Si chiama Terran 1 e può trasportare fino a 1.250 kg. L’azienda che lo ha costruito, Relativity, ha usato grosse stampanti 3D, che ha chiamato Stargate.
Relativity Space domani (11 marzo) tenterà di lanciare il suo primo razzo, che ha come principale caratteristica il fatto che l’85% della massa del suo razzo, chiamato Terran 1, stampato in 3D.
L’ambizione di Relativity è di arrivare al 95% della massa realizzata con componenti stampati in 3D, con l’obiettivo di poter rendere più economico i viaggi verso lo spazio e soprattutto meno dipendenti dalla filiera.
In pratica: permettere di costruire razzi velocemente e in maniera indipendente.
La finestra temporale per il lancio del Terran 1 si aprirà alle 19 italiane dell’11 marzo. L’evento potrà essere seguito in streaming.
Un primo tentativo era stato programmato per l’8 marzo, ma un problema con la temperatura del propellente del secondo stadio ha costretto la società a rinviare il lancio.
Qualora anche la finestra dell’11 marzo non dovesse essere adatta, Relativity proverà un’altra volta il giorno successivo.
Il secondo tentativo è stato identificato con la sigla “GLHF” (Good Luck, Have Fun), spesso usato durante le partite dei videogiochi online. Terran 1 partirà da Cape Canaveral, in Florida.
Il Terran 1 è composto da due stadi ed è alto 33 metri ed è largo 2 metri e sarà “il più grande oggetto stampato in 3D a esistere e a tentare un volo orbitale“, si legge sul sito ufficiale. Il primo stadio è dotato di nove motori Aeron; il secondo stadio di un motore Aeron Vac. Terran 1 può trasportare 1.250 chili fino all’orbita bassa terrestre.
Tutti i motori sono stampati in 3D e prodotti da Relativity e usano ossigeno liquido e gas naturale liquido, che per l’azienda sono l’ideale, oltre che per la propulsione del razzo, “anche per la riusabilità” e per “eventualmente la transizione al metano su Marte“.
Il resto dei componenti, principalmente quelli elettronici e informatici, sono invece stati acquistati.
Per stampare oggetti di tali dimensioni, Relativity ha creato le più grandi stampanti di metallo al mondo, una delle quali è stata chiamata Stargate.
Il Giappone ha distrutto il razzo che aveva appena lanciato. Lo sviluppo è costato 1,5 miliardi di dollari
L’obiettivo è arrivare a produrre in 60 giorni un Terran R, cioè un razzo riutilizzabile e più grande di Terran 1, tenendo conto del tempo necessario dal materiale grezzo al lancio vero e proprio. Nel mirino c’è Falcon 9, cioè il razzo di SpaceX usato in molte missioni della NASA per portare, per esempio, l’equipaggio a bordo della Stazione Spaziale Internazionale e per portare nuovo equipaggiamento.
E proprio come SpaceX, Relativity guarda a Marte come prossimo obiettivo: vuole arrivarci nel 2024 con un lander, costruito invece dalla startup Impulse Space.
Secondo Relativity, “incorporando Starfate, la più grande stampate di metallo in 3D con controlli basati sull’IA, la nostra fabbrica del futuro ottimizza costantemente la produzione, con il risultato di una qualità molto superiore e più efficienza, costi più bassi e design dei prodotti precedentemente impossibili“.
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