BRUXELLES. «Benvenuto a casa, benvenuto nell’Ue». Un lungo applauso ha accolto – e poi salutato – il presidente ucraino Volodymir Zelensky in aula a Bruxelles dove ha parlato per fare il punto del conflitto con la Russia e per chiedere ulteriore assistenza non solo finanziaria ma soprattutto militare, oltre all’impegno per l’adesione del Paese all’Ue. «Un’occasione storica» ha esordito la presidente Roberta Metsola, accogliendolo nell’Eurocamera. «In tutto questo tempo la sua leadership ha ispirato il suo popolo e ha ispirato ogni angolo del globo. Quando il mondo pensa all’Ucraina pensa agli eroi che combattono le avversità, a Davide che batte Golia. Pensano alle icone di Snake Island, ai guerrieri di Mariupol, ai liberatori di tante città e villaggi occupati. I loro nomi saranno pronunciati per generazioni».
Nel cuore della famiglia europea
«Benvenuto a Bruxelles. Nel cuore della famiglia europea, a cui appartiene l’Ucraina. Sosterremo l’Ucraina in ogni fase del cammino verso la nostra Unione», aveva detto poco prima, accogliendolo nella capitale belga, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. «Benvenuto a casa», sono le parole del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, all’aeroporto principale di Bruxelles. Michel ha dato il benvenuto a Zelensky stringendogli la mano accanto alla presidente della Commissione europea, von der Leyen. Anche il nostro presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha poi incontrato il presidente Zelensky durante il Consiglio europeo.
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Zelensky: “La Russia vuole distruggere il modello Europa”
«Cari leader dell’Europa, cari europei, centinaia di miglia di persone nel nostro continente sono rappresentati qui. E questo riflette quello che significa la nostra Europa, moderna e pacifica: il modo di vivere europeo, gli standard di vita europea, una vita in cui tutti contano, una società in cui vige uno stato di diritto. Per l’Ucraina questo è un modo per sentirsi a casa, nella propria casa». La Russia, «dopo aver distrutto il modello ucraino vuole distruggere il modello europeo in quanto tale, il modello di vita degli altri 27 Paesi dell’Ue e noi non lo consentiremo. Questa guerra totale non è solo una guerra per conquistare territori, ma una minaccia caratterizzata da un dittatore con riserve massicce di armi sovietiche e di armi di altri regimi, come quello iraniano. Per poter combattere questa guerra, passo dopo passo, anno dopo anno, il Cremlino ha cercato di distruggere i nostri valori europei, il valore della vita umana, che è stato ucciso anche in Russia dalle autorità. La vita di nessuno ha valore se non quella dei membri del Cremlino: 140 milioni di cittadini russi sono solo corpi per il Cremlino», ha sottolineato Zelensky. Il regime russo «non solo investe nella fobia e cerca di rendere la realtà inumana degli Anni Trenta e Quaranta una realtà attuale, ma la nostra risposta è “no”».

Pace e sicurezza è invece il requisito del sogno ucraino. «Avete dato prova di decisioni coraggiose per essere “casa della giustizia”». Zelensky ricorda il primo giorno dell’invasione: «Siete stati subito pronti a difenderci, non solo sostenendo la nostra lotta, ma approvando il nostro status per essere nell’Unione Europea. Grazie per aver accolto i nostri profughi nei vostri Paesi e per non aver ceduto alla disinformazione russa. Grazie per la fornitura vitale di armi munizioni, carburante ed attrezzature per l’energia. Senza di voi non ce l’avremmo fatta».

