Da circa 15 anni gli smartphone Galaxy S di Samsung costituiscono un punto di riferimento all’interno del segmento Android. Abbiamo quindi deciso di compiere un viaggio nella storia del brand, individuando i modelli più iconici della serie S e le innovazioni che hanno modificato gradualmente il settore mobile.
Tredici generazioni, oltre 30 modelli immessi sul mercato e una stima pari a 400 milioni di unità vendute rappresentano i numeri della nota gamma di smartphone Galaxy S prodotta da Samsung. Un successo che fonda le sue radici nella continua ricerca nel settore mobile da parte del produttore, e nella capacità di saper innovare con stile.
Il marchio Galaxy fu introdotto per la prima volta nel 2009, ma il debutto della serie S è avvenuto l’anno successivo con il lancio del GT-I9000, conosciuto più comunemente come Samsung Galaxy S.
L’ottimo riscontro nelle vendite convincerà la società a rinnovare con cadenza annuale la propria serie di punta, diventando in questo modo un vero e proprio riferimento per gli utenti Android.
In attesa della presentazione ufficiale della nuova famiglia di dispositivi Galaxy S23, prevista per il 1° febbraio (che seguiremo con tutti gli approfondimento), abbiamo scelto di ripercorrere alcune delle tappe decisive nell’evoluzione della serie Galaxy S, per capire come ha influenzato l’intero settore mobile.
2010 – Samsung annuncia il primo smartphone Galaxy S
Samsung ha inaugurato la serie S nel 2010 presentando nel mese di marzo il modello identificato con la sigla GT-I9000.
Nonostante il produttore avesse già lanciato nel 2009 un dispositivo Galaxy con a bordo Android, il nuovo Galaxy S costituisce concettualmente il primo vero top di gamma della società.
Il display da 4 pollici Super AMOLED, seppur con una risoluzione di “soli” 480 x 800 pixel, si dimostra una scelta azzeccata e diventerà col tempo una prerogativa della serie S. Ai tempi uno schermo da 4″ sembrava quasi un azzardo, ma iniziò a segnare un trend. Fu inoltre uno dei primi telefoni a portare la tecnologia AMOLED in mobilità trasformandola in una feature essenziale per un top di gamma.
La fotocamera principale da 5 Megapixel – davvero limitata se si pensa ai sensori odierni – è sprovvista di flash ma consente di registrare video ad una risoluzione di 1280 × 720 pixel a 30 fps.
L’aspetto è armonioso grazie alla scocca monocolore, rifinitura cromata e una leggera curvatura sul retro dove compare la scritta “with Google”. Le dimensioni sono pari a 123,7 x 64,2 x 10,59 mm con un peso complessivo di 119 grammi.
Il sistema operativo con cui Samsung Galaxy S viene distribuito è Android 2.1 Eclair, dotato di interfaccia TouchWiz, aggiornabile fino a Gingerbread 2.3.
Nella versione per il mercato italiano il processore selezionato è il Cortex-A8 da 1 GHz, nome in codice Hummingbird. Un processore d’altri tempi, un solo ore e tecnologia produttiva a 45 nm. Era affiancato da 512MB di RAM e da 8GB di memoria per archiviazione interna, espandibili tramite microSD. La batteria rimovibile è da 1.500 mAh in grado di assicurare, secondo le stime dell’epoca, un’intera giornata di utilizzo con una sola ricarica: con processori così snelli non era poi tanto difficile.
Ad un anno dal lancio le vendite di Galaxy S arrivano a toccare 10 milioni di unità e spingono Samsung a presentare due ulteriori varianti che prenderanno il nome di S Plus e S Advance, introdotte rispettivamente nel 2011 e nel 2012.
2011 – 2014. Design rinnovato e il successo delle versioni Neo e Mini
Samsung ha replicato il successo del Galaxy S con il lancio del Galaxy S II nel 2011: era lo smartphone più sottile del mondo all’epoca, 8.49mm di spessore.
Ma questo non bastava: Samsung decide infatti di riprogettare il design dei propri smartphone e il risultato viene mostrato al pubblico il 3 maggio del 2012 con il debutto ufficiale del Galaxy S III.
