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Guerra Ucraina Russia, Mosca: “L’Occidente pronto a far cadere il mondo negli abissi”. Il Cremlino: “Kiev prepara provocazione in Transnistria”

Genocidio: è l’accusa lanciata contro la Russia dal ministro degli Esteri Dmytro Kuleba mentre introduceva all’assemblea generale la risoluzione per una pace giusta nel suo Paese, dopo l’invasione. Secondo l’ambasciatore russo all’Onu Vassily Nebenzia, invece, è l’Occidente a esser «pronto a far piombare il mondo intero negli abissi della guerra». L’Italia, invece, per bocca del ministro degli esteri Antonio Tajani, sottolinea: «Ora è il momento di raddoppiare il nostro sostegno collettivo alla diplomazia».

Dopo la sospensione della partecipazione al Trattato Start, Vladimir Putin prosegue intanto nella sua opera di rottura con l’Occidente. Il presidente russo ha infatti revocato un decreto del 2012 che in parte sosteneva la sovranità della Moldavia nel risolvere il futuro della Transnistria, la regione separatista sostenuta da Mosca che confina con l’Ucraina e dove la Russia ha alcune truppe. L’ordinanza di revoca del documento è stata pubblicata sul sito del Cremlino e afferma che la decisione è stata presa per «garantire gli interessi nazionali della Russia in relazione ai profondi cambiamenti in atto nelle relazioni internazionali».

Ieri c’è stato anche l’incontro fra il presidente russo Vladimir Putin e l’inviato del presidente cinese Xi Jinping, Wang Yi, capo dell’ufficio della commissione per gli affari esteri del Comitato centrale del Partito comunista cinese, a Mosca.
E una serie di siti di aziende e istituzioni italiane sono nel mirino degli hacker del collettivo filorusso NoName057, che ha rivendicato l’azione su Telegram. L’attacco è partito in occasione della visita della premier Giorgia Meloni a Kiev. «L’Italia fornirà all’Ucraina il sesto pacchetto di assistenza militare» scrivono sui propri canali gli hacker citando la conferenza stampa della presidente del Consiglio e aggiungendo: «Continueremo il nostro affascinante viaggio attraverso l’Italia russofoba». L’attacco, di tipo Ddos, riguarda diversi siti: il collettivo cita quello del ministero degli Esteri e dell’Interno, dei Carabinieri, della banca Bper, del gruppo A2a e del ministero della Difesa.

Pedro Sanchez in visita a Kiev

Il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, è arrivato in visita a Kiev. Lo ha fatto sapere lo stesso Sanchez pubblicando sui social un video del suo arrivo in treno nella capitale. “Torno a Kiev un anno dopo l’inizio della guerra. Saremo al fianco dell’Ucraina e del suo popolo finché la pace non tornerà in Europa”, sono state le sue parole.

Mosca, Kiev sta preparando provocazione armata in Transnistria

L’Ucraina sta preparando una provocazione armata contro la Transnistria. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo, precisando che il piano di Kiev vedrebbe la partecipazione diretta di unità armate ucraine, compreso il battaglione Azov. “Secondo le informazioni disponibili, nel prossimo futuro il regime di Kiev sta preparando una provocazione armata contro la Transnistria, che sarà condotta da unità delle sue forze armate, anche con il coinvolgimento dell’unità nazionalista di Azov”, ha dichiarato il ministero della Difesa su Telegram, aggiungendo che il piano prevede di organizzare una presunta offensiva russa e per questo i “sabotatori” indosseranno uniformi militari dell’esercito di Mosca.

Min. Difesa russo, Kiev prepara provocazione in Transnistria

Secondo le informazioni disponibili, il regime di Kiev sta tramando una provocazione armata contro la Repubblica moldava di Pridnestrovia (nota anche come Transnistria, ndr) nel prossimo futuro, che sarà condotta da unità delle Forze armate ucraine, comprese quelle che coinvolgono la formazione nazionalista Azov”. Lo afferma in un post sul suo canale Telegram il Ministero della Difesa russo. “Il pretesto per l’invasione sarà un attacco inscenato da presunte forze russe dal territorio della Transnistria. A questo scopo, i sabotatori ucraini coinvolti nella messinscena dell’invasione saranno travestiti da personale militare della Federazione Russa”, prosegue il post. “Il Ministero della Difesa russo sta monitorando attentamente la situazione al confine dell’Ucraina con la Repubblica Moldava di Pridnestrovia ed è pronto a rispondere a qualsiasi cambiamento della situazione”, conclude il post del Ministero della Difesa.

