guerra-russia-ucraina,-xi-a-macron:-“colloqui-di-pace-prima-possibile”-mosca-boccia-la-mediazione-cinese.-von-der-leyen-a-pechino:-“vogliamo-pace-giusta-la-russia-si-ritiri”

Guerra Russia-Ucraina, Xi a Macron: “Colloqui di pace prima possibile”. Mosca boccia la mediazione cinese. Von der Leyen a Pechino: “Vogliamo pace giusta la Russia si ritiri”

Prosegue il viaggio in Cina di Von der Leyen e Macron, tentativo di intraprendere la via diplomatica a Pechino per cercare una soluzione alla guerra in Ucraina. Il presidente francese, stamattina, ha detto al suo omologo cinese Xi Jinping di contare «su di lui per riportare la Russia alla ragione». «Evitare qualsiasi escalation e riavviare al più presto negoziati di pace» è il messaggio dell’incontro. L’aggressione della Russia ai danni dell’Ucraina «ha colpito la stabilità internazionale» ha affermato. Ma il Cremlino ha escluso la possibilità di una mediazione cinese per fermare i combattimenti in Ucraina, sostenendo che Mosca non ha altra scelta che continuare l”operazione speciale.

E Putin afferma che le relazioni Russia-Usa sono «in crisi profonda», accusando Washington di aver sostenuto un golpe in Ucraina. Gli Usa hanno ingaggiato ormai un «conflitto caldo» con la Russia, accusa Mosca. Kiev punta, intanto, a riprendere la Crimea “nel giro di 6 mesi”. Lavrov oggi ad Ankara.

Kiev,confini del ’91 Crimea compresa la base per negoziare. Podolyak: «Non è possibile fare alcuna concessione territoriale»

“La base per un vero negoziato con la Federazione Russa è il ritiro completo dei gruppi armati russi oltre i confini riconosciuti internazionalmente dall’Ucraina nel 1991. Compresa la Crimea. Non c’è alcuna questione di concessioni territoriali o di contrattazione dei nostri diritti sovrani”. Lo ha scritto su Twitter Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Von der Leyen a Xi: vogliamo pace giusta; Russia si ritiri

“Alla luce della guerra russa contro l’Ucraina vogliamo che la giusta pace venga ripristinata. E per questo serve che la Russia termini la sua invasione e ritiri le sue truppe dall’Ucraina. L’integrita’ territoriale e la sovranita’ sono elementi fondamentali della Carta Onu che entrambi sosteniamo pienamente”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, rivolgendosi al presidente cinese, Xi Jinping, nell’incontro trilaterale a Pechino con il presidente francese, Emmanuel Macron.

Bild: “Kiev mostra per la prima volta un attacco in territorio russo”

Le Forze armate ucraine hanno diffuso per la prima volta un filmato di un attacco dell’artiglieria di Kiev in territorio russo. Lo riporta il sito dell’agenzia tedesca Bild in russo. Le immagini sono state pubblicate su Telegram dal comandante della guarnigione di Kharkiv, Serhii Melnyk, come riporta Mediazona, e si riferirebbero al villaggio di Tsapovka, nella regione di Belgorod. Le truppe russe si sono posizionate in una fascia forestale vicino a una fattoria a 1,3 km dal confine ucraino, prima di essere scoperti. Melnyk ha scritto che «durante la ricognizione, i combattenti del distaccamento della 4° unità di frontiera hanno individuato attrezzature appartenenti agli occupanti, personale che equipaggiava le postazioni e i camion» e che «grazie alla cooperazione professionale con gli artiglieri, l’obiettivo è stato immediatamente distrutto». Secondo l’osservatore militare di Bild, Julian Röpke, si tratterebbe di un attacco preventivo visto che anticipa un’offensiva russa in direzione di Kharkiv. Inoltre, afferma Röpke, questa è la prima volta che l’esercito ucraino pubblica un video di un bombardamento di artiglieria in territorio russo e che questo sia un messaggio rivolto agli alleati occidentali di Kiev: «Con gli attacchi preventivi sul territorio russo, l’Ucraina dimostra che si sta difendendo con sempre maggiore sicurezza e non permetterà più all’Occidente di dettare le modalità esatte della sua difesa».

