New York – Ha parlato per quasi due ore, rilanciando i temi della campagna presidenziale del 2016, quando aveva promesso di ripulire Washington del ‘deep state’, il mondo oscuro dei burocrati e cospirazionisti. Ma rispetto a sette anni fa Donald Trump ha fatto capire quali saranno i temi della prossima, di campagna. Ha attaccato i big del Partito repubblicano, promesso che non tornerà più il partito di Paul Ryan, Karl Rove e Jeb Bush, e avvertito gli sfidanti interni alle primarie: il leader e unico candidato possibile è lui, l’unico in grado di “evitare la terza guerra mondiale”.
“Finiremo il lavoro”
“Nel 2016 – ha detto – dissi: ‘io sono la vostra voce’. Oggi aggiungo: io sono il vostro guerriero. Io sono la vostra giustizia’. E per coloro che hanno tradito: io sono la vostra punizione”. “Spazzerò – ha aggiunto il ‘deep state’. Licenzierò i burocratici e le ombre oscure che hanno strumentalizzato il nostro sistema giudiziario e riporterò di nuovo il popolo alla guida del Paese”. E ha lanciato quello che sarà uno degli slogan della sua campagna: “Finiremo il lavoro”, cominciato con la sua presidenza.
“Sarà la nostra battaglia finale”, aveva detto poco prima di salire sul palco, ai giornalisti. “Lo sanno loro – aveva aggiunto, riferendosi ai big del…