Taglia decreti regi, rilancia sul presidenzialismo ma teme che Marcello Pera possa diventare presidente della Bicamerale (e cerca ancora un portavoce)
Sono lettere dal carcere, il “carcere Casellati”. Un prigioniero ci ha scritto: “Era sera quando ho sentito queste voci: ‘La ministra della Riforme sono io! Io! Maria Elisabetta Casellati. Vogliono scipparmi la riforma del presidenzialismo. Sciagurati! Ah, una pera! Avvelenamento! Non lo sapete che Pera (Marcello) vuole prendere il mio posto?”. Gli sciagurati sono i funzionari sopravvissuti al carattere della Casellati, ex presidente del Senato e ora ministra del governo Meloni. Le parole di chi non ce l’ha fatta: “Sono in analisi”. Un altro: “Voglio dimenticare”. Un terzo: “E’ Full Metal Betty”. Ieri, alla Camera, lo ha rifatto: “A luglio arriva il presidenzialismo. Ci siamo”.
Trascurata, dimenticata. Inspiegabile. Dall’archivio. Era fine gennaio e ogni giorno, sotto il suo ufficio, sfilavano delegazioni di partito come a Milano durante la Settimana della Moda. Erano incontri che servivano a preparare la riforma delle riforme: il presidenzialismo. La riforma nessuno l’ha vista. Il contenuto di quelle riunioni nessuno lo conosce. Al capo di gabinetto,…