Zelensky bacchetta i consiglieri sul negoziato per la Crimea

Il portavoce del presidente ucraino, Sergiy Nikyforov, ha consigliato di tenere conto solo delle dichiarazioni di Volodymyr Zelensky riguardo alle prospettive dei negoziati con la Russia. Nikyforov ha commentato così l’apertura del Financial Times che ha riportato le parole del vicecapo dell’ufficio del presidente ucraino, Andrii Sybiha, secondo cui Kiev non esclude l’avvio di negoziati sulla Crimea. Lo riportano i media ucraini.

Putin: “Allontanare le truppe di Kiev a distanza di sicurezza”

Vladimir Putin ha dichiarato che adesso un «obiettivo» delle truppe di Mosca è quello di «spingere» i soldati ucraini «a una distanza tale che non possano provocare nessun danno e assicurare che non ci siano più bombardamenti» nel Donbass, la regione del sud-est dell’Ucraina in parte occupata dai militari russi. Lo riporta l’agenzia di stampa statale russa Tass riferendo di un incontro tra Putin e il leader dei separatisti filorussi di Donetsk, Denis Pushilin.

Putin: “Il regime di Kiev è cinico e crudele con i propri cittadini”

«Il regime di Kiev è estremamente crudele non solo nei confronti dei nostri cittadini, ma anche nei confronti dei propri». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin incontrando il capo della regione annessa del Donetsk, Denis Pushilin. «Si comportano al massimo grado in modo cinico e crudele», ha aggiunto Putin, come riporta Ria Novosti. Putin sta incontrando anche gli altri governatori delle regioni annesse.

Mosca: sventato un tentativo di entrare in Russia da parte di sabotatori ucraini

Nella regione russa di Bryansk, le guardie di frontiera hanno sventato un tentativo di entrare in Russia da parte di un gruppo di circa 20 sabotatori ucraini. Lo ha detto il governatore della regione, Alexander Bogomaz, sul suo canale Telegram. Lo riporta Ria Novosti. Secondo Bogomaz , l’esercito russo, insieme alle guardie di frontiera, ha inflitto al nemico una sconfitta a fuoco vicino al villaggio di Sluchovsk, nel distretto di Pogarsky.

Russia: udienza appello difesa giornalista Wall Street Journal il 18 aprile

Il Tribunale di Mosca ha fissato per il prossimo 18 aprile l’udienza dei ricorsi della difesa per l’annullamento dell’arresto del giornalista del Wall Street Journal, Evan Gershkovich. Lo ha dichiarato il servizio stampa del Tribunale distrettuale Lefortovsky di Mosca. L’udienza si terrà a porte chiuse e alla presenza di Gershkovich, accusato di spionaggio, poiché, come ha spiegato il tribubale, i materiali del procedimento sono riservati. Il giornalista è stato arrestato lo scorso 30 marzo e dovrebbe rimanere in carcere fino al 29 maggio su richiesta degli inquirenti. Ma la difesa ha chiesto a un tribunale di grado superiore di annullare tale decisioni e di scegliere una misura non detentiva per Gershkovich, che rischia fino a 20 anni di carcere se venisse condannato per il reato di spionaggio. Secondo il Servizio di sicurezza federale russo (FSB) il giornalista nato nel 1991, «agendo su ordine degli Stati Uniti, stava raccogliendo informazioni su un impianto di difesa russo che costituisce un segreto di Stato. L’americano è stato arrestato a Ekaterinburg mentre cercava di ottenere informazioni segrete».

è in corso l’incontro tra Xi, Macron e von der Leyen a Pechino

Ha preso il via nella Grande sala del popolo l’incontro tra il presidente cinese Xi Jinping e le controparti europee, il presidente francese Emmanuel Macron e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen: lo riferisce il network statale Cctv. In precedenza, Xi ha avuto i bilaterali sia con Macron sia con von der Leyen.

