Filippo Neviani, in arte Nek, nel corso di una intervista a Specchio, ha parlato dell’incidente alla mano avuto due anni fa, quando si tagliò con una sega circolare in un momento di distrazione. “È una situazione che mi ha cambiato la prospettiva del futuro, facendomi rivedere le mie priorità. Mi ha reso ancora più testardo, mi ha spinto a non mollare la presa. Mollare è solo uno stato mentale e l’ho provato sulla mia pelle”.
Gli attimi successivi all’incidente sono stati i più drammatici. L’anulare è quasi saltato via e il dito medio per metà. “Durante i primi minuti, dove ho rischiato di perdere due dita, il mio cervello ha abbandonato completamente la mano sinistra, per istinto di sopravvivenza”. Poi i medici sono riusciti a salvare l’arto con un intervento di diverse ore, ma la funzionalità non è tornata ad essere quella di prima. “I primi mesi sono stati difficili perché dovevo rieducare la mia mente a percepire di nuovo la mano, a usarla. Non è stato facile. Quando il tuo arto non si muove più come vorresti, ti arrabbi e ti preoccupi. Ti domandi come farai”, ha raccontato.