La forma ovale e la scocca in policarbonato, disponibile in 5 diverse colorazioni, riesce a dare alla serie S il tratto distintivo di cui aveva bisogno per rendersi più riconoscibile rispetto ai competitor e rivolgersi ad un’utenza sempre più variegata.
Galaxy S III si presenta con display Super AMOLED HD da 4,8 pollici e protezione Gorilla Glass 2. Il processore a bordo è l’Exynos 4412 prodotto dalla stessa Samsung, un quad-core da 1,4 GHz coadiuvato da GPU Mali-400 MP4. La RAM è pari a 1GB mentre la memoria interna arriva a 64GB, con possibilità di espansione tramite microSD.
Con Galaxy S III esordisce S Voice, primo assistente virtuale sviluppato della società e con il quale è possibile inviare SMS, chiamare un contatto della rubrica o riprodurre un brano musicale utilizzando i comandi vocali.
Già a marzo del 2013 Samsung introduce il nuovo Galaxy S4, con il quale viene abbandonata la numerazione romana nel logo: Samsung aveva capito che la serie avrebbe avuto una vita lunghissima.
S4 è il primo della serie Galaxy S ad offrire piena compatibilità con le reti 4G e osa con un display AMOLED Full HD da 5 pollici. Difficile da distinguere esteticamente rispetto ad S III, lo smartphone supporta nativamente l’applicazione S Health dedicata alla salute e al benessere fisico.
Tante le varianti che Samsung rilascerà nello stesso anno tra cui una versione Mini, dalle dimensioni ridotte e prezzo più contenuto, e l’edizione Active, con scocca rinforzata e impermeabilità fino ad un metro.
Il 2014 è l’anno del Galaxy S5, che segna il ritorno ad una forma più squadrata grazie alle cornici ridotte attorno allo schermo.
Tra le novità apportate va citata la presenza del sensore di impronte integrato nel tasto home, di un cardiofrequenzimetro posto sul retro e del connettore micro USB 3.0. A ciò si aggiunge la certificazione IP67 che garantisce protezione da polvere e acqua e la possibilità di girare video in 4K grazie alla fotocamera principale da 16MP.
Sempre nel 2014 Samsung lancia l’inedito Galaxy S III Neo, versione aggiornata del modello di punta S III. Le caratteristiche rispetto al fratello maggiore sono pressoché identiche, fatta eccezione per il processore che passa dall’Exynos allo Snapdragon 400 di Qualcomm, e all’aumento a 1,5GB della RAM. Lo smartphone verrà aggiornato fino ad Android KitKat e sarà uno dei più venduti della serie Galaxy, aiutato anche dal prezzo accessibile.
2015 – 2019. Arrivano gli schermi curvi che ancora oggi tanti usano
Tappa decisiva nella storia della serie Galaxy S è l’avvento dello schermo curvo, che Samsung identifica affiancando ai propri modelli la nomenclatura Edge.
Il primo della serie a possedere tale peculiarità è il Galaxy S6, presentato nel 2015 in tre varianti: standard, Edge ed Edge+. Cambiano i materiali costruttivi, con una preferenza per vetro e alluminio rispetto al policarbonato utilizzato con i precedenti device.
Nonostante i dispositivi condividano grossa parte della scheda tecnica, gli occhi sono puntati sui modelli dal display curvo rispettivamente da 5,1’’ e 5,6’’, dotato di risoluzione Wide Quad HD pari a 2560 × 1440 pixel.
Il processore scelto è il Samsung Exynos 7420, octa-core da 2,1 GHz. La RAM ammonta a 3GB sui modelli standard ed Edge mentre per l’Edge+ viene adoperato un modulo da 4GB. Due i tagli di memoria disponibili, da 32GB e 64GB che per la prima volta risultano non espandibili tramite microSD.
Migliora la capacità delle fotocamere, in particolare della selfie-camera dotata di sensore da 5MP e funzionalità HDR. Galaxy S6 è anche il primo della serie a montare una batteria non removibile, caratteristica che oggi rappresenta la normalità ma che all’epoca aveva incontrato pareri discordanti.
