“Lo Stato non deve trattare con la mafia e credo anche che lo Stato non debba trattare con chi lo minaccia”: lo ha detto il premier Giorgia Meloni, in riferimento alle minacce degli anarchici allo Stato finalizzate a ottenere l’abolizione del 41 bis, regime carcerario al quale è sottoposto Alfredo Cospito.
Il premier: “Il 2023 sarà l’anno delle grandi riforme”
Parlando dal palco dell’Auditorium Conciliazione, durante l’evento a sostegno della candidatura di Francesco Rocca alla regione Lazio, il premier ha fatto anche il punto sull’operato del governo. “Questo deve essere l’anno delle grandi riforme, andremo dove non si è riusciti ad andare finora. Daremo a questa nazione una riforma delle istituzioni che consenta di avere governi scelti dai cittadini e duraturi, e una riforma giustizia che garantisca certezza del diritto e certezza della pena”.
Meloni: “Abbiamo difeso il carcere ostativo, la lotta alla mafia resta una priorità”
“Abbiamo difeso il carcere ostativo, abbiamo dato segnali chiari contro la criminalità organizzata, per me la lotta alla mafia rimane una priorità”, ha ribadito la Meloni. Per qualcuno “dovevamo durare qualche settimana o diventare come tutti gli altri, e invece siamo ancora qui e diversi dagli altri”, ha rivendicato la leader di FdI.
“Abbiamo avuto per molti anni – ha ribadito il presidente del Consiglo – una politica che aveva un orizzonte corto e guardava solo al consenso, quando puoi permetterti un orizzonte lungo le risposte non sono quelle che passano per la comunicazione ma che la gente si trova dentro casa. Tra 5 anni noi saremo ancora qui e non guarderò il consenso, ma i dati del Pil, dell’occupazione, la capacità di migliorare la condizione del paese e allora arriverà anche il consenso che non sarà effimero ma un consenso di chi l’ha costruito con risposte serie”.
Dicevano che con il nostro governo l’Italia sarebbe stata isolata? “Non è possibile isolare l’Italia: è fondatrice dell’Europa, della Nato, è un paese ricco, membro del G7. Con questo governo l’Italia è finalmente consapevole della centralità che può avere”.
La battuta sulla foto di dieci anni fa: “Oggi a Crosetto verrebbe l’ernia”
Su altri temi centrali come autonomia, ha dissipato ogni timore, “Abbiamo avviato il percorso dell’Autonomia differenziata. A differenza di quello che si dice – ha precisato la Meloni – non è ‘togliamo ad alcuni per dare ad altri’, ma vale per tutti la stessa regola. Se gestisci bene le tue competenze prendo in considerazione l’ipotesi di farti gestire altre competenze”.
Non è mancato qualche siparietto ironico. “Quando nacque Fratelli d’Italia, 10 anni fa in questa stessa sala, c’è quella scena diventanta famosa di Guido Crosetto che mi prende in braccio. Se lo facesse adesso gli verrebbe l’ernia del disco”.
Al di là della battuta, ha prevalso l’emozione e l’orgoglio della leader di FdI. “Grazie a voi che ci date forza, come avete fatto per anni, portandoci dove siamo. Questo posto non è come tanti: in questa sala il 16 dicembre di oltre 10 anni fa nasceva Fratelli d’Italia. Quel giorno nasceva una esperienza che fu raccontata sin dall’inizio come spacciata, per tutti saremmo dovuti rimanere ai margini o scomparire. Ma non siamo rimasti ai margini, nè siamo scomparsi”. E questi primi cento giorni di governo, celebrati persino dal Times, ne sono la conferma.