“Ancora una volta la Giunta regionale dimostra di non volersi battere per garantire il ricorso alla legge 194, sull’interruzione di gravidanza, in tutti i presidi ospedalieri della Liguria”. Questo l’attacco della consigliera regionale della Lista Sansa, Selena Candia, dopo che la maggioranza di centrodestra ha bocciato l’ordine del giorno sul tema presentato dal capogruppo del Partito Democratico, Luca Garibaldi.
“Con il documento presentato dal collega Garibaldi non si è chiesto altro che un impegno a far applicare quanto sancito dalla legge, la 194, per quanto riguarda i bandi di assunzione del personale, non erano in discussione prese di posizione sul tema dell’aborto – sottolinea Candia -. Ancora una volta però questa maggioranza di centrodestra ha preferito trincerarsi dietro al numero della percentuale totale dei medici obiettori in Liguria, che è del 52%, quindi più bassa rispetto alla media nazionale, che è del 64,6%. Inoltre l’assessore Gratarola ha evidenziato l’impossibilità di indire dei concorsi per medici obiettori in quanto potenzialmente discriminatori”.
“Suggerisco all’assessore – aggiunge la consigliera regionale – di guardare cosa hanno fatto in Regione Lazio, dove nel bando pubblico indetto per contrastare l’enorme ricorso all’obiezione di coscienza non è stato richiesto di non essere obiettori, ma è stata specificata come funzione da assolvere per il ruolo oggetto di concorso l’interruzione di gravidanza”.
Selena Candia nei mesi scorsi è stata anche tra le promotrici, insieme alle ‘donne Rossoverdi’ (Lista Sansa, Linea Condivisa, Europa Verde e Sinistra Italiana) di due incontri a Genova insieme a professionisti, attiviste e associazioni del territorio che si occupano di questi temi per condividere alcuni obiettivi. Tra questi la distribuzione della pillola RU486 presso i consultori territoriali, la gratuità della pillola anticoncezionale per gli under 25, percorsi di educazione sessuale per i giovani, potenziamento dei consultori, la promozione di una narrazione non colpevolizzante, non ideologica e inclusiva dell’interruzione di gravidanza e – come richiesto oggi in Consiglio regionale con l’ordine del giorno del consigliere Garibaldi – l’indizione di concorsi per medici non obiettori in base alle esigenze delle strutture ospedaliere per garantire la completa attuazione della legge 194.
In Liguria nonostante la situazione sull’obiezione di coscienza sia globalmente migliore rispetto alla media nazionale, sono presenti problemi sull’applicazione della legge 194 a seconda delle province e degli ospedali. “Per fare qualche esempio concreto, secondo i dati 2021 raccolti dall’Associazione Luca Coscioni sugli obiettori di coscienza, risulta che all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure la percentuale di medici obiettori sia del 100% (2 ginecologi su 2) – osserva Selena Candia -. Al Villa Scassi di Genova i medici obiettori sono il 69% (9 su 13), al San Martino il 67% (14 su 21), a Lavagna il 69% (9 su 13) e alla Spezia il 67% (6 su 9)”. “Riequilibrare queste situazioni – conclude la consigliera regionale – sarebbe quindi un atto dovuto per permettere alle donne liguri una libera autodeterminazione del proprio corpo secondo quanto garantito dalla legge”.
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