la quale ci è parsa estremamente stabile e pronta per la commercializzazione di massa. Rapidissimo il sistema di sblocco basato sul riconoscimento biometrico delle impronte digitali, così come molto efficiente risulta essere quello incentrato sui dati del viso: si configura in un lampo e funziona bene anche di sera. Su questo dispositivo OnePlus garantisce 4 release di Android e 5 anni di patch di sicurezza.
Hasselblad per le fotocamere: passo in avanti per avvicinarsi ai riferimenti
Uno degli aspetti su cui OnePlus ha voluto focalizzare l’attenzione, anche dal punto di vista del marketing, è certamente quello riguardante il comparto fotografico. OnePlus 11 5G è uno smartphone che dispone di un modulo principale composto da tre diverse fotocamere, realizzato in stretta collaborazione i tecnici dell’azienda specializzata Hasselblad. Il sensore principale – con dimensione di 1/1.56 pollici – è il nuovo Sony IMX890 da 50MP stabilizzato otticamente, evoluzione del Sony IMX766, posizionato alle spalle di una lente da 24mm equivalenti con apertura massima pari a f/1.8; sulla carta si tratta di un componente di alto livello, il quale si avvicina molto alla soluzione di punta offerta da Sony con il suo IMX989, montata da alcuni smartphone Xiaomi e Vivo.
La seconda fotocamera dell’articolato modulo è composta da un sensore Sony IMX581 da 48MP (1/2”) e da un obiettivo ultra-wide da 14mm di focale ed apertura massima pari a f/2.2 che assicura un FOV di 115°. Completa il trio una fotocamera “tele” basata su sensore Sony IMX709 da 32MP e capace di uno zoom 2x grazie all’obiettivo da 65mm con apertura f/2.0.
Le impressioni di utilizzo sul campo sono positive: di giorno gli scatti sono rapidissimi grazie alla veloce messa a fuoco e alla buona reattività dell’applicazione predefinita di sistema; OnePlus assicura una migliore gestione dei colori grazie al “multi-spectral sensor a 13 canali” capace di discernere meglio tra le tonalità e di ottimizzare il bilanciamento dei bianchi. Hasselblad, in collaborazione con fotografi di fama internazionale, ha contribuito a definire tre diversi profili di colore appositamente pensati per i ritratti (Serenity di Yin Chao), per la street photography (Radiance di Ben Thomas) e per la fotografia paesaggistica (Emerald di David Pesken).
Quando lo smartphone riconosce la scena applica il profilo giusto, caratteristica molto gradita e liberamente disattivabile. OnePlus 11 5G può scattare a risoluzione piena oppure, opzione predefinita, a 12 megapixel; quest’ultima è certamente quella che offre il giusto bilanciamento tra qualità e dimensione dei file. Lo smartphone è in grado di scattare a 10-bit e di salvare il tutto in formato HEIF (ma non con la fotocamera “tele”); dalla modalità PRO è anche possibile fotografare in RAW a 12-bit e di accedere alla modalità RAW Plus, la quale assicura file .DNG che sono ricavati da un’immagine già leggermente processata. Detto questo, non è ben chiara la necessità di proporre due modalità – RAW e RAW Plus -che, analizzando i file, sembrano uguali.
Cresce rispetto al passato la modalità “ritratto” la quale, dopo diversi anni di lavoro, avvicina incredibilmente OnePlus a tutti gli altri top di gamma. Il terreno recuperato è tanto ma, probabilmente, non si è ancora giunti ad un livello tale da battagliare ad armi pari con – ad esempio – iPhone di Apple. Poco da segnalare sulla fotocamera wide: fa il suo lavoro in maniera egregia ed è sempre piacevole sapere di poter contare su un componente di questo tipo.
Di sera OnePlus 11 5G si difende abbastanza bene: la fotocamera principale si distingue per la sua versatilità ed è in grado di assicurare sempre scatti di qualità soddisfacente. Meno performanti, prevedibilmente, le altre due fotocamere, con il modulo “tele” che arranca un po’ più nella modalità ritratto e la fotocamera ultra-wide che necessita dell’apposita modalità notturna per assicurare foto dalla qualità almeno sufficiente. In linea di massima, comunque, il software OnePlus fa un lavoro decisamente positivo, senza mai risultare troppo invadente a livello di risultato finale.
La fotocamera frontale è caratterizzata da un sensore ISOCELL S5K3P9 da 16MP, con lente 25mm f/2.4. Dire che scatti selfie impressionanti sarebbe un’eresia: in condizioni di buona luminosità è anche possibile togliersi qualche soddisfazione, ma quando inizia a fare buio il gioco si fa molto più duro. In definitiva, la selfie-camera di OnePlus 11 si perde nel mucchio, offrendo una resa paragonabile alla stragrande maggioranza dei medio-gamma del panorama Android.
