Di fronte al maxi rincaro di benzina e gasolio e dopo lo stop agli sconti, dal Consiglio dei ministri non è arrivato nessun intervento sulle accise. E’ stato invece approvato un decreto “sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti e sul rafforzamento dei poteri sanzionatori del Garante”. L’esecutivo ha scelto quindi, nonostante le proteste di opposizioni e consumatori, di intervenire per punire chi specula. D’ora in poi, stando a quanto stabilito dall’esecutivo, i gestori saranno infatti obbligati a esporre il prezzo medio nazionale dei carburanti accanto a quello di vendita, in ogni distributore di benzina. Per quanto riguarda l’introduzione di un tetto, è prevista solo per i distributori in autostrada e sarà fissato da un’ulteriore norma allo studio dell’esecutivo.
Il decreto prevede che il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica provvederà ogni giorno all’elaborazione del calcolo del prezzo medio giornaliero del carburante, di cui verrà data immediata comunicazione attraverso la pubblicazione sul sito del ministero stesso. Gli esercenti perciò dovranno esporre dei cartelli di vendita con l’indicazione del prezzo medio nazionale e il prezzo del distributore. In caso di violazione della norma ci saranno delle sanzioni e, in caso di recidiva, saranno sospese le attività per un periodo non inferiore a sette giorni e non superiore ai 90 giorni. Il decreto perciò, oltre a contenere un significativo incremento delle sanzioni previste per l’omessa comunicazione, prevede il rafforzamento dei collegamenti con l’azione dell’Antitrust per intercettare tempestivamente eventuali cartelli tra le compagnie. Sarà inoltre irrobustita la collaborazione con la Guardia di finanza per sorvegliare e reprimere sul nascere eventuali condotte speculative. Sarà istituita poi una Commissione speciale per la verifica della dinamica dei prezzi di filiera e il raccordo tecnico con i ministeri. Infine, sulla rete autostradale gli esercenti dovranno applicare prezzi di vendita di carburante non superiore a una percentuale del prezzo medio giornaliero, percentuale che sarà determinata da una apposita norma.
L’intervento per “la trasparenza” arriva dopo la decisione di non prorogare lo sconto sul prezzo del carburante facendo tornare le aliquote in vigore precedenti al 22 marzo 2022. Il taglio iniziale di fine marzo dell’anno scorso – messo a punto dal governo guidato da Mario Draghi – era di 30 centesimi al litro, poi ridotto alla fine di novembre. Giorgia Meloni, nonostante le proteste delle opposizioni, ha scelto di non rivedere la sua posizione. Nel corso della giornata ha visto il titolare del Mef Giancarlo Giorgetti con il comandante generale della Guardia di Finanza Giuseppe Zafarana per fare il punto e valutare ogni possibile ulteriore azione di contrasto alle speculazioni in atto sui prezzi dei carburanti. E in serata è arrivato il via libera a un decreto ad hoc.
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