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È già allarme siccità, il Governo non esclude razionamenti

Il ministro di Ambiente e energia, Gilberto Pichetto Fratin, non ha escluso la possibilità che “su alcuni territori” si debbano effettuare dei razionamenti dell’acqua a causa della persistente siccità. Decisioni in tal senso non sono state ancora prese, ha però precisato, ma “certamente ci sono dei rischi sulla produzione di elettricità idroelettrica, perché se le dighe non riescono a far scendere l’acqua la ruota non gira. Speriamo si riescano a riempire le dighe nei prossimi 2-3 mesi, perché altrimenti ci sarebbero conseguenze”, ha dichiarato nel corso di un’intervista a Radio 24.

“Noi importiamo elettricità dalla Francia prodotta dal nucleare. La Francia ha piani di spegnimento se manca l’acqua di raffreddamento delle centrali e qualche rischio c’è”, ha proseguito. In Italia bisogna “mettere in atto azioni per riempire le dighe il più possibile”. Sull’ipotesi di razionamenti “credo che sia opportuno attendere conclusioni del tavolo” tecnico con le varie parti coinvolte. Ma comunque “un pò di razionalità nell’uso dell’acqua bisogna metterla in atto oltre che predicarla. Al momento non c’è nessuna decisione sui razionamenti. Ma credo che dopo i vari confronti si debbano tirare le conclusioni e può darsi – ha affermato – che su alcuni territori si debba arrivare a questo”.

Il ministro critico su incentivi auto elettriche

Il ministro è stato molto critico rispetto invece alle politiche di Bruxelles. L’idea di erogare incentivi per acquistare auto elettriche, se questo dovesse servire a sostituire milioni di veicoli più inquinanti, per allinearsi alle regole sulle emissioni che vorrebbe l’UE, “è inimmaginabile”, date le risorse di bilancio che richiederebbe, ha sottolineato il ministro. In ogni caso, ha aggiunto, “la valutazione sul piano degli incentivi la deve fare prima di tutto il mio collega Adolfo Urso, perché è legata al suo Ministero e alla disponibilità di incentivi”, ha puntualizzato.

Efficienza energetica

Come sulle auto elettriche, anche sull’efficienza energetica delle case le regole europee fissano degli obiettivi difficilmente realizzabili o ipotizzabili in Italia nei tempi indicati: “mi esprimo con un esempio: con tutto il 110% abbiamo messo 70 miliardi. È stato un intervento di efficientamento su 360mila edifici. Un calcolo, anche molto prudente, sul passaggio di 2 classi energetiche che investirebbe dai 3 ai 4 milioni di edifici in Italia, quanto richiederebbe? 1.000 miliardi? E chi lo farebbe in un paese dove l’85% sono proprietari di casa perché è stato il modo di risparmio delle famiglie più umili”, ha affermato il ministro. In merito al Superbonus, Pichetto Fratin ha spiegato che “la posizione del governo” è, primo, una “soluzione transitoria” per sbloccare i 15 miliardi di crediti fiscali che non vengono più acquistati, “l’altro è di trovare o concordare un percorso che non lasci nessuno col cerino in mano”.

Gas

Infine, per quel che riguarda il gas, il ministro ha affermato di non aver mai nascosto “che alla fine la sfida è quella dello stoccaggio di gas sul 2023-2024. Peraltro posso dire che essendo ad oggi ancora al 60% dello stoccaggio 2022 qualche speranza buona c’è di arrivare al 90% riserve e almeno 15 miliardi di metri cubi” prima della stagione invernale. “Nel contempo avremo più rigassificatori, ed è chiaro che danno sicurezza. Perché si puà acquistare gas via mare ovunque – ha proseguito il ministro –. Intanto noi dalla Russia ancora qualcosa stiamo prendendo, circa 15-20 milioni di metri cubi al giorno”.

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