Imperia. E’ tornata a riunirsi questa sera l’assemblea di “Polis” nella biblioteca civica Lagorio, alla presenza di Claudio Scajola e di centinaia di simpatizzanti e aderenti. Una riunione che in molti hanno visto come un avvio della prossima campagna elettorale, ipotesi smentita però dal primo cittadino: «No, non si tratta di questo. “Polis” ha cambiato presidente, Sappa passa la mano ad Andrea Landolfi, era necessario fare un’assemblea ed è un modo, dopo tempo, per rimettere insieme tutto il gruppo, per parlare e dialogare. Gli aderenti presenti questa sera non sono solo imperiesi, è una normale riunione per rimettere insieme questa nostra idea che va avanti da tempo, di un’attenzione verso le realtà e le comunità, più forte di quella che vedo rappresentata dalla difficoltà che i partiti hanno di mettere insieme persone».
Si è avviata una querelle negli ultimi giorni in merito alle prossime elezioni e ai simboli dei partiti a cui il sindaco Scajola replica: «Io prediligo le persone alle sigle. Nel tema specifico di Imperia, la popolazione mi ha scelto come sindaco, all’opposizione mi sono trovato due destre diverse, due sinistre. Ora credo che sia giusto proseguire con questa primazia dei problemi della gente, non di sigle. Non capisco questa frenesia: se metto la maglia dell’Argentina, non devo credere di essere Messi perché la possono comprare anche mercatino, ma di Messi ce n’è uno solo. Con la stessa logica non capisco chi crede di poter riflettere sulle elezioni comunali una politica nazionale. Nei confronti della Meloni ho pieno rispetto e ritengo che governare oggi sia difficile, è una persona senza condizionamenti e mi piace che cambi posizione quando coglie che c’è necessità di cambiare. A Imperia c’è una amministrazione civica, perché bisogna pensare che ci siano delle sigle. Continuo a dire: aperto a tutti, contro nessuno e non posso dimenticare che nell’analisi del voto delle ultime elezioni ho raccolto i voti dei cittadini e non dei partiti e ho vinto le elezioni».
Il sindaco Scajola si è espresso anche sull’ipotetico incontro con Raffaella Paita: «Dicono che sia andato a pranzo con lei: non ne ho mai avuto il piacere in tutta la mia vita. L’ho vista una volta sola: direi che stiamo costruendo fantapolitica. Non vado a vedere se chi apprezza il mio operato voti a destra o sinistra, non mi interessa».
Ecco cosa pensa il sindaco sui possibili avversari alle prossime elezioni di Imperia: «Non so chi siano di preciso ancora, li leggo e li vedo. Poche ore fa ho agito per via legale nei confronti di questo raggruppamento legato a Bracco perché non posso tollerare la diffamazione, il danno dell’immagine dei funzionari, dirigenti, dell’ente provincia e dell’ente comune. Se questo è inizio delle proposte di candidature di chi dovrebbero essere i mie avversari ahimè viva il civismo. Diceva bene Andreotti: le guance sono due, una sberla la prendiamo, la seconda ci indispettiamo, alla terza ci arrabbiamo».
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