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Enrico Vanzina presenta ai “Martedì letterari” del Casinò di Sanremo il suo nuovo romanzo – Riviera24

Sanremo. “Era a Venezia in una notte governata dal segno del Leone, rischiarata da una luna diafana che tingeva di riflessi lattiginosi l’acqua ferma del Canal Grande”.

Così Enrico Vanzina cattura i suoi lettori proiettandoli con poche poetiche e magiche frasi nel clima e nello spazio de “Il cadavere del Canal Grande” il suo ultimo romanzo storico giallo che rispecchia l’amore di chi scrive verso Venezia e i personaggi che hanno agitato la sua storia millenaria.

Vanzina, autore regista, sceneggiatore, conosciuto e apprezzato a livello internazionale, dopo aver ricevuto il Gran Trofeo Premio Semeria per la narrativa torna al Casinò e inaugura la stagione dei “Martedì Letterari” con la presentazione del suo nuovo libro: ”Il cadavere del canal Grande” (Harper Collins). Ha introdotto l’autore Marzia Taruffi, Carlo Sburlati, giornalista, già patron dell’Acqui Storia e componente della giuria tecnica del Premio Semeria. Presente all’evento anche il senatore Gianni Berrino.

Giocando con i miti del Settecento, contaminando “I tre moschettieri” con “Le relazioni pericolose”, “La locandiera” di Goldoni con “Kill Bill” di Tarantino, “Il cadavere del Canal Grande” è un romanzo storico con con un meccanismo giallo perfetto, personaggi indimenticabili a partire dalla protagonista femminile, colpi di scena che lasciano a bocca aperta. Un libro che rivela ancora una volta l’eclettico e straordinario talento di Enrico Vanzina.

Trama: Jean de Briac ha un sogno, fare il pittore. Ma suo padre, un nobile francese assai più interessato al guadagno e alle mucche che all’arte, non voleva sentirne parlare. Così Jean ha rubato un cavallo dalla scuderia paterna e ha galoppato fino a Venezia, dove è riuscito a farsi prendere a bottega dal pittore che ama di più, il maestro Giambattista Tiepolo. La vita tra i canali e gli affreschi gli sembra tutto quello che ha sempre desiderato, finché un giorno va a sbattere contro una bellissima ragazza. Lei lo guarda e prima di svanire tra la folla gli affida un sacchetto di velluto con la preghiera di consegnarlo il prima possibile alla signora Ginevra, la proprietaria della locanda Alle due spade.

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Jean lo apre: contiene uno smeraldo di dimensioni stupefacenti. Pochi minuti dopo dal Ponte di Rialto si alzano delle grida, “c’è un cadavere nel Canal Grande”. È la ragazza del sacchetto. Dopo una notte turbata da un sonno inquieto Jean si reca alla locanda. Incontrerà Ginevra, la donna più sensuale che abbia mai visto, e finirà in un misterioso intrigo che coinvolgerà i potenti di tutta Europa e il più celebre veneziano di sempre: il cavalier Giacomo Casanova.

Dopo avere raccontato Roma e Milano, Enrico Vanzina chiude la sua trilogia noir dedicata alle città italiane. Suo padre, Steno, era un regista. Suo fratello, Carlo, era un regista. Lui, Enrico, invece, è eclettico fa lo sceneggiatore, l’autore, il regista, lo scrittore. Ha scritto circa cento film, alcuni famosissimi. Ha vinto il Nastro d’argento, la Grolla d’oro, il Premio De Sica e il Premio Flaiano. Ma il cinema e la tv non sono la sua unica occupazione. Ha collaborato con il «Corriere della Sera» e scrive ogni settimana su «Il Messaggero». Ha pubblicato diversi libri, tra cui Il gigante sfregiato (Newton Compton, 2013), suo primo romanzo giallo, Le finte bionde, Una famiglia italiana (Mondadori).

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