Il capo del gruppo russo di mercenari Wagner: nessun segno ritiro forze Kiev da Bakhmut

Il capo del gruppo russo di mercenari Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha riferito che non ci sono segni di un ritiro delle forze ucraine da Bakhmut, nel Donetsk, epicentro da mesi di violenti combattimenti. «Va detto chiaramente che il nemico non va da nessuna parte», ha affermato in un post su Telegram, mentre continuano gli scontri nella parte occidentale della città. Ieri il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, aveva accennato alla possibilita’ di un ritiro delle truppe dalla città devastata, alla luce della condizione difficile in cui versano.

Il Cremlino ha escluso la possibilità di una mediazione cinese per fermare i combattimenti in Ucraina

Il Cremlino ha escluso la possibilità di una mediazione cinese per fermare i combattimenti in Ucraina, sostenendo che Mosca non ha altra scelta che continuare l’”operazione speciale”. «Naturalmente la Cina ha un grande ed efficace potenziale quando si tratta dei suoi servizi di mediazione. Ma la situazione con l’Ucraina è complessa, non c’é prospettiva di una soluzione politica», ha risposto ai giornalisti il portavoce Dmitry Peskov. «Per il momento, non abbiamo altra soluzione che continuare l’operazione militare speciale», ha aggiunto. Il presidente francese Emmanuel Macron, in visita a Pechino, ha riferito di contare sul suo omologo cinese Xi Jinping per «riportare la Russia alla ragione».

Cremlino: seguiamo piano Zelensky su stop confini con Polonia

Mosca seguirà le dichiarazioni del presidente ucraino Vladimir Zelensky che ieri a Varsavia ha parlato di una possibile futura assenza di confini economici e politici tra Ucraina e Polonia, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, come riporta Interfax. «Se il signor Zelensky intende l’acquisizione dell’Ucraina da parte della Polonia, dobbiamo esaminare la questione. Se vuole seguire la strada dei suoi vicini e, per esempio, la lingua ucraina scomparirà e sarà sostituita dalla lingua polacca, abbiamo visto simili precedenti vicino all’Ucraina. È difficile da capire», ha detto Peskov commentando la dichiarazione di Zelensky secondo cui in futuro non ci saranno confini tra Ucraina e Polonia. «Forse dovremmo essere pazienti e continuare a seguire le dichiarazioni del signor Zelensky per capire il suo piano», ha detto.

Macron e Xi: Inaccettabile l’uso di armi nucleari

Il presidente francese Emmanuel Macron e il leader cinese Xi Jinping hanno chiesto colloqui di pace il prima possibile per porre fine al conflitto in Ucraina, respingendo anche qualsiasi ricorso alle armi nucleari. Serve «una ripresa delle discussioni al più presto per costruire una pace duratura», ha detto in particolare il capo di Stato francese, mentre il suo omologo cinese ha sottolineato che «le armi nucleari non possono essere usate» e ha condannato ogni «attacco ai civili», in dichiarazioni congiunte dopo un incontro bilaterale a Pechino.

Crisi Ucraina, Xi: la soluzione politica è l’unica via

Sulla crisi ucraina, la Cina insiste nel promuovere i colloqui di pace e una soluzione politica», esprimendo la disponibilità a collaborare con la Francia per invitare la comunità internazionale a «mantenere una moderazione razionale ed evitare di intraprendere azioni» che possano aggravare la crisi o «portarla fuori controllo». Il presidente Xi Jinping, incontrando i media con l’omologo francese Emmanuel Macron dopo il loro bilaterale, ha detto che «bisogna rispettare rigorosamente il diritto internazionale umanitario, astenersi dall’attaccare civili e strutture civili e proteggere donne, bambini e altre vittime di conflitti».

Cremlino, operazione speciale unica via d’uscita in Ucraina

Il proseguimento dell’operazione militare speciale è finora l’unica via d’uscita di Mosca dalla situazione in Ucraina, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ai giornalisti, come riporta la Tass. «Senza prospettive di pace all’orizzonte, per ora non c’è altra via per noi se non quella di continuare l’operazione militare speciale», ha dichiarato.