Il passaggio al Galaxy S7 l’anno successivo è piuttosto semplice: Samsung ripropone i modelli standard ed Edge con una serie di aggiornamenti a livello hardware.
La RAM è da 4GB su entrambi gli esemplari, il processore è l’Exynos 8890, octa-core che si spinge fino a 2,6 GHz. Passo indietro in merito alla memoria interna fissa che con S7 contempla nuovamente la possibilità di espansione tramite microSD.
Numerose le colorazioni proposte, che includono oltre alla classiche bianca e nera anche Platinum Gold, Silver Titanium, Pink Gold e Blue Coral.
Il 2017 è contraddistinto da una serie di cambiamenti per la serie Galaxy S. Samsung con Galaxy S8 e S8+ decide infatti di abbandonare in via definitiva lo schermo piatto preferendo la versione curva. Le cornici appaiono molto più sottili, decretando così la nascita dell’Infinity display.
Scompare anche il tasto home che lascia spazio ai soli tasti virtuali per la navigazione. La gamma S8 è la prima ad essere distribuita con l’interfaccia One UI presente tutt’oggi sugli smartphone del gruppo e che sostituisce la TouchWiz.
Tra le funzioni degne di nota va citata la presenza di uno scanner dell’iride per lo sblocco del telefono, il nuovo assistente virtuale Bixby e il supporto al Bluetooth 5.0.
Nel 2018 non cambia la formula, ormai vincente, proposta da Samsung con il debutto del Galaxy S9. Due le varianti, S9 e S9+, entrambe con schermo curvo rispettivamente da 5,8’’ e 6,2’’.
Il modello più interessante si rivela l’S9+ dotato di 6GB di RAM, batteria da 3.500 mAh e due fotocamere sul retro: grandangolare ad apertura variabile da 12MP, con stabilizzazione ottica e tecnologia Dual Pixel, e teleobiettivo ad apertura fissa da 12MP, dotato di zoom ottico 2x.
Migliora rispetto ai modelli precedenti anche la fotocamera frontale che qui monta un sensore da 8MP ed è in grado di girare video in Full HD.
Con il 2019 si celebrano i primi dieci anni dalla nascita della serie Galaxy S e Samsung ne approfitta per presentare la nuova famiglia di dispositivi S10. Saranno tre i dispositivi della gamma, denominati S10, S10+ ed S10e, quest’ultimo l’unico con schermo piatto.
Le novità partono dal design, che appare più fresco grazie alle nuove colorazioni della scocca. Gli smartphone mostrano un display Infinity-O senza cornici o tacche, con lo spazio per la fotocamera frontale ricavato tramite un foro all’interno dello schermo stesso.
Il display è un Dynamic AMOLED con risoluzione 1440 x 3040 pixel, misura 6,1 pollici su S10 e 6,4 pollici su S10+, e supporta la tecnologia HDR10+. Novità assoluta è il sensore di impronte che si sposta per la prima volta sotto il display.
Con Galaxy S10 inizia la corsa al numero di fotocamere sul retro: S10 ed S10+ ne adottano ben 3 composte da sensore principale da 12MP, teleobiettivo da 12MP e ultra grandangolare da 16MP, aggiungendo funzioni come il Super Steady Video.
Frontalmente l’S10 possiede un sensore da 10MP mentre l’S10+ monta ben due sensori da 10MP e da 8MP. Viene inoltre estesa la ricarica wireless a tutti i modelli della gamma.
Samsung realizzerà qualche mese più tardi anche un modello 5G dotato di display curvo da 6,7 pollici, tecnologia di ricarica rapida a 25W e nuove colorazioni della scocca.
2020 – 2023. Si riparte da Galaxy S20
Il 2020 si apre per Samsung con il debutto della nuova gamma di smartphone Galaxy S20 composta da S20, S20+ ed S20 Ultra 5G. La numerazione fa dunque un salto in avanti come ad indicare l’inizio di un nuovo capitolo.
I dispositivi riprendono le forme della serie S10, con schermo curvo Infinity-O che raggiunge i 6,9 pollici sul modello Ultra. Le fotocamere assumono una disposizione verticale e aumentano le loro capacita potendo registrare video fino a 8K.
