Roma, 18 mar — Il 10 marzo Papa Francesco ha concesso una lunga intervista a Elisabetta Piqué del quotidiano argentino La Nacion. Nette sono state le sue parole contro l’ideologia gender. “L’ideologia di genere, oggi, è una delle colonizzazioni ideologiche più pericolose”, ha detto Papa Francesco. Ritorna dunque il concetto di “colonizzazione ideologica” tanto caro a Bergoglio che nei suoi dieci anni di pontificato, pur non avendo mai condannato gli orientamenti diversi da quello eterosessuale, ha sempre inserito la teorie gender tra le “modalità manifestative del male”.

Papa Francesco torna ad attaccare il gender

Queste le parole proferite dal Sommo pontefice, in merito a una questione che in occidente tiene banco da tempo, sebbene solo qualche anno fa le avvisaglie sull’avanza di questa disgregante ideologia progressista venivano puntualmente tacciate di complottismo. “Le solite Cassandre” verrebbe da sospirare e lo sconforto sarebbe giustificato visti i passi avanti fatti in questa direzione.

“L’ideologia di genere, in questo momento, è una delle colonizzazioni ideologiche più pericolose. Va oltre il sessuale. Perché è pericolosa? Perché diluisce le differenze, e la ricchezza degli uomini e delle donne e dell’intera umanità è la tensione delle differenze. […] La questione del genere sta diluendo le differenze e rende il mondo uguale, tutto opaco, tutto uguale, e questo è contrario alla vocazione umana”, ha sottolineato Papa Francesco.

La colonizzazione ideologica

Si presti attenzione alla formula “colonizzazione ideologica”. Dichiarazioni che non hanno trovato grande riscontro sui media in generale e di questo non ce ne stupiamo. Siamo ben consci del funzionamento dell’apparato comunicativo quando si tratta del capo del cristianesimo: Papa Francesco va celebrato solo quando le sue dichiarazioni possono essere funzionali all’agenda progressista, diversamente lo si ignora bellamente. L’obiettivo, sottile, è duplice: da una parte si rafforzano e legittimano determinate istanze e dall’altra si indebolisce il vertice apicale e simbolico della Chiesa cattolica. Poliziotto buono e poliziotto cattivo, un esito win/win sentenzierebbero i rampanti manager infarciti di neoliberismo e progressismo.

Valerio Savioli

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