la-mamma-di-sofia,-simbolo-della-lotta-alle-malattie-rare:-“ha-sempre-pensato-prima-agli-altri”-–-genova-24

La mamma di Sofia, simbolo della lotta alle malattie rare: “Ha sempre pensato prima agli altri” – Genova 24

Genova. “Sofia ha sempre pensato prima agli altri e poi a se stessa, perciò non mi sono stupita quando un giorno dopo aver affrontato il drammatico discorso che la malattia non le avrebbe lasciato scampo, ha detto di voler pensare agli altri”. È il ricordo di Patrizia, la mamma di Sofia Sacchitelli, la 23enne genovese studentessa della facoltà di Medicina morta a causa di una malattia rara che ha sfidato fondando la onlus Sofia nel cuore per raccogliere fondi per la ricerca scientifica, al termine di una messa aperta alla città nella chiesa di Santa Teresa gremita da centinaia di amici e semplici cittadini.

Tra i presenti il papà Giuseppe, la sorella Ilaria, amici, compagni di scuola e dell’università, e il presidente della Sampdoria, la squadra di calcio amata da Sofia, Marco Lanna, insieme a un gruppo di ultras. “Come sempre l’ho assecondata e quando abbiamo fondato l’associazione Sofia nel cuore lei era felice, convinta di aver fatto la cosa giusta – ricorda Patrizia -. Sofia ha resistito oltre ogni limite per fare questa cosa prima di andarsene e lasciare il suo chiaro messaggio perché voleva farlo per i malati che sarebbero venuti dopo di lei, per le loro famiglie pensando al dolore della propria”.

La citazione di John Lennon – La vita è ciò che ti succede mentre sei occupato a fare altri piani – è apparsa su un grande striscione srotolato dagli amici fuori dalla chiesa e firmato da centinaia di persone. Durante la funzione religiosa celebrata da padre Ambrogio e don Michele sono stati portati all’altare alcuni oggetti simbolo a cui Sofia teneva particolarmente: un paio di scarpette da ballo, i pon pon da cheerleader ricordo della sua esperienza di studio negli Stati Uniti, una sciarpa della Sampdoria, il camice da medico testimonianza della sua passione per la medicina e la sua fiducia nella ricerca scientifica.

“La gioia di vivere, l’amore verso la famiglia e verso i suoi amici che adorava tutti indistintamente si leggevano nei suoi occhi espressivi e nel suo dolce sorriso – evidenzia la mamma -. La gioia di vivere ha contribuito a dargliela il suo primo e unico amore della sua vita, Nicolò, che l’ha sempre resa felice in un rapporto maturo e perfettamente equilibrato come due metà di un cuore che si uniscono e che l’ha accompagnata fino all’ultimo respiro senza mai farsi vedere triste o abbattuto in sua presenza, anche se dentro aveva il cuore spezzato”.

Related Posts

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *