Epson spinge forte l’acceleratore sulla propria soluzione di stampa senza cartucce: autonomia 18 volte superiore e costi di stampa ridottissimi. “Le laser sono superate, consumano e costano troppo. Ci prepariamo a non produrle più”.
Le notizie recenti relative ai chiarimenti dati dall’authority Antitrust rispetto alle stampanti che vincolano l’utilizzo delle costose cartucce originali sembrano qualcosa di superato, almeno guardandole dalle evidenze (ri)emerse dalla conferenza stampa che Epson ha convocato per sottolineare i vantaggi del proprio sistema Ecotank, che appunto non usa più le cartucce e il cui testimonial è Usain Bolt, uno che di velocità ci capisce.
Infatti le stampanti Ecotank, già presenti da anni sul mercato e ora ulteriormente perfezionate, hanno dei serbatoi che vanno riempiti con l’inchiostro liquido che si compra in flaconi che oggettivamente costano poco e soprattutto durano moltissimo. Non si cambia quindi nessuna cartuccia ma semplicemente sarà l’utente che, quando vede i livelli di inchiostro andare “in riserva”, fa un semplice “refill”.
Il succo è chiaro: i costi pagina precipitano e viene meno la necessità di continuare a cambiare cartucce. L’inchiostro presente in un kit di flaconi equivale a quello di 72 cartucce, pari a 18 mute. Ma ogni flacone (normalmente ne servono quattro, uno per colore) costa al pubblico intorno ai 10 euro e dura tantissimo. Senza poi contare il ben diverso impatto ambientale.
Il risultato è eloquente: il costo pagina è pari a 0,0003 euro per una pagina in bianco e nero, che sale a 0,01 euro per una pagina a colori.
Una gamma di oltre 30 modelli per tutte le esigenze consumer e dei piccoli uffici
Fino a oggi, almeno tra gli utenti generici, il sistema Ecotank e in generale il getto di inchiostro è stato interpretato come una soluzione prettamente consumer. In realtà – spiega Epson – questa tecnologia, che oramai abbraccia circa 35 modelli, ha senso anche, come minimo, nei piccoli e medi uffici, quelli che stampano circa un migliaio di pagine al mese.
In questo caso l’autonomia della stampante è sufficiente e i costi decisamente ridotti rispetto ad altre soluzioni. In particolare il riferimento è alla stampa laser che non solo è molto costosa sul fronte dei toner ma anche su quello dei consumi elettrici. Infatti, si parla di stampa “a caldo” per quello che riguarda il laser (il toner è fissato sul foglio proprio dall’esposizione a un’alta temperatura) e di stampa “a freddo” per le inkjet, che quindi hanno consumi elettrici decisamente contenuti: con le bollette attuali, anche questo fattore inizia a diventare rilevante.
Da qui l’intenzione esplicita di Epson di “attaccare” il segmento delle stampanti laser con prodotti con prestazioni paragonabili a questa tecnologia (per lo meno per quello che riguarda le velocità di stampa e la versatilità delle macchine) ma con costi di acquisto e soprattutto di gestione molto più bassi. Non a caso Epson già un paio di mesi fa aveva chiarito a livello mondiale che entro il 2026 l’azienda interromperà la produzione e la distribuzione di stampanti laser: il futuro secondo Epson è a getto di inchiostro a tutti i livelli. Magari anche con inchiostri particolari: molte stampanti Epson Ecotank, infatti, hanno la possibilità di stampare anche con inchiostri a pigmenti e non (solo) con i classici ad acqua: quelli a pigmenti sono permanenti e non si deteriorano con il tempo o l’esposizione alla luce, rendendo la soluzione ideale per tutti i documenti aziendali che devono necessariamente garantire una lunga durata.
Stessi principi anche nella gamma WorkForce per le stampanti più grandi e veloci
Se tutto il segmento consumer è ben coperto dalle stampanti Ecotank, quello aziendale – come dicevamo – è limitato a modelli comunque semplici, che magari non possono essere “accessoriati” per rispondere a specifiche esigenze aziendali per stampanti di grandi volumi. Certamente un modello come la nuova ET-4810 va benissimo per i piccoli uffici e per i “telelavoratori”: si tratta di una stampante Ecotank in formato A4 da 15 pagine al minuto dotata di scanner, auto-feeder e anche dell’obsoleta funzione fax, che funziona anche via Wi-Fi anche da smartphone e tablet. L’autonomia a serbatoi pieni è eccellente: ben 4.300 pagine in bianco e nero che diventano 7.300 per le stampe a colori.
Ma se si vuole “cacciare” le laser dalle aziende serve di più: per questo Epson ha anche la gamma WorkForce: in questo caso non ci sono più i serbatoi da ricaricare con i flaconi di inchiostro ma delle vere e proprie “sacche” così da aumentare l’autonomia, ma il principio non cambia. La gamma delle stampanti WorkForce garantisce anche l’impiego degli accessori che molte aziende richiedono
Per esempio, la nuova WF-C5890DWF, una stampante da 25 pagine al minuto, supporta anche fino a 3 cassetti aggiuntivi, così da portare l’autonomia fino al numero incredibile di oltre 1800 fogli.
La sacche di inchiostro, a seconda dei formati, hanno autonomie da 3000 o 5000 pagine (anche 10000 per il nero) e la stampante dispone anche del sistema Epson Remote Service: in pratica la stampante è in grado di trasferire tutti i suoi parametri di utilizzo, come il numero e il tipo di stampe fatte, al cloud Epson, così da permettere, per esempio, ai noleggiatori di stampanti a costo pagina di avere un rendiconto in tempo reale dell’utilizzo dei propri sistemi e fatturare i relativi corrispettivi. Inoltre, il sistema permette anche la gestione della stampante e dei suoi parametri di configurazione da remoto, avendo ovviamente le opportune credenziali. Il tutto – parlando di questa WF-C5890, per una cifra poco superiore ai 500 euro (ma si trova anche a qualcosa meno). Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per iniziare a dire addio alle vecchie care laser…
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