10 Gen 2023 15:28 – di Lucio Meo
Si è scagliato, senza motivo, pronunciando frasi sconnesse con richiami a slogan islamici, poi ha colpito a pugni e calci la statua di San Bartolomeo, posta nella piazza del paesino di Tufino, in provincia di Napoli. L’effige del Santo si è frantumata in più punti, è stata decapitata, braccia e mani sono state rinvenute per terra dai cittadini e dai fedeli, ma il vandalo, un egiziano di 27 che vive in zona, nessuna traccia. L’extracomunitario è stato rintracciato il giorno dopo il 3 gennaio, anche grazie alle telecamere di videosorveglianza.
Tre giorni di indagini per i carabinieri della locale stazione che hanno portato, nella giornata dell’epifania, all’individuazione dell’autore di quel gesto. L’uomo, ritenuto gravemente indiziato del reato di danneggiamento aggravato, è un egiziano già noto alle forze dell’ordine che però, finora, non ha saputo motivare il suo gesto, anche se l’ipotesi principale è che alla base dell’azione ci sia un credo religioso integralista, come in altre occasioni.
La violenza dell’egiziano sulla statua, il perdono della Comunità parrocchiale
La Comunità Parrocchiale di Tufino, nonostante lo sconcerto destato dal gesto, pare disponibile a concedere il perdono all’uomo: “Prendiamo le distanze da questo atto ignominioso verso la statua del nostro San Bartolomeo, compiuto da una persona straniera, in evidente stato confusionale. La Chiesa è madre, per cui se da una parte condanna questo atto sacrilego e chiede che venga fatta giustizia, dall’altra invoca la misericordia e il perdono per il fratello che ha sbagliato. Inoltre, seguendo la linea del nostro amato Papa Francesco, ci auguriamo che i nostri fratelli e le nostre sorelle che vengono in Italia per trovare asilo da Paesi economicamente sottosviluppati o dove c’è la guerra siano non solo accolti nella nostra comunità ma ci sia anche un reale processo di integrazione culturale e sociale, per una maggiore conoscenza e un rispetto delle diverse tradizioni religiose e dei simboli che le rappresentano”. è scritto in una nota. Perdono cristiano che si spera segua la condanna penale dello Stato.