Macron a Xi: evitare qualsiasi escalation

Macron a Xi: evitare qualsiasi escalation in Ucraina

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: “Per ora non c’è alternativa alla guerra”

«La situazione in Ucraina è difficile per ora e non mostra alcun potenziale per una soluzione pacifica, considerando la posizione ufficiale e non ufficiale di Kiev. Per ora non abbiamo quindi altra strada se non quella di continuare l’operazione militare speciale». Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in una conferenza stampa.

Svezia: “Difficile capire chi c’è dietro il sabotaggio di Nord Stream”

Potrebbe essere difficile determinare chi c’è dietro le esplosioni ai gasdotti Nord Stream 1 e 2, secondo il procuratore Mats Ljungqvist, a capo delle indagini svedesi, che oggi ha rilasciato un comunicato stampa citato dai medi locali. L’incidente, dice la procura, è «ovviamente diventato un piano di gioco per diverse speculazioni politiche». «Tuttavia, queste speculazioni non pregiudicano l’istruttoria, che si basa su fatti e informazioni emersi da analisi, indagini sulla scena del crimine e collaborazione tra le autorità svedesi e di altri Paesi», afferma Ljungqvist. In precedenza l’inchiesta ha stabilito che si trattava di un caso di sabotaggio grossolano, dove, tra l’altro, le analisi hanno mostrato tracce di esplosivo su diversi corpi estranei esaminati. «L’indagine continua e sono in corso diverse misure investigative», ha aggiunto il procuratore, «la nostra speranza è che saremo in grado di determinare chi ha commesso questo crimine, ma si può affermare che è probabile che sia difficile date le circostanze».

Bombe russe su Bakhumt: uccisi 2 civili. Governatore: ci sono anche 2 feriti. Colpito un asilo

Due civili sono stati uccisi e altri due sono rimasti feriti nelle ultime ore durante i bombardamenti russi a Bakhumt, nell’Ucraina orientale: lo ha reso noto su Telegram il governatore ucraino della regione di Donetsk parzialmente occupata, Pavlo Kyrylenko. Lo riporta il Guardian. Kyrylenko ha aggiunto che sono stati danneggiati «un asilo, due case e tre condominii». Inoltre, l’alto funzionario ha riferito che «c’è stato un massiccio bombardamento a Zvanivka, in direzione di Lysychansk, dove sono stati danneggiati una scuola, un centro culturale, un negozio e più di 20 case».

Cremlino: Kiev non mostra prospettive per pace

«Finora l’Ucraina non mostra alcuna prospettiva per una soluzione pacifica. Sulla base della posizione, ufficiale e ufficiosa, che viene dichiarata da Kiev, non ci sono altri modi per noi se non quelli di continuare l’operazione militare speciale». Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, lo riporta Ria Novosti.

Xi a Macron: “Profondi cambiamenti storici, Cina e Francia hanno la capacità e la responsabilità di superare le differenze”

Il mondo sta attraversando oggi «profondi cambiamenti storici: Cina e Francia, quali membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e grandi Paesi indipendenti, nonché strenui promotori della multipolarizzazione e della democratizzazione delle relazioni internazionali, hanno la capacità e la responsabilità di superare le differenze». Lo ha detto il presidente Xi Jinping all’inizio del bilaterale con la controparte francese Emmanuel Macron, parlando di partenariato strategico Cina-Francia «stabile, reciproco, pionieristico e progressista con il vero multilateralismo per la pace, la stabilità e la prosperità nel mondo».

Lavrov in visita in Turchia oggi e domani

Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov sarà tra oggi e domani in visita ufficiale in Turchia per discutere con le autorità turche delle relazioni bilaterali e di questioni a livello regionale. Lo rende noto il ministero degli Esteri di Ankara.

Macron a Pechino da Xi: “Conto sulla Cina per la ragionevolezza della Russia”

In visita di Stato a Pechino, il presidente francese ha detto al suo omologo cinese Xi Jinping che conta su di lui per «riportare la Russia alla ragionevolezza».
«So che potrò contare su di Lei per riportare la Russia alla ragionevolezza e tutti al tavolo dei negoziati», ha affermato Macron durante un incontro bilaterale ufficiale.