OnePlus 11 5G è capace di registrare video in altissima risoluzione: si può arrivare a 8K a 24fps, ma la modalità migliore è certamente rappresentata da quella a 2160/60p. Se si vuole un super slow-motion è bene saper che lo smartphone può arrivare a catturare fino a 480 fotogrammi al secondo ad una risoluzione di 720p, mentre se si decide di sfruttare stabilizzazione elettronica al suo massimo potenziale ci si dovrà accontentare di lavorare a 1080p. Si può decidere di registrare in H.265, mentre la modalità predefinita è quella H.264.
“0-100” in un lampo e la batteria dura a lungo
OnePlus è da sempre un punto di riferimento se si parla di velocità di ricarica e anche il nuovo OnePlus 11 5G non sfigura sotto questo aspetto. Il dispositivo è equipaggiato con una batteria da 5000mAh in grado di ricaricarsi da 0 al 100% di capacità in meno di mezzora. Il sistema SUPERVOOC messo a punto dall’azienda cinese, sfruttando caricatore da 100W e cavo proprietari, è infatti in grado di assicurare il massimo della carica in 25 minuti; si tratta certamente di uno dei punti di forza del prodotto in questione, poiché, anche collegare il dispositivo per 5 minuti al cavo può davvero dare una svolta alla giornata lavorativa. Giornata che, in ogni caso, si porterà tranquillamente “a termine” visto che difficilmente si riuscirà a far arrivare OnePlus 11 5G alle 21:00 con un livello di carica inferiore al 30%. Nei nostri circa quindici giorni di intenso utilizzo solamente in un’occasione siamo riusciti in questa impresa mentre nelle restanti giornate lo smartphone è sempre rimasto – spesso con moltissimo margine – sopra la percentuale prima citata.
Per tutti coloro i quali avessero dubbi sulla durata nel tempo delle batterie OnePlus è bene ribadire che l’azienda ci tiene particolarmente e che OnePlus 11 5G è equipaggiato con un Battery Health Engine (BHE) derivante da tre anni di studio in grado di tenere sempre al massimo livello lo stato della batteria; è stata conseguita, inoltre, la “TÜV Rheinland Certification for Safe Charging and Usage”, indice del fatto che il dispositivo in questione ha superato brillantemente test di pressione e caduta, così come prove a temperature estreme. Manca la ricarica wireless; in molti la considerano una grave deficienza, ma è proprio necessaria questa caratteristica su un dispositivo che fa lo “0-100” in 25 minuti?
OnePlus 11 5G può contare sul modem 5G X70 integrato nel SoC, elemento che fa benissimo quello per cui è chiamato ad operare, potendo arrivare a velocità di esercizio in Italia ancora difficilissime da raggiungere (2.0Gbps /200Mbps). Sul fronte della ricezione del segnale telefonico OnePlus 11 5G ci ha sorpreso, riuscendo ad assicurare “campo” anche in luoghi dove altri fanno fatica ad operare e offerendo spesso anche un seppur labile aggancio alla rete 4G. La qualità delle telefonate non è mai in discussione e il sistema di cancellazione del rumore funziona in maniera egregia; insomma: si sente bene e anche chi è dall’altra parte della cornetta sentirà sempre altrettanto bene.
OnePlus 11 5G
prezzo di listino | 849,00 € |
Ottimo dispositivo che pecca solo di un po’ di personalità
OnePlus 11 5G è un dispositivo con il quale gli affezionati del brand instaureranno quasi certamente un rapporto di “odi et amo”. Sarà criticato per via del costo ormai lontano dagli ideali di un tempi ma, allo stesso tempo, risulterà apprezzato per via delle intrinseche ed indubbie qualità. È potente, l’ottimizzazione software ha raggiunto livelli incredibili, la batteria offre autonomia e ricarica super-rapida e pure le fotocamere hanno fatto un passo in avanti.
Dal punto di vista tecnico OnePlus offre il massimo proponendo un dispositivo equipaggiato con l’ultimissimo Snapdragon 8 Gen 2 di Qualcomm, SoC capace di prestazioni superlative anche se si vuole entrare in discorsi che comprendono AI e Ray Tracing. Insomma: oggi uno smartphone Android non potrebbe essere più veloce. OxygenOS 13 è una garanzia e la community OnePlus è una sicurezza.
Il prezzo, che faccia piacere oppure no, è quello di un top di gamma del 2023. Se una volta OnePlus veniva vista come la Cenerentola da questo punto di vista, oggi si perde nel mucchio e non riesce ad emergere certamente per il design, caratterizzato da pochissimi spunti di originalità. OnePlus 11 5G è indubbiamente uno smartphone riuscito ma, a parità di prezzo, perché dover scegliere proprio questo rispetto ad un altro top di gamma?
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8.3
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9
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7
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8
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9
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7
Cosa ci piace
Prestazioni entusiasmanti
OxygenOS 13 sembra ritagliato sull’hardware
Grande autonomia e ricarica rapidissima
Cosa non ci piace
Design anonimo
Nell’utilizzo intenso scalda tanto
Prezzo non da “flagship killer”
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