Coda rientra dopo il lungo infortunio e al 36′ trova un difficile diagonale vincente al primo pallone toccato in area, il Genoa sciupa numerose occasioni per il raddoppio compresa una traversa su punizione al 96′ di Badelj e al 97′ ci vuole una magia di Martinez per impedire un immeritato pareggio alla Reggina, per piede di quel filibustiere di Canotto già letale nella sfida di andata. Dopo le ultime vittorie da schiacciasassi torna a sospirare di amore e dolore sino all’ultimo la gente del Ferraris, una marea rossoblù di oltre 30 mila persone pronte a sospingere il Grifone nel suo volo verso la Serie A, ma alla fine esulta.
La gara si era fatta nervosa per la coriacea resistenza dei calabresi, alla nona sconfitta nelle ultime 11 uscite, e per un arbitraggio che ha perdonato loro molti falli mentre ha sanzionato spesso e volentieri gli uomini di Gilardino, con Sturaro già uscito punito con un cartellino rosso al 90′ per gli effetti di una rissa, col Genoa che prima di andare in vantaggio aveva ostentato le consuete difficoltà a creare occasioni in situazioni di equilibrio. Subito dopo l’1-0 però ha sfiorato il raddoppio più volte già negli ultimi dieci minuti della prima frazione, che non è arrivato nella ripresa solo per sfortuna, imprecisione e i riflessi dell’estremo difensore amaranto Colombi. L’epilogo al triplice fischio però è dei migliori, e funge da felice prologo dello scorcio finale di stagione.