Macron twitta in cinese: ruolo Pechino “vitale” per pace

La Cina ha un «ruolo vitale per la costruzione della pace», e il presidente francese, Emmanuel Macron intende parlarne nei colloqui di oggi con il presidente cinese, Xi Jinping. Lo si legge sull’account Twitter del presidente francese , in un messaggio scritto in cinese. «Avrò anche scambi con il presidente Xi Jinping su argomenti come affari, clima, biodiversità e sicurezza alimentare», prosegue il messaggio, anticipando i temi di discussione dell’incontro con il presidente cinese, che oggi riceve Macron a Pechino.

Varsavia: al vertice Nato chiederemo più armi per l’Ucraina

Varsavia chiederà ulteriori garanzie di sicurezza per l’Ucraina al prossimo vertice della Nato che si terrà a Vilnius a luglio. Lo ha dichiarato il presidente polacco Andrzej Duda in una conferenza stampa congiunta con Volodymyr Zelensky. «Stiamo cercando di ottenere per l’Ucraina ulteriori garanzie di sicurezza che rafforzino il potenziale militare dell’Ucraina e il senso di sicurezza del popolo ucraino», ha affermato Duda. La Polonia ha già trasferito un totale di otto caccia MiG-29 in Ucraina e si prepara a trasferirne altri sei. Lo ha detto il presidente polacco Andrzej Duda durante una conferenza stampa congiunta con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Varsavia, come riporta Ukrinform. La Polonia «in futuro potrà trasferire in Ucraina l’intera flotta di Mig-29», una trentina di caccia, «previo accordo con i partner Nato», perché attualmente sono utilizzati in missioni di pattugliamento dell’Alleanza, ha riferito Duda. Il presidente polacco ha puntualizzato che Varsavia ha ancora bisogno dei Mig, ma quando arriveranno i nuovi velivoli FA-50 e F-16 ordinati dalla Corea del Sud e dagli Stati Uniti, potrebbe prendere in considerazione di consegnare la sua intera vecchia flotta di caccia all’Ucraina.

Ucraina: ieri 229 attacchi russi nella regione di Sumy

Le forze russe hanno lanciato ieri 229 attacchi nella regione di Sumy, nell’Ucraina nord-orientale: lo ha reso noto l’amministrazione militare regionale, come riporta Ukrainska Pravda. In particolare, sono stati presi di mira i territori delle comunità di Bilopolska, Krasnopilska, Khotina, Glukhivska e Seredino-Budska. Gli attacchi, ha precisato l’amministrazione, sono stati effettuati con missili, razzi, mortai e lanciagranate.

Isw: Putin sta creando le condizioni per un’ulteriore repressione nei territori ucraini occupati

Il presidente russo Vladimir Putin sta creando le condizioni per un’ulteriore repressione nei territori ucraini occupati: lo scrive l’Istituto per lo studio della guerra (Isw) nel suo aggiornamento quotidiano sul conflitto. Il centro studi statunitense afferma che Putin, durante un incontro con il Consiglio di sicurezza nazionale russo tenuto ieri, ha definito gli sforzi di Mosca per rafforzare il controllo sui territori occupati dell’Ucraina una questione di sicurezza interna e dello stato di diritto. Putin ha anche accusato l’Ucraina di minacciare i civili in questi territori e ha evidenziato i recenti «attacchi terroristici» contro funzionari filorussi e forze dell’ordine, riferendosi agli attacchi dei soldati ucraini contro le truppe russe. Il presidente russo ha poi sottolineato la necessità di rafforzare le cosiddette «operazioni delle forze dell’ordine» per proteggersi da questi attacchi e ha chiesto una partecipazione più attiva dei cittadini ucraini locali alle «attività delle forze dell’ordine», incoraggiando apertamente collaboratori e informatori nei territori occupati. Putin ha usato i concetti di «terrorismo» e minacce alla sicurezza interna della Russia per giustificare la repressione interna ed è probabile che questo crei le condizioni per un’ulteriore repressione, così come la repressione da parte delle cosiddette «forze dell’ordine» nei territori occupati, utilizzando un linguaggio simile, conclude il rapporto.