Cresce la disponibilità di memoria a bordo che arriva a toccare i 16GB per quando riguarda la RAM e i 512GB per ciò che concerne lo spazio interno. Il processore scelto è l’Exynos 990, octa-core in grado di spingersi fino a 2,73 GHz. Scompare in via definitiva il jack da 3,5 mm.
A settembre dello stesso anno debutta la versione Fan Edition (commercializzata con la sigla FE), caratterizzata da scocca in policarbonato, schermo piatto da 6,5 pollici e tripla fotocamera.
Del modello sarà prodotta anche una versione 5G con a bordo il processore Snapdragon 865. L’intera gamma di dispositivi Galaxy S20 ha ricevuto l’aggiornamento all’ultima versione di Android.
Nel 2021 si ripete la formula dell’anno precedente con l’introduzione di tre dispositivi Galaxy S21 identificati come S21, S21+ ed S21 Ultra. Questa volta è solo la versione Ultra a presentare un display curvo, mentre gli altri due modelli optano per uno schermo piatto classico
Cambia il design sul retro, con la disposizione delle fotocamere in modo verticale all’interno di un riquadro di colore diverso rispetto alla scocca.
Anche in questo caso Samsung adotterà una doppia configurazione per quanto riguarda il processore proponendo l’Exynos 2100 o lo Snapdragon 888 5G in base ai mercati. Simili le fotocamere rispetto alla precedente generazione, con l’unica eccezione per l’S21 Ultra sul quale è presente un sensore da 108 MP con autofocus laser e stabilizzazione ottica.
Il nostro percorso nella serie Galaxy giunge a conclusione con la gamma S22, presentata nel mese di febbraio dello scorso anno. Tre i dispositivi proposti da Samsung che prendono il nome di S22, S22+ e S22 Ultra.
Il design dei modelli S22 e S22+ appare pressoché identico ai predecessori anche se cambiano leggermente le dimensioni del display che diventano rispettivamente da 6,1’’ e 6,6’’.
I due smartphone montano il medesimo comparto fotografico composto da: sensore principale da 50MP, teleobiettivo da 10MP, ultra grandangolare da 12MP.
Il processore per la serie Galaxy S22 cambierà anche questa volta in base ai mercati, proponendo due differenti configurazioni con l’Exynos 2200 o lo Snapdragon Gen 1.
A segnare un cambiamento è il modello Ultra che integra la S Pen, decretando così la fine della serie Note. È, inoltre, l’unico dei tre a possedere uno schermo curvo e un design differente del comparto fotografico.
S22 Ultra eredita il comparto fotografico del precedente Galaxy S21 Ultra composto da: sensore principale da 108MP, periscopio da 10MP, teleobiettivo da 10MP, ultragrandangolare da 10MP. La fotocamera frontale è, invece, da 40MP.
Il sistema S Pen in dotazione è più preciso rispetto alle precedenti generazioni, offrendo una latenza di soli 2,8 millisecondi, e consente di utilizzare tutte le funzioni già presenti nei dispositivi Note.
Una storia di successo. Con un nuovo capitolo settimana prossima
Samsung da una parte, e Apple dall’altra, hanno scritto buona parte della storia della telefonia cellulare degli ultimi anni. Galaxy è sempre stato visto e percepito come la controparte dell’iPhone nel mondo Android, e i motivi sono tanti. La cura nei materiali, l’innovazione, la frequenza degli aggiornamenti ma soprattutto l’apertura a temi come la sostenibilità ambientale e la sicurezza, aspetti che ancora oggi molti trascurano, limitandosi a guardare il puro prodotto.
La storia ora continua: la settimana prossima Samsung presenterà la famiglia S23. Nelle ultime settimane il telefono è stato oggetto di un numero impressionante di indiscrezioni che non lasciano più spazio alla fantasia. Che avrà la fotocamera da 200 megapixel su S23 Ultra e il processore Snapdragon ormai è certo, ma questi ormai sono “dettagli”, quello che non sappiamo è come S23 si inserirà all’interno della famiglia dell’ecosistema Samsung.
Potenza e risoluzione sono temi del passato, il futuro si gioca sull’integrazione e sulla sostenibilità.
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