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Ora le Borse europee temono la stagflazione, visti i dati negativi dell’economia Usa su posti di lavoro del settore privato e dei servizi, accompagnati dal rischio inflazione e hanno chiuso in ordine sparso. Sono stati penalizzati soprattutto i titoli legati al ciclo economico (auto, costruzioni e industria), mentre sono saliti utility, farmaceutica e tlc. Milano segna -0,59%, Francoforte -0,53%, Parigi -0,39%, Londra +0,37%, Madrid +0,78%.

Moderata contrazione dello spread a 181 punti (variazione -1,51%, rendimento Btp 10 anni +3,94%, rendimento Bund 10 anni +2,13%)

A Piazza Affari sono andati bene i titoli delle società infrastrutturali e delle utility (+2,74% Snam, +2,34% Terna, +2,16% Hera, 2,14% A2A). In forte ribasso molti titoli industriali, con Interpump -6,45%, Iveco -5,68%, Cnh -5,04%, Pirelli -4,64%, Stellantis -1,98%. Male anche i bancari (Unicredit -1,16%, Mps -1,06%, e il risparmio gestito (Fineco -1,59%, Banca Generali 1,40% , Azimut -1,25%).

Sul mercato valutario l’euro/dollaro è a 1,0920 da 1,0953).

Petrolio in lieve calo nonostante la forte contrazione delle scorte settimanali Usa di greggio: Wti maggio a 80,3 dollari al barile, Brent giugno a 84,7 dollari al barile. Ad Amsterdam il gas naturale perde il 3,5% a 44,9 euro al megawattora.

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