Parlando poi al summit europeo Zelensky ha chiesto che i prossimi passi siano le sanzioni contro l’industria dei droni e dei missili della Russia, «perché i droni resteranno una minaccia principale». Ha poi riferito di aver «intercettato il piano di distruzione della Moldavia da parte dell’intelligence russa. Il documento mostra chi, quando e come distruggerà la democrazia moldava per stabilire il proprio controllo nel Paese. Ho immediatamente informato la Moldavia di queste minacce per proteggersi, sono sicuro che voi avreste fatto altrettanto».
Von der Leyen: decimo pacchetto di sanzioni
La presidente della Commissione europea, nella conferenza stampa con il presidente ucraino e il presidente del Consiglio europeo ha annunciato che «nei prossimi giorni proporremo il nostro decimo pacchetto di sanzioni: per prima cosa imporremo sanzioni su vari leader politici e militari», ma anche «sui responsabili della propaganda di Putin perché le loro bugie stanno avvelenando la scena pubblica in Russia e altrove». Il pacchetto includerà ulteriori divieti sull’export per oltre 10 miliardi di euro per continuare ad affamare ulteriormente la macchina militare russa. «Siamo una famiglia unica, abbiamo una visione sola, e le famiglie si aiutano», dice von der Leyen. «Gli ucraini danno la loro vita per un Paese libero – sottolinea – : non potremo mai raggiungere i sacrifici che fate ogni giorno, ma vi possiamo aiutare e possiamo menzionare la cifra 67 miliardi di euro di aiuti dati nel 2022».
Zelensky rinnova anche in conferenza stampa il suo grazie all’Europa, «ma non posso permettermi di tornare in patria senza dei risultati – dice –: tutto dipende dai partner e da me personalmente. Per me è molto importante che tutti i negoziati che noi conduciamo portino a dei risultati, è un punto di vista pragmatico: per sopravvivere abbiamo bisogno di armi e di aiuti finanziari». «Quando aiutate gli ucraini – ha proseguito – , aiutate voi stessi. Certo, ci sono dei segni positivi sulle armi, ma quello che è importante è che ci ascoltiamo reciprocamente, e arrivare a una voce unica, che la Russia possa sentire».
Meloni riaccende lo scontro con la Francia
Ma a Bruxelles si riaccende lo scontro Italia-Francia. Arrivando al Consiglio europeo, la premier Giorgia Meloni ha definito «inopportuna» la scelta del presidente francese, Emmanuel Macron, di invitare il presidente ucraino a Parigi prima del vertice europeo a Bruxelles. La nostra forza, dice, «deve essere l’unità». La missione di Francia e Germania a Washington è stata inopportuna? Francamente mi è sembrata più inopportuno l’invito a Zelensky di ieri. Perché credo che la nostra forza in questa vicenda sia la compattezza e io capisco le pressioni di politica interna, il fatto di privilegiare le opinioni pubbliche interne, ma ci sono momenti in cui privilegiare la propria opinione pubblica interna rischia di andare a discapito della causa e questo mi pare che fosse uno di quei casi».
Consiglio UE, Meloni: “Inopportuno l’incontro di Macron con Zelensky prima del vertice”
Il sostegno a Kiev, prosegue Meloni, è il miglior modo per sostenere la pace. «L’Italia è pienamente impegnata, il nostro contributo è a 360 gradi e siamo consapevoli che il conflitto ucraino ci coinvolge tutti. Credo che il miglior modo per costruire una opzione di dialogo e di pace sia mantenere le forze in campo sul piano di equilibrio. Il sostegno all’Ucraina è il modo migliore per arrivare ad una possibile trattativa», ha continuato Meloni sottolineando come Roma «vuole essere protagonista anche nella parte della ricostruzione». Mentre sui migranti «sono stati già fatti dei passi avanti: se guardiamo al passato, sul fatto che la questione migratoria è una questione europea, quello di oggi è un’enorme passo avanti».
Sul dossier economico «mi attendo che le aspirazioni delle singole nazioni non vadano a scapito degli altri e quindi che si possa trovare un equilibrio. Da una parte noi abbiamo sicuramente un enorme bisogno di difendere la competitività del nostro sistema, ma non perché gli Stati Uniti hanno fatto l’Ira, l’Inflation Reduction Act, ma perché è un momento nel quale bisogna rimettere in discussione le scelte che si sono fatte, per esempio, in tema di catene di approvvigionamento». Per la nostra premier, «occorre tornare a controllare le proprie catene di approvvigionamento fondamentali, bisogna aiutare il nostro sistema produttivo e bisogna farlo in maniera tale da non creare ovviamente disparità all’interno del mercato unico». Quindi, per esempio, «continuiamo a ritenere che immaginare un fondo sovrano per sostenere le imprese, lavorare su una piena flessibilità dei fondi esistenti debbano essere questioni da discutere, da mettere sul piatto, nel momento in cui alcuni, che hanno uno spazio fiscale superiore di altri, chiedono l’allentamento delle norme sugli aiuti di Stato».

Macron: «Forniture militari, non promesse»
«Le prossime settimane saranno decisive per l’esito della guerra», sostiene il presidente francesce, Emmanuel Macron, a margine del vertice straordinario Ue, rispondendo a una domanda sulla richiesta del presidente ucraino Zelensky di ricevere jet da combattimento dagli europei. «Bisogna privilegiare le forniture militari utili per permettere al popolo ucraino di condurre le operazioni e resistere, piuttosto che impegni che arrivano troppo tardi». In altre parole: «Dobbiamo valutare ciò che può essere inviato sul breve termine e corrisponde ai bisogni ucraini, è questo che determinerà la nostra volontà di inviare equipaggiamenti militari».

Riferendosi alle parole di Meloni, «non ho commenti da fare». Spiega: «Ho voluto ricevere il presidente Zelensky con il cancelliere Scholz, nel contesto del nostro ruolo. La Germania e la Francia hanno un ruolo particolare da otto anni su questa questione perché abbiamo anche condotto insieme questo processo».
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La foto di famiglia
Il presidente ucraino si è recato poi al Palazzo Europa per il vertice dei capi di Stato e di Governo dell’Unione europea. Ha partecipando alla sessione di lavoro, prima dei colloqui bilaterali con diversi leader, tra cui la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Al suo arrivo è stata fatta la «foto di famiglia» con tutti i Ventisette.

Il messaggio del Cremlino
Mentre il presidente Ucraino pronuncia il suo discorso a Bruxelles, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, in merito a un video nel quale si vede l’esecuzione di due soldati russi da parte di militari ucraini, scrive: «Mentre Zelensky va in giro per le città europee, i nazisti rimasti a casa sparano sui prigionieri». «Esattamente per questo – aggiunge la portavoce – il regime di Kiev è stato pagato per molti anni: per infettare il proprio popolo con un’ideologia nemica dell’umanità, per mettere le persone le une contro le altre, per la distruzione della società e dello Stato».
L’incontro tra Meloni e Zelensky
Zelensky, al termine della conferenza stampa, ha avviato la girandola di incontri con i 27 leader dell’Ue. Fonti europee hanno spiegato come i leader siano stati raccolti per gruppi e ciascuno di questi incontrerà il capo di Stato ucraino. Gli incontri di ciascun gruppo dureranno, secondo le stesse fonti, 20-30 minuti. La scelta di evitare i bilaterali ‘one-to-one’ con Zelensky è stata dovuta al forte ritardo nell’agenda dei lavori. Dopo la serie di incontri riprenderà il Consiglio europeo. Tra i bilaterali in programma c’era quello con la premier Giorgia Meloni. La premier vedrà quindi il presidente ucraino assieme ai leader di Spagna, Polonia, Romania, Olanda e Svezia.