Incombe su Certosa la chiusura della metropolitana per lavori di manutenzione prevista per l’estate.
Gli abitanti del quartiere, già sofferenti per essere considerati una periferia dimenticata, colpiti dal crollo del Ponte Morandi, si sentono ora ulteriormente isolati.
La Voce di Genova è andata a Certosa a tastare il polso della situazione e molti, abitanti e commercianti, si sfogano. Gli esercenti delle attività nei pressi della stazione, in parte salvate dal declino che ha colpito secondo molti il quartiere, grazie appunto al traffico di passeggeri della metro, sono ben informati e ovviamente sensibili sull’argomento.
“Ci hanno detto che dovranno chiudere la metropolitana per 60 giorni – commenta un tabaccaio della zona – Un altro danno importante per noi, perderemo altri clienti. Per ora con i clienti non parliamo di questo problema perché il disagio deve ancora arrivare. Spero che ci rimborsino qualcosa. Abbiamo avuto sei alluvioni qui, nell’ultima mi è saltato via il pavimento e quest’ultima volta mi hanno rimborsato ma per le altre non ho visto nulla”.
“Si creerà un disagio non indifferente – aggiunge una barista che lavora vicino alla fermata metro di Brin – Un disagio per i cittadini e per le attività commerciali. Per noi è un problema grande perché tolgono il passaggio, le strade sono tutte chiuse per i lavori. Dicono che ci saranno dei rimborsi ma se verranno stanziati tra 4 o 5 mesi serviranno a poco. Speriamo che qualcuno ci possa aiutare perché le attività in questa zona abbandonata rischiano di fallire”.
Gli utenti della metropolitana spesso non hanno ancora avuto la notizia della futura chiusura della linea e sbarrano gli occhi. Molti vivono a Certosa ma lavorano in centro e perdere il collegamento per due mesi significa ulteriori problemi, viaggi più lenti e scomodi, bus affollati, cambi a Sampierdarena.
“Vivo qui nel quartiere di Certosa e lavoro in centro – dice un giovane che ogni giorno utilizza la metropolitana per spostarsi da casa a lavoro e viceversa – La chiusura sarà un grosso problema per andare a lavorare e anche per spostarsi alla sera. L’autobus non passa frequentemente e c’è il rischio che si riempia. Ci troveremo ad arrivare a lavoro in ritardo. Con l’autobus a volte devo cambiare linea a Sampierdarena oppure prendo il 7 che arriva fino a Principe ma devo poi cambiare linea o andare a piedi”.
Una lavoratrice di origine sudamericana crede di aver capito male, anche lei non ne sapeva nulla e lavorando in centro, senza la metropolitana spiega che i suoi spostamenti saranno molto più complicati.