Il tablet può sostituire il laptop come strumento di lavoro? L’interrogativo è cruciale sia per chi deve scegliere cosa utilizzare, sia per chi li produce. Tenendo a mente che il 56% della quota di mercato è in mano ad Apple e Samsung (forti rispettivamente del 37,5% e 18,4% registrato nel terzo trimestre dell’anno in corso).
Tra chi si sta ritagliando una fetta di mercato alle spalle del duo di testa (e dietro ad Amazon che completa il podio) c’è Lenovo, da anni in prima linea con diverse serie di tavolette con cui copre tutte le fasce di prezzo. Uno degli ultimi arrivati in Italia è il Tab P11 Pro di seconda generazione, modello votato alla produttività che con gli accessori (da acquistare a parte o in bundle) si trasforma in un piccolo notebook.
Guardando al display touchscreen Oled da 11,2 pollici 2,5K e 2560 x 1536 pixel di risoluzione, con frequenza di aggiornamento a 120 Hz, supporto HDR10+ e Dolby Vision per un picco di luminosità di 600 nits che si distanza dalla prima generazione ma balbetta in caso di utilizzo all’aperto, in particolare con cielo soleggiato, si può pensare al classico tablet utile come secondo schermo casalingo o al massimo da dare in pasto ai figli per placarne la vivacità tra giochi e cartoni animati. E al giudizio concorre il doppio microfono e i 4 speakers JBL e Dolby Atmos per godersi film e video di ogni tipo (alti bene, medi più che buoni, bassi da migliorare).
La visione cambia, però, se si passa al pacchetto completo, che al tablet aggiunge pennino e tastiera con cover stand che consente di utilizzare la tavoletta in versione laptop per un 2-in-1 interessante. Perché con lo chassis in metallo che mantiene la doppia finitura sul retro (presente in molti modelli Lenovo), c’è il chip MediaTek Kompanio 1300T, con 8GB di Ram e 256GB di storage, espandibili tramite scheda microSD fino a 1TB. Tanto per scongiurare problemi di spazio per archiviare foto, clip e documenti.
La batteria da 8200 mAh è inferiore nei numeri e nelle prestazioni a quella di Tab 11 Pro della prima generazione, perché il display dell’ultimo arrivato è più luminoso e consuma di più. Nel complesso si superano le 9 ore per la navigazione web, con la ricarica completa via Usb-C che impiega circa 2 ore; nulla di complicato, dunque, per arrivare a fine giornata, considerando che se usato in ambito lavorativo si avrà probabilmente la possibilità di ricaricarlo in ufficio o altrove, utilizzando il caricatore da 20W incluso in confezione.
Lo spirito produttivo del tablet si carpisce nella sua interezza con la modalità produttiva, che si può avviare con l’apposito tasto e trasforma l’interfaccia del dispositivo, replicando l’esperienza desktop con le app che diventano icone e sono riunite nella parte inferiore dello schermo. Ideale con la tastiera magnetica che si aggancia all’istante al tablet, la modalità produttiva può essere disattivata in qualsiasi momento e utilizzata anche quando si usa il tablet senza tastiera.
La fluidità del sistema va ascritta anche alla precisione del trackpad, mentre la Precision Pen 3 che assomiglia a una matita, supporta 4096 livelli di pressione, si collega via Bluetooth e si aggancia sul posteriore del tablet (dove si ricarica in modalità wireless), permette libertà di movimento e facilità d’uso anche e soprattuto con Nebo, l’app preinstallata con cui prendere appunti, risolvere problemi matematici e disegnare. Fattore, questo, che pone Tab P11 Pro Gen 2 come potenziale compagno quotidiano per gli studenti, ma non solo.
La versatilità del pennino va infatti oltre l’interesse scolastico, poiché funziona anche come puntatore e telecomando a distanza, ma all’occorrenza anche come lente d’ingrandimento, oltre che per trascrivere gli appunti preso a mano in testo tramite Instant Memo. Accorgimenti utili, insomma, per solleticare l’attenzione di chi con un tablet ci lavora, o almeno può considerare di farlo in virtù della duttilità che assicura e del prezzo inferiore a un notebook. Lo spessore di 6,8 millimetri non spicca nel confronto diretto con i rivali, anche se come qualità costruttiva complessiva il tablet si lascia guardare a fronte dei suoi 480 grammi, che sfiorano i 900 grammi quando si aggancia la tastiera.
Non che sia tutto perfetto perché, per quanto non sia un elemento primario in un tablet, la fotocamera posteriore da 13 megapixel va bene per scatti diurni senza troppe pretese, mentre la camera anteriore da 8 MP è sufficiente per le videochiamate e poco altro. Inoltre manca il lettore per le impronte digitali, con il riconoscimento del volto che è l’unica soluzione per oltrepassare il pin per lo sblocco del dispositivo.
Per avvicinare chi è disposto a spendere una cifra comunque non bassa per avere un prodotto curato e aggiornato nel tempo (e rilanciare le quotazioni dei tablet più in generale), bisogna fare meglio dei due major update per il sistema operativo, che garantisce il supporto per due anni, dall’attuale Android 12 al futuro Android 14. Concetto che vale anche per gli aggiornamenti di sicurezza, che Lenovo assicura per tre anni.
Disponibile nella colorazione Storm Grey e versione da 8GB di Ram e 256GB di memoria interna, Tab P11 Pro è in vendita a 499 euro ma per sfruttare al meglio le potenzialità del dispositivo è consigliato acquistare il kit completo, con Precision Pen 3 e la tastiera più il supporto, in vendita rispettivamente al prezzo di 59,99 e 119,99 euro. Così diventa un buon alleato per l’ambito professionale, considerato che per tavolette di livello simile serve sborsare ancora di più.
Oltre alla possibilità di ampliare la garanzia biennale, su questo come su altri tablet, Lenovo offre il programma Affidabilità garantita, che fino al 31 marzo 2023 prevede il rimborso della spesa di acquisto di PC, tablet e monitor in caso di guasto tecnico entro i primi 365 giorni dalla data di acquisto fino a un massimo 1.000 euro.