Kiev: la Russia ha perso 176.630 militari da inizio guerra

La Russia ha perso nell’ultimo giorno 390 uomini, facendo salire a 176.630 le perdite fra le sue fila dal giorno dell’attacco di Mosca all’Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, appena diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di circa 176.630 uomini, 3.631 carri armati, 7.013 mezzi corazzati, 2.714 sistemi d’artiglieria, 532 lanciarazzi multipli, 281 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 306 aerei, 292 elicotteri, 5.574 autoveicoli, 18 unità navali e 2.287 droni.

Macron secondo giorno in Cina. Oggi vede Xi Jinping

Il conflitto in Ucraina e l’accesso delle aziende francesi al mercato cinese, in particolare l’industria aeronautica, il settore finanziario e quello dell’alimentare, sono stati i temi in cima dell’incontro a Pechino tra il presidente francese Emmanuel Macron e il premier cinese Li Qiang. Lo rende noto l’Eliseo. Macron, che oggi vede anche il Presidente cinese, Xi Jinping, ha incontrato inoltre il presidente dell’Assemblea nazionale del popolo, Zhao Leji, e ha sottolineato «l’impatto della guerra in Ucraina sulla sicurezza e sugli equilibri strategici globali», oltre a evidenziare l’importanza di una «rapida ratifica» dei testi internazionali a cui ha aderito la Cina.

Fonte di Mosca all’agenzia russa: no ai negoziati sulla Crimea

Non possono esserci negoziati sulla Crimea o su altre regioni russe, l’integrità territoriale della Russia non si discute e le affermazioni della presidenza ucraina sulla possibilità di negoziare sullo status della Crimea non è seria ed è irrealistica. Lo afferma una fonte da Mosca a Ria Novosti facendo riferimento a quanto dichiarato al Financial Times dal vicecapo dell’ufficio del presidente ucraino, Andrii Sybiha, secondo cui l’Ucraina potrebbe negoziare con la Russia sullo status della Crimea, se Kiev avrà successo nella sua controffensiva di primavera e le sue truppe raggiungeranno i confini della penisola occupata dai russi. «Non possono esserci negoziati sulla Crimea e su altre regioni russe. L’integrità territoriale della Russia non è soggetta a discussione”, ha detto la fonte, definendo la dichiarazione del consigliere di Zelensky «poco seria e distaccata dalla realtà».

Consiglio d’Europa: la Russia deve eseguire le sentenze della Corte europea dei diritti umani

La Russia deve rispettare le sentenze della Corte europea dei diritti umani (Cedu) e fare il necessario per rimediare alle violazioni che ha commesso contro i suoi cittadini e quelli di altri Stati. A richiamare Mosca con durezza ai suoi doveri – che continuano a essere validi, nonostante l’espulsione dovuta all’invasione dell’Ucraina – è il comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, nel rapporto annuale sulle esecuzioni delle sentenze della Cedu.

Tajani: Putin ha allargato la Nato e compattato Ue e Usa

Con l’invasione dell’Ucraina, il presidente russo Vladimir Putin «è riuscito ad allargare la Nato, a compattare l’Ue e gli Usa e quindi adesso cerca di difendersi politicamente». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in una intervista a Tg1 mattina. «C’è molta propaganda da parte russa, perché Putin deve tenere comunque la sua opinione pubblica e far capire che non arretra ma ci sono stati errori commessi da un punto di vista militare, con una guerra in stile Ottocento, utilizzando centinaia di migliaia di uomini. Doveva essere una guerra di tre giorni e invece sta logorando tantissimo le forze armate russe».

Kiev: pronti a parlare con Mosca del futuro della Crimea

L’Ucraina potrebbe aprire un negoziato con la Russia sulla Crimea. Lo ha detto al Financial Times, Andrii Sybiha, vicecapo dell’ufficio del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. «Se riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi strategici sul campo di battaglia e quando saremo al confine amministrativo con la Crimea, saremo pronti ad aprire una pagina diplomatica per discutere di questo tema», ha detto Sybiha in una intervista al quotidiano britannico. Il funzionario ucraino ha tuttavia osservato che Kiev non esclude la possibilità di liberare la Crimea con il suo esercito. Le dichiarazioni di Sybiha, sottolinea il Financial Times, «sono la prova più esplicita dell’interesse dell’Ucraina nei negoziati» con Mosca.

