Ospedaletti. Stabilimenti, spiagge, piazze a tema, esercizi commerciali, 115 posti barca e tanto verde. E’ stato presentato nel pomeriggio, nella sala polivalente “La Piccola” particolarmente gremita, il nuovo progetto di recupero del porto incompiuto di Baia Verde.
Un progetto da 90milioni di euro, 8 milioni e mezzo di euro destinati ad opere extra per il Comune (se il porto sarà costruito), per una concessione della durata di 70 anni a chi lo realizzerà.
«Presentiamo il progetto del porto – ha detto raggiante il sindaco Daniele Cimiotti -. Finalmente, dopo tre anni duri di battaglie giudiziarie siamo riusciti ad arrivare fino qui e a poter dare inizio al percorso per approvare prossimamente il nuovo progetto e speriamo di poterlo completare entro tempi brevi. Purtroppo, la burocrazia italiana non aiuta a essere veloci, ma noi ce la mettiamo tutta per poter accelerare. Come sindaco sono particolarmente contento, orgoglioso di questo perché abbiamo lavorato veramente tuti per arrivare a questo traguardo. anche i nostri tecnici e i nostri funzionari, in particolare l’architetto Massimo Salsi, così come i nostri avvocati e i consulenti ingaggiati, per essere sicuri del percorso che dovremmo seguire anche nel prossimo futuro».
Il progetto del nuovo porto porta la firma dell’architetto Filippo Maria Alborno (lo stesso che ha disegnato il porto di Ventimiglia) su commissione della cordata franco-italiana che ha proposto al Comune un progetto di finanza a iniziativa privata per la riqualificazione delle aree abbandonate.
«Ha 115 posti barca equivalenti a 320, se fossero tutti di dodici metri, con un’imbarcazione da 70 metri, una quindicina da cinquanta metri, poi calando: quaranta e trenta, mantenendo una parte di piccola nautica, che è importantissima per la vita e la vivacità del porto», ha spiegato il progettista. «A ridosso del nuovo porto – ha aggiunto – Ci saranno spiagge a tema. La prima, chiamata “Sole”, sarà destinata a famiglie e a persone con animali. Seguono altri due stabilimenti con relativi parcheggi. La quarta spiaggia, invece, ospiterà attività sportive legate al mare, con piccole imbarcazioni a vela e altri natanti sportivi».
Opere a terra. «I moli ospiteranno al piano terra esercizi commerciali e al piano superiore appartamenti serviti, che sfrutteranno catering e servizio di pulizia degli hotel» illustra Alborno.
guarda tutte le foto
14
Porto Ospedaletti
Quattro i “parchi” a tema, ciascuno caratterizzato da una vegetazione diversa. Ci sarà così piazza “Arancione”, caratterizzata dalla presenza di agrumi, destinata ad attività commerciali di uso generico.Piazza “Verde”, con piante d’ulivo, che ospiterà attività legate al mondo della nautica. E ancora la piazza “Blu”, con piante acquatiche in un velo d’acqua, dedicata alle boutique di lusso. E piazza “Gialla”, con ginestre e mimose, destinata ai servizi essenziali per il porto: come bancomat e lavanderia. «Queste piazzette – ha aggiunto l’architetto – Portano a una piazza più grande, con dei gelsi, dove ci saranno due strutture alberghiere: una più abbordabile, destinata ai giovani, con una piscina e una spa sulla copertura e una palestra ben attrezzata nella parte sottostante. E infine un hotel di categoria superiore».
Il porto ospiterà un cantiere navale di circa 3mila metri quadrati, oltrepassato il quale c’è un’altra spiaggia con un locale, a forma di luna, pensato per il divertimento notturno.
La torre di controllo ospiterà lo yacht club e la capitaneria di porto. Sarà realizzato anche un eliporto per usi privati ed emergenze.
I lavori dovrebbero partire nel 2024 e dureranno al massimo quattro anni.
Il porto. Una lunga storia giudiziaria.
«Nel lontano 1992, c’è l’istanza da parte di un soggetto privato che vuole realizzare e successivamente gestire il porto di Ospedaletti – ha detto il segretario comunale Marco Gunter, riassumendo la lunga storia giudiziaria del porto di Baia Verde -. Nel 2007, termina la fase istruttoria e il Comune di Ospedaletti rilascia la concessione demaniale. Viene, quindi, sottoscritta la convenzione urbanistica attuativa del porto con il vecchio soggetto attuatore. Nel 2007, alcuni privati fanno ricorso contro tutti gli atti, che fino all’epoca erano stati approvati e il Tar, in primo grado, respinge il ricorso. Viene fatto Appello, accolto nel 2013 con sentenza del Consiglio di Stato, che ha annullato tutti gli atti: concessione demaniale, convenzione urbanistica e tutto ciò a essi collegatoi. Nel 2013, il soggetto attuatore, che aveva comunque già interrotto i lavori, due anni prima, per problematiche proprie, presenta ricorso e chiede risarcimento presso il tribunale di Genova contro il Comune di Ospedaletti e altri enti pubblici: Regione, provincia e privati. Nello stesso anno, in conseguenza dell’annullamento di tutti gli atti all’epoca adottati, viene convocata la commissione di incameramento, che doveva stabilire se ciò che era stato realizzato, e si vede ancora oggi, poteva essere incamerato a patrimonio dello stato oppure no. La commissione si è espressa negativamente, perché le opere non erano ancora completate e non c’era quindi un certificato di collaudo. Di conseguenza il soggetto di attuatore ricorre contro il verbale della commissione di incameramento, sostenendo che le opere fossero già devolute e incamerate al patrimonio dello Stato. Il Tar in primo grado accoglie il ricorso e annulla il verbale di incameramento. Il Ministero di Infrastrutture e Trasporti fa appello contro sentenza di primo grado del Tar. Nel frattempo, nel 2015 il soggetto attuatore fallisce e la curatela del tribunale di Imperia porta avanti tutte le cause in precedenza instaurate dal soggetto attuatore. Nel 2021, la sentenza 690 del 22 gennaio, estremamente importante, cassa la sentenza di primo grado, ritenendo che la commissione di incameramento avesse ben operato e che non fosse possibile incamerare le opere in quanto non completate. Nelle premesse della sentenza, il Consiglio di Stato dice che è facoltà degli enti competenti stabilire se ciò che è stato realizzato, anche se non incamerato, possa avere una utilità a essere completato. Nel caso in cui dovesse essere completato, verrà nuovamente riconvocata la commissione di incameramento che dovrà essere chiamata a decidere su un’opera nuova. Il Comune di Ospedaletti sulla base di questa sentenza avvia un procedimento non più nei confronti del soggetto attuatore, che è fallito, ma nei confronti della curatela. Pubblica un’ordinanza ritenendo che alcune opere realizzate potessero essere completate e altre dovessero essere tolte ed eliminate. L’ordinanza è stata ritenuta eseguita da parte del Comune di Ospedaletti e così il 21 aprile 2022, il Comune di Ospedaletti ritenendo eseguita l’ordinanza ha potuto procedere alla riacquisizione della aree».