Nella versione ufficiale di Pechino, pur senza aver mai preso le distanze dalla guerra di Putin, la Cina non fornisce armi all’esercito d’invasione russo.
Finora ha retto questa descrizione del ruolo di Xi Jinping, «amico eterno» di Putin ma non al punto da rischiare di incorrere nelle sanzioni americane, è stata accettata un po’ da tutti. Compresa l’Amministrazione Biden.
Ma nuovi dati sull’interscambio della Russia con il resto del mondo gettano un’ombra sulla «non belligeranza» della Repubblica Popolare.
In realtà sono proprio delle aziende cinesi a fornire tecnologie cruciali per lo sforzo bellico dell’armata russa in Ucraina: semiconduttori e microchip made in China che possono essere usati anche a scopi militari, e perfino droni.
Lo rivelano le ricerche fatte dalla Free Russia Foundation in collaborazione con la IE-University di Madrid e un gruppo di economisti russi in esilio, tra cui un ex dirigente della banca centrale di Mosca e un ex viceministro delle Finanze.
I dati sono riassunti dal Wall Street Journal.
Per aggirare il blackout di informazioni ufficiali dalla Russia, che ha cessato di pubblicare le statistiche sull’import-export nell’aprile scorso per «evitare speculazioni», la task force di esperti ha spulciato 40 milioni di…