Il ministro della Difesa di Kiev, Reznikov ritiene che la guerra in Ucraina possa finire entro quest’anno

Il ministro della Difesa di Kiev, Oleksiy Reznikov, ritiene che la guerra in Ucraina possa finire entro quest’anno. «Le risorse dei russi stanno diminuendo, anche le nostre, ma abbiamo il “Ramstein Club”, che è più della Nato. Sono 50 Paesi che vogliono la nostra vittoria, ci investono e credono sia uno scenario realistico. Quindi questa è una guerra delle risorse del mondo occidentale contro le risorse degli orchi», le sue parole riportate da Unian. Quanto alla fine della guerra «vorrei non fosse mai iniziata ma personalmente credo che quest’anno sia quello della vittoria», aggiunge.

Kiev: ieri respinti più di 60 attacchi russi

L’aeronautica militare ucraina ha lanciato ieri 17 attacchi contro postazioni russe, mentre l’Esercito ha respinto più di 60 offensive delle forze di Mosca soprattutto nelle direzioni di Bakhmut, Avdiivka e Maryinka: lo ha reso noto lo Stato Maggiore delle Forze Armate di Kiev nel suo aggiornamento quotidiano sull’andamento del conflitto. Lo riporta Ukrinform.

Kiev: 24 missili Kalibr sulla Flotta russa del Mar Nero

La Flotta russa del Mar Nero conta attualmente di due navi e due sottomarini, rispetto alle sei unità dei giorni scorsi, ed è equipaggiata con un totale di 24 missili Kalibr: lo ha reso noto il Comando operativo Sud ucraino, come riporta Unian. «Il nemico continua le manovre nel Mar Nero. Su sei, quattro portamissili sono stati lasciati in servizio di combattimento: due navi e due sottomarini. Il carico massimo possibile di Kalibr è di 24 missili», riferisce il Comando in un comunicato.

Il premier canadese chiede alla Russia l’immediato rilascio del giornalista del Wsj

Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha invitato Mosca a rilasciare immediatamente il corrispondente del Wall Street Journal, Evan Gershkovich. L’argomento è stato discusso da Trudeau durante una conversazione telefonica con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. «Al telefono oggi, il presidente Biden e io abbiamo parlato del suo viaggio qui il mese scorso e del lavoro che continueremo a fare insieme, dalla protezione dei nostri confini alla costruzione di economie pulite. Abbiamo anche parlato dell’Ucraina e chiediamo alla Russia di rilasciare Evan Gershkovich immediatamente», ha twittato Trudeau.

Bombe russe sul Donetsk. Ieri 5 civili uccisi Governatore, nove i feriti

Cinque civili sono morti e altri nove sono rimasti feriti negli attacchi delle forze russe di ieri nella regione di Donetsk, nell’Ucraina orientale: lo ha reso noto su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale, Pavlo Kyrylenko, come riporta Ukrinform. Le vittime sono state segnalate a Oleksievo-Druzhkivka, Bakhmut e Serhiyivka.

Sindaco Melitopol: esplosioni potenti in città

A Melitopol, città ucraina nella regione di Zaporizhzhia occupata dai russi, sono state udite «numerose potenti esplosioni». Lo ha scritto su Telegram Ivan Fedorov, sindaco in esilio, secondo quanto riporta il Guardian.

Le forze russe continuano a guadagnare terreno a Bakhmut

A Bakhmut continuano i combattimenti, i filmati geolocalizzati mostrano che le forze russe hanno fatto progressi a nord della città, così come a nord di Khromove (2 km a ovest di Bakhmut) e a NE di Orikhovo-Vasylivka (11 km a NW di Bakhmut). Lo scrive l’Institute for the Study of War.

