«Dopo esser stata condannata per omicidio a 26 anni di carcere, ho avuto un’epifania: non ero in attesa di riavere indietro la mia vita, non ero una turista smarrita in attesa di tornare a casa: ero una prigioniera e la prigione era la mia casa». In un lungo thread su Twitter, Amanda Knox racconta gli anni in carcere dopo la sentenza per l’omicidio di Meredith Kercher. Lei e Raffaele Sollecito furono condannati due volte per l’omicidio della studentessa inglese, per poi essere assolti in via definitiva dalla Cassazione. Ma oltre al racconto, la 35enne americana pubblica una foto in cui appare sorridente ed è lei stessa a spiegare dove si trovava. «Questa è una mia foto nel cortile della prigione nel bel mezzo di tutto questo. Tutti stanno attraversando qualcosa, anche quando sorridono», scrive Knox. «Anche se ora sono libera, faccio il lavoro che amo, sono felicemente sposata e ho una bellissima bambina, sto ancora camminando sul filo del rasoio», aggiunge, «l’abisso non se ne va mai. È sempre lì. E chiunque l’abbia fissato, come me, conosce lo strano conforto di portarlo con sé».
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