Genova – Si è svolta a Genova la cerimonia nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dalla fondazione dell’Istituto Idrografico della Marina, uno degli organi cartografici dello Stato. Durante la mattinata è stata consegnata la bandiera d’Istituto allo stesso Istituto che mai prima d’ora ha avuto un proprio vessillo.
“La città di Genova – dice il sindaco Marco Bucci – saluta la Marina militare italiana. Sono onorato di partecipare a questa cerimonia. Una cerimonia che dà valore a questa città”.
La cerimonia in piazza Matteotti si è svolta alla presenza del sottosegretario di Stato alla Difesa Matteo Perego di Cremnago, del capo di Stato maggiore della difesa, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, e del capo di Stato Maggiore della Marina Militare, l’ammiraglio di squadra Enrico Credendino. Le celebrazioni sono poi proseguite nella Sala del Maggior Consiglio del Palazzo Ducale.
Genova, i 150 anni dell’Istituto Idrografico della Marina: “In Liguria il polo della subacquea”
“Il dominio marittimo è oggi quello più importante. La città di Genova e il suo porto svolgono un ruolo fondamentale e strategico per il nostro Paese. Dal mare possiamo e dobbiamo trarre sempre più risorse”, ha detto il sottosegretario Matteo Perego di Cremnago a margine della cerimonia. “L’introduzione del polo della subacquea può essere un elemento fondamentale nella crescita di un’economia del territorio, l’economia della Liguria che si affaccia sul mare, che è la capitale del mare e che da questo mare può trarre ancora beneficio per far crescere il proprio benessere e far sì che il mare diventi ancora di più una risorsa. – ha continuato il sottosegretario – Ci vuole uno sviluppo sostenibile a tutela delle nostre acque perché questo è un Paese che ha 8 mila chilometri di coste. Dobbiamo proteggerlo perché il mare è nostro alleato e dal mare possiamo far crescere l’economia del nostro Paese”.
Alle sue parole ha fatto eco il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti: “Il polo della subacquea è un progetto al quale stiamo lavorando moltissimo, che si aggancia a quelli della ricerca della provincia di Spezia, ma non solo a questo. I porti della Liguria stanno diventando luogo di d’accesso per i grandi cavi internazionali portatori di fibre e l’ambiente marino dovrà essere sempre più elemento trainante dell’economia e della ricerca ad essa collegata. Quello del polo della subacquea è un progetto al quale lavoriamo da tempo e che ci accompagnerà nei prossimi anni attraverso una serie di sinergie, che vanno dall’Università di Genova ai cantieri navali, da quelli militari del Muggia o e di Riva Trigoso a quelli della nautica civile che sperimentano. Sul mare corre il futuro, così come in terra con il Pnrr e con i piani di investimenti che cambieranno l’Europa nei prossimi anni”.
Sulla bandiera consegnata all’Istituto Idrografico della Marina, il contrammiraglio Massimiliano Nannini ha affermato: “Questa bandiera è un grande onore che va a tutte le donne e gli uomini che hanno fatto dell’istituto Idrografico un ente di eccellenza nei suoi 150 anni di storia. Stiamo anche valutando di espanderci, di portare alcuni dei nostri uffici e un accosto a Ponte Parodi, diciamo in parte un polo della subacquea”.
“C’è un progetto – ha spiegato – che stiamo sviluppando insieme a Comune e Autorità di sistema portuale di portare delle capacità dell’istituto in porto, a ponte Parodi, dove sarebbe ormeggiata la nuova unità idrografica maggiore e dove troverebbero sede una sala di osservazione satellitare e i sistemi a guida autonoma. A Ponte Parodi porteremmo anche la parte di divulgazione fruibile alla città, biblioteca e corsi. – ha aggiunto il contrammiraglio Nannini – Il centro del polo della subacquea sarà alla Spezia ma noi ne saremo parte integrante”.
L’Istituto Idrografico della Marina
L’Istituto Idrografico della Marina, fondato a Genova nel 1872 e attualmente collocato presso il Forte San Giorgio, su uno dei bastioni della cinta muraria cinquecentesca del capoluogo ligure, è un organo cartografico dello Stato ed è responsabile del servizio idrografico nazionale e della produzione di tutta la documentazione nautica ufficiale relativa ai mari italiani.
“La sua area di competenza copre oltre 550.000 chilometri quadrati, con uno sviluppo costiero di circa 8.000 chilometri – si legge in una nota – Una regione da sempre di grande interesse strategico, situata al centro del Mediterraneo, alla confluenza delle principali rotte marittime internazionali che collegano l’Europa occidentale con il Medio e l’Estremo Oriente. L’Istituto ha, inoltre, i fondamentali compiti di concorrere alla sicurezza della navigazione, sia militare che mercantile, alla difesa della nazione e alla conoscenza e alla valorizzazione di tutto ciò che riguarda il mare, dal punto di vista tecnico, scientifico, ambientale e culturale”.