Genova. “Asfalto scivoloso, strade killer, moto investe pedone, auto impazzite, sono solo alcune delle espressioni usate abitualmente sui giornali e nel linguaggio quotidiano delle persone per descrivere la dinamica delle migliaia di incidenti che avvengono ogni giorno sulle strade italiane, provocando lutti e costi sanitari, sociali ed economici per oltre 34 miliardi di euro l’anno“.
A dirlo Stefano Guarnieri curatore del libro “Il valore delle parole. La narrazione sbagliata degli scontri stradali”, presentato oggi alla Casa delle Federazioni del Coni, e dedicato ai temi della violenza e sicurezza stradale.
“Si tratta – spiega Guarnieri – di un linguaggio distorto che colpevolizza i mezzi di trasporto e non le persone, giustificando inconsciamente i responsabili dei 250mila scontri stradali che in Italia, ogni anno, provocano 3mila vittime e decine di migliaia di feriti di cui molti gravi”.
Moderato dal giornalista Massimiliano Salvo, l’incontro è stata un’occasione di confronto tra addetti ai lavori del mondo dell’informazione locale, attivisti della mobilità sostenibile e semplici cittadini sull’abitudine che media e opinione pubblica hanno nel raccontare gli scontri stradali.
Proprio un grave lutto ha cambiato la vita di Stefano Guarnieri, vicepresidente dell’associazione Lorenzo Guarnieri, suo figlio, investito e ucciso a 17 anni, il 2 giugno 2010, da un uomo che guidava sotto effetto di alcol e stupefacenti. Una tragedia personale che ha spinto Stefano Guarnieri e la sua famiglia a “spendere il nostro tempo perché quello che è accaduto a noi non accada ad altri”, aiutando a promuovere un “cambiamento culturale che è necessario” e che, per realizzarsi, “richiede di lavorare sul linguaggio”.
Ciò a partire dal concetto chiave di “incidente”, che Guarnieri definisce “una parola maledetta” traducibile dal latino come “un qualche cosa che accade, di inevitabile, che doveva avvenire. Ma chi lo dice che doveva accadere?”, il grido di dolore di Guarnieri che fin dal 2010, con l’associazione che porta il nome del figlio Lorenzo, promuove in tutta Italia la cultura dell’educazione e della sicurezza stradale attraverso eventi e iniziative di prevenzione degli scontri sulle strade, con l’obiettivo di “salvare tante vite umane: perché Lorenzo – come si legge nella mission dell’associazione sul sito internet – aveva il diritto di vivere e il suo omicidio, come quelli di tantissimi altri giovani, poteva essere evitato”.
Proprio l’associazione Lorenzo Guarnieri è stata promotrice della raccolta di 80mila firme che ha portato, con la legge 41/2016, all’introduzione nel Codice Penale del reato di omicidio stradale.
“Occorre cambiare linguaggio adesso, senza aspettare di essere colpiti da un lutto personale. Per rispettare il dolore altrui e prevenire gli scontri stradali, aiutando a promuovere un ambizioso ma fattibile e fattivo cambiamento culturale finalizzato all’obiettivo delle “morti 0″ sulle strade italiane e della città di Genova, una delle più pericolose d’Italia” conclude Stefano Guarnieri.
All’incontro hanno aderito anche Cittadini Sostenibili, FIAB Genova, Legambiente Polis, Unione Sportiva Pontedecimo, tRiciclo-Bimbi a basso impatto, Fridays for Future Genova, Biciofficina Maddalena Boom, Massa Critica Genova, Greenpeace Genova e il gruppo Facebook #genovaciclabile, anche co-organizzatore dell’evento insieme a FCI Liguria.
“È stato importante esserci per capire quanto enormemente le parole possano aiutarci a modificare la società in cui viviamo – dichiara Alessandra Repetto di #genovaciclabile – Stefano è il presidente di un’associazione, padre di un ragazzo ucciso dalla violenza stradale ma soprattutto un grande tecnico, e sarebbe importante che tecnici e amministratori partecipassero sempre di più a eventi come questo per comprendere come, spesso, qualcosa che sembra difficile da ottenere diventa facilmente raggiungibile nel momento in cui esiste la volontà politica di farlo”.
La presentazione del libro curato da Stefano Guarnieri sarà seguita, prossimamente, dall’organizzazione di un corso di aggiornamento professionale per giornalisti in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e con l’Ordine dei Giornalisti della Liguria.