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Premio Paganini, inaugurata la nuova sede a Palazzo Doria Carcassi – Genova 24

Genova. Questa mattina il sindaco Marco Bucci ha inaugurato la nuova sede del Premio Paganini a Palazzo Doria – Carcassi. I prestigiosi locali, resi disponibili grazie all’accordo tra Comune e Fondazione CARIGE, sono stati valorizzati con un progetto elaborato nel quadro della strategia di rilancio del Concorso.

«Abbiamo segnato il record di iscritti. È davvero un bel successo non solo per il Premio Paganini, di cui quest’anno ricorre il 70° anniversario dall’istituzione, ma anche per Genova. Dopo Ocean Race, la nostra città sarà protagonista di un’altra straordinaria competizione internazionale, stavolta in campo musicale. L’alto numero di candidati alla 57^ edizione del Concorso ne riafferma il prestigio e attesta una volta di più la bontà delle scelte compiute – ha dichiarato il sindaco Marco Bucci – Per l’importanza della storia e il prestigio di livello internazionale, il Premio Paganini meritava di avere propri uffici e quindi una sede autonoma e riconoscibile nella quale operare e svilupparne tutte le potenzialità. Spazi che non potevano che essere nel cuore di Genova, a pochi passi dal Teatro Carlo Felice, tempio musicale della città. Sono molto soddisfatto del lavoro svolto all’insegna della qualità, dell’economicità e di una visione di sistema a cui credo da sempre: fare rete, integrare competenze diverse, creare sinergie sul territorio. È così che Genova vince, anche nella cultura».

«Record di candidature e nuova sede, di meglio non si poteva fare – ha commentato il consigliere delegato Barbara Grosso – Quando, esattamente un anno fa, con il sindaco Bucci e il neopresidente Panebianco abbiamo immaginato gli strumenti per rilanciare il Concorso, l’esigenza di una sede autonoma è apparsa subito evidente. Dopo l’approvazione del nuovo regolamento, i contatti con Fondazione CARIGE e i sopralluoghi dei tecnici, nel giugno scorso è stato sottoscritto l’accordo. Oggi l’organizzazione del Premio Paganini, la cui prossima edizione registra moltissimi iscritti da tutto il mondo, dispone finalmente di uffici adeguati, di aree in cui collocare e valorizzare l’archivio, di una dimensione propria per avvicinare i ragazzi e le ragazze al Premio e realizzare tanti progetti, specie con le scuole».

«In un solo anno sono stati raggiunti risultati davvero notevoli. Il totale degli iscritti alla 57^ edizione è il più alto nella storia del Premio – ha affermato il presidente Giovanni Panebianco –  Non è certo quello numerico l’unico dato di cui tener conto, ma è sicuramente emblematico, specie considerando che il tempo a nostra disposizione per pubblicare il bando e per promuoverlo adeguatamente è stato di molto inferiore rispetto al passato. La scelta di un direttore artistico del livello di Nazzareno Carusi, grazie al quale è stata definita una serie di concerti-premio senza precedenti; una figura illustre come Salvatore Accardo a capo della giuria; un piano di comunicazione ad hoc con il rinnovamento del sito, l’attivazione dei profili social e la programmazione di eventi collaterali in Italia e all’estero; il supporto di professionalità specializzate anche in campo non strettamente musicale: ecco i fattori di successo, tra i quali voglio ricordare anche l’introduzione del programma Paganini Ambassadors e le intese che abbiamo raggiunto con gli istituti italiani di cultura all’estero. Abbiamo lavorato in squadra, grazie ad un team affiatato il cui impegno ha consentito di rispettare in pieno la tabella di marcia – ha detto ancora Panebianco – Se l’operazione di rilancio è partita nel 240° anniversario della nascita di Paganini, l’inaugurazione dei nuovi uffici avviene nell’anno di un’altra suggestiva ricorrenza, quella del 70° anniversario dell’istituzione del Concorso. La sede è stata organizzata sulla base di un progetto appositamente elaborato dagli esperti. Gli spazi sono, da un lato, ambienti di lavoro tradizionalmente intesi e dall’altro, luoghi identitari e fortemente evocativi, capaci di rappresentare, raccontare, promuovere. I nuovi uffici riflettono la memoria, il prestigio internazionale del Concorso e la sua storia genovese: abbiamo pertanto ritenuto doveroso rendere omaggio ad alcune illustri personalità che hanno legato la loro vita al Premio, allo studio e alla diffusione dell’opera di Paganini, quali Luigi Cortese, Carlo Marcello Rietmann, Edward Neill, Alma Brughera Capaldo e Renato De Barbieri. Sono stati recuperati interessanti materiali di archivio che prima giacevano in un deposito inadeguato e non accessibile: atti, documenti, fotografie e raccolte musicali che raccontano la storia del Premio, quali registri di iscrizione, rassegne stampa, verbali dei comitati e delle giurie, sino ad arrivare alle radiografie e ai documenti riguardanti la conservazione del Cannone. Le attività di catalogazione sono già in corso, con la collaborazione della Biblioteca Berio. Vorremmo riuscire a promuovere attività di digitalizzazione e realizzare iniziative culturali e scientifiche, attivando collaborazioni con altri enti, fondazioni e associazioni, a cominciare da quelle del territorio. La consultazione dei materiali potrà avvenire in luogo nel quale risultano valorizzate anche opere d’arte contemporanea del patrimonio genovese, provenienti dalle Collezioni Tacchini e Wolfson, così come libri, pubblicazioni e partiture musicali. Oltre all’intero staff del Premio – ha concluso il presidente – desidero ringraziare tutti coloro che hanno reso possibili questi risultati e in particolare Paolo Momigliano della Fondazione CARIGE, Serena Bertolucci ed Elvira Bonfanti di Palazzo Ducale, Raffaella Besta dei musei civici. Sentimenti di speciale gratitudine rivolgo a Cesare Mazzonis, già direttore artistico del Premio, per aver voluto donare volumi, partiture, vinili e raccolte musicali per la neoistituita biblioteca, a Caterina Fasolini, Paganini Ambassadors, per aver voluto mettere a disposizione a titolo gratuito un dipinto del 1831 raffigurante Niccolò Paganini e il Cannone. Analoga intenzione ha prospettato Enrico De Barbieri che intende concedere l’archivio personale di suo padre Renato, alla cui memoria sono stati da poco dedicati spazi pubblici cittadini».

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