Roma, 25 gen – Una volta il rock era forse la forma più anticonformista di espressione artistica. Mosse da una forte critica sociale, o più semplicemente dalla provocazione portata all’estremo, sui palchi di mezzo mondo moltissime band punk e metal hanno esternato simbologie e frasi reputate scioccanti. Copertine di dischi ed esibizioni live con tanto di cadaveri, inni satanici, pornografia, svastiche, falci e martello o A cerchiate anarchiche; e ancora serial killer, disastri naturali o nucleari, tossicodipendenza, stupri e chi più ne ha più ne metta. Ma nell’era dell’esaltazione dei freaks e della bruttezza, in quest’epoca dove sembra non sconvolgere più nemmeno la pedofilia o la necrofilia, esistono ancora libertà individuali che vengono negate dagli stessi che cianciano proprio di “libertà e democrazia”.
Pantera banditi dalla Germania
L’ultimo esempio di questo cortocircuito democratico lo troviamo ancora una volta in Germania; nazione perennemente lobotomizzata dal progressismo affinché si liberi da ogni legame con la propria identità storica e folcloristica. Ed è proprio uno dei partiti progressisti tedeschi per eccellenza, i Verdi, ad imporre l’ennesima censura artistica contro una delle bands da sempre più amate e discusse del panorama metal. Due grandi festival tedeschi: il Rock Am Ring e il Rock Im Park, spinti da una crociata bigotta antifascista, hanno cancellato la partecipazione sui rispettivi palchi della thrash-band americana Pantera. La decisione, comunicano gli organizzatori, è legata alle accuse di razzismo ricevute dal frontman Phil Anselmo. Negli anni, pur con qualche giustificazione, il cantante di Cowboy from Hell non ha mai fatto mistero delle proprie simpatie politiche. Dalle bandiere confederate degli stati del Sud esposte con fierezza, fino ad arrivare a un saluto romano sul palco del Dimebash, nel 2016, e ad alcune dichiarazioni politiche che hanno fatto scandalizzare i damerini del mainstream, come molti altri musicisti Phil Anselmo è sempre stato nell’occhio del ciclone del bigottismo mediatico.
Sinistra contro la libertà di espressione artistica
La presenza di Phil Anselmo e dei Pantera sui flyer pubblicitari dei due festival tedeschi ha scatenato subito l’inquisizione di bands, booking agency e sinistra tedesca. Il partito tedesco Alleanza 90/I Verdi, al consiglio comunale di Norimberga ha ricordato il gesto di Anselmo e ha chiesto espressamente all’organizzatore di Rock Am Ring e Rock Im Park, Argo Konzerte GmbH, di annullare la performance della band thrash-metal ai due festival. “Phil Anselmo – dichiarano i Verdi di Norimberga – ha ripetutamente e deliberatamente fatto gesti nazisti o urlato slogan razzisti. Riteniamo che le sue successive scuse per il suo comportamento siano banalizzanti e quindi tanto più problematiche. Il fatto che la band abbia in programma la reunion nel 2023 e voglia celebrarla nell’area dell’ex raduno del partito nazista, chiaramente supera il limite di ciò che è sopportabile”. Se non fosse che il nonno della Baerbock, presidente del partito dei Verdi, era un ufficiale della Wehrmacht negli anni ’40, si potrebbe pensare a una classica e noiosa forma di boicottaggio musicale; ma il fatto che le sinistre germaniche siano così fissate nella denazificazione della propria storia, riduce forse il tutto a una grave forma di incoerente fobia.
PuNx is DeAd!
Anche tra le bands in scaletta ad entrambi i festivals, quelle più orientate o esplicitamente legate alla sinistra antifascista hanno supinamente risposto alla gogna mediatica montata dai Verdi attaccando gli organizzatori. Tra i più accaniti contro la presenza dei Pantera abbiamo i soliti Toten Hosen, direttamente collegati all’Antifa tedesca e gli americani NoFx dell’ebreo antirazzista Fat Mike. Due band che si autoproclamano “punk” ma che, se proprio vogliamo andare all’origine della definizione stessa e della prima sottocultura che ne conseguì, questi vecchi ciarlatani carichi di denaro e cocaina, di punx, proprio non hanno nulla. In passato molti loschi figuri appartenenti alla scena mainstream sinistrorsa, provarono in tutti i modi ad accusare di nazifascismo e, conseguentemente, demolire mediaticamente e lavorativamente, bands dello spessore di: Motorhead, Slayer, Madness, Ramones, Sex Pistols, Agnostic Front, Bohse Onkelz e moltissimi altri che in Italia potrebbero arrivare anche a vere e proprie icone come Lucio Battisti.
Ridateci il vero anticonformismo
Oggi per radio ascoltiamo canzoni vomitevoli che, tra un grido sintetizzato e una scoreggia mixata, inneggiano allo sfascio tossico e soldi facili, con improbabili rime su fighe di legno e cazzi di gomma, senza più far scandalo. Abbiamo visto la sinistra difendere, in una ubriaca “libertà di espressione”, trapper mulatti che danzavano come scimmie sulle tombe dei soldati italiani caduti nella Prima guerra mondiale. In tutto questo schifo con cui oggi veniamo bombardati, dalla radio ai social, dalle trasmissioni, ai film e alle serie TV, i Pantera non solo ci sembrano l’ultimo dei problemi, ma anzi rappresentano la nuova “parte sana” di una società in decomposizione.
Andrea Bonazza
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