Esplosioni nella notte a Melitopol

«Diverse potenti esplosioni» sono state udite oggi nella città occupata dai russi di Melitopol, nell’oblast ucraino di Zaporizhzhia. Lo ha riferito il sindaco in esilio Ivan Fedorov, in un post di Telegram. Da parte loro, fonti filorusse parlano di «almeno tre esplosioni udite in varie parti della città, causate dal lavoro del sistema di difesa aerea».

Russia organizza incontro all’Onu su bimbi deportati, proteste

«Mosca ha usato la sua presidenza di turno del Consiglio di sicurezza Onu per organizzare una riunione informale sui bambini ucraini deportati con la forza in Russia, difendendosi da un’accusa che la Corte penale internazionale (Cpi) ha contestato come crimine di guerra». Per questo i rappresentanti diplomatici di Usa e Gran Bretagna, insieme a quelli di altri Paesi, hanno abbandonato l’aula mentre parlava, in video collegamento, la commissaria russa per i diritti dei bambini Maria Lvova-Belova, incriminata dalla Cpi e per questa ragione destinataria di un mandato di cattura. Lvova-Belova ha sostenuto che Mosca è pronta a cooperare con il ricongiungimento dei bambini ucraini con le loro famiglie. «Non abbiamo dubbi che questa sia una campagna per screditare il nostro paese», ha detto

Pechino, oggi l’incontro di Macron e Von der Leyen con Xi Jinping

Il presidente francese Emmanuel Macron e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen cercheranno di far sentire la voce dell’Europa sul conflitto in Ucraina a Pechino durante un incontro con Xi Jinping, stretto alleato di Vladimir Putin, previsto per oggi. I due leader saranno ricevuti nel tardo pomeriggio dal presidente cinese al Palazzo del Popolo di Pechino. Nelle ultime settimane sono aumentate le pressioni internazionali sulla Cina affinché venga coinvolta nel processo di pace in Ucraina. Sebbene Pechino si dichiari ufficialmente neutrale, Xi Jinping non ha mai condannato l’invasione russa e non ha mai parlato al telefono con il suo omologo ucraino Volodomyr Zelensky. Si è invece recentemente recato a Mosca per riaffermare la sua alleanza con il presidente russo

Usa e Gb lasciano il Consiglio Sicurezza dell’Onu mentre la parla Russia. Con loro anche Albania e Malta

I rappresentanti all’Onu di Stati Uniti e Regno Unito si sono alzati e hanno lasciato la seduta del Consiglio di sicurezza mentre parlava in video l’inviata russa per i diritti dei bambini. Regno Unito e Usa hanno bloccato la trasmissione sul canale delle Nazioni Unite della riunione informale convocata per parlare di Ucraina. I diplomatici hanno lasciato la sala conferenze mentre stava per intervenire la commissaria per la Russia Maria Lvova-Belova, raggiunta da un ordine d’arresto, emanato dalla Corte penale internazionale, per crimini di guerra. La decisione di interrompere la diretta sul web, ha spiegato l’ambasciatrice americana Linda Thomas-Greenfield, è stata presa per non dare alla rappresentante russa un «podio internazionale da cui diffondere disinformazione e cercare di difendere le sue orribili azioni messe in campo in Ucraina». In segno di protesta hanno lasciato l’aula anche Albania e Malta.

Ft: Kiev pronta a trattare sulla Crimea se arriva al confine

Kiev è disposta a discutere il futuro della Crimea con Mosca se le sue forze raggiungono il confine della penisola occupata dalla Russia: lo ha detto al Financial Times un alto consigliere del presidente Volodymyr Zelenskyy. Andriy Sybiha, vice capo dell’ufficio di Zelenskyy, ha fatto al quotidiano la dichiarazione più esplicita dell’interesse dell’Ucraina nei negoziati da quando ha interrotto i colloqui di pace con il Cremlino lo scorso aprile. «Se riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi strategici sul campo di battaglia e quando saremo sul confine amministrativo con la Crimea, siamo pronti ad aprire una pagina diplomatica per discutere di questo problema», ha detto Sybiha, riferendosi alla controffensiva a lungo pianificata da Kiev. Ha aggiunto: «Ciò non significa che escludiamo la via della liberazione da parte del nostro esercito».

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