Crowley, Meloni sempre chiaramente a sostegno di Kiev

«La presidente Meloni è stata molto chiara, anche quando era all’opposizione di Draghi è sempre stata una forte sostenitrice dell’Ucraina. E non lo ha fatto per fare un favore agli Usa o all’Ucraina, ma perché ha pensato che fosse la cosa migliore per l’Italia. E questo atteggiamento non è cambiato, anche se naturalmente i giornali li leggiamo anche noi e vediamo tutte le cose che vengono dette sull’Ucraina”. Lo afferma in un’intervista a ‘Repubblica’ Shawn Crowley, l’incaricato d’affari al timone dal luglio 2022 dell’ambasciata degli Stati Uniti a Roma. “Ma quello che conta alla fine sono i voti in Parlamento e le posizioni ufficiali, che sono sempre rimaste a favore dell’Ucraina e questo vale anche per Forza Italia e per la Lega. La posizione di supporto all’Ucraina è molto importante anche perché dà al vostro paese un posto più centrale sulla scena internazionale. Lo si è visto anche di recente, quando il presidente Biden ha voluto parlare al telefono con Meloni prima che arrivasse a Kiev», puntualizza inoltre Crowley.

Usa, al momento non risulta che Cina abbia fornito armi a Mosca

Agli Stati Uniti al momento non risulta che la Cina abbia fornito «aiuti letali» alla Russia per aiutarla a portare avanti la sua guerra «illegale» contro l’Ucraina. Lo ha detto la vice portavoce del Pentagono, Sabrina Singh, in un briefing con la stampa sottolineando che Pechino «non ha nemmeno escluso» la possibilità di farlo. Se invierà armi alle forze di Vladimir Putin, ha detto la funzionaria ribadendo la linea dell’amministrazione Biden, «ci saranno delle conseguenze».

Moldavia: Tajani, Putin cerca di spaventare Paesi europei

«La Russia conduce una guerra anche cercando di spaventare gli altri»: lo ha detto a New York il ministro degli esteri Antonio Tajani alla stampa italiana commentando la decisione di Vladimir Putin di revocare un decreto che in parte sosteneva la sovranità della Moldavia nell’ambito delle politiche sul futuro della Transnistria. «In Transnistria – ha detto – ci sono reparti militari russi. Ho incontrato il ministro degli Esteri della Moldova, che è stato a Bruxelles a parlare al Consiglio europeo degli Affari esteri, probabilmente è una reazione».

Tajani: hackeraggi? una minaccia dopo visita Meloni a Kiev

«Una minaccia, un avvertimento», dopo la visita di Giorgia Meloni a Kiev: lo ha detto il ministro degli esteri Antonio Tajani alla stampa italiana commentando gli ultimi attacchi degli hacker filorussi all’Italia.

Incontro tra i leader di Svezia, Norvegia e Finlandia

Si è tenuto oggi un incontro tra il Primo Ministro svedese Ulf Kristersson, la controparte norvegese Jonas Gahr Store e il Presidente della Finlandia Sauli Niinisto. L’incontro si è svolto a Harpsund: all’ordine del giorno la sicurezza e le sfide comuni per i tre paesi che puntano ad una stretta collaborazione in materia di politica estera. Al termine dell’incontro i tre leader Nordici hanno tenuto una conferenza stampa. Il Presidente finlandese ha ricordato che la ratificazione dell’adesione alla Nato sarà discussa in parlamento a Helsinki la settimana prossima e si esprime fiducioso in un approvazione: «Se la Turchia e l’Ungheria ratificano allora saremo membri Nato» ha detto Niinisto riportato dall’agenzia di stampa svedese Tt. In seguito al voto parlamentare la settimana prossima mancherà soltanto la firma del Presidente per approvare la legge «Ho detto che firmerò immediatamente, come sono solito fare. Ma se ci sono ragioni pratiche, posso aspettare, ma non oltre le elezioni», ha dichiarato Niinistö. La Finlandia andrà alle urne il 2 Aprile. Dopo la firma di Niinisto, non saranno necessari ulteriori passaggi burocratici a Helsinki, l’adesione della Finlandia alla Nato sarebbe poi interamente nelle mani dei parlamentari a Budapest e Ankara. Il Primo Ministro Ulf Kristersson non nasconde che «potrebbe essere complicato» se uno dei paesi entrasse in Nato e l’altro rimanesse fuori: «Sarebbe meglio avere le stesse condizioni e dunque la Svezia e la Finlandia dovrebbero entrare nella Nato contemporaneamente» ha detto Kristersson. Il Presidente finlandese e il Premier norvegese Jonas Gahr Store condividono la speranza che entrambi i Paesi possano entrare contemporaneamente nell’alleanza atlantica e allo stesso tempo rassicurano la Svezia che comunque vada il processo di ratificazione, la stretta collaborazione di sicurezza a livello Nordico continuerà: «Non cambierà la nostra volontà comune di pianificare e stare insieme in modo solidale». ha detto il Primo Ministro norvegese Store riportato da Tt.

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