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Cospito in sciopero della fame, peggiora la salute: trasferito a Milano. Il capo della polizia Giannini: “Massima attenzione sugli anarchici”. Oggi il caso in Cdm

Alfredo Cospito lascia il carcere Bancali di Sassari per quello di Milano Opera. Lo spostamento, deciso dai medici della Asl di Sassari, in stretto contatto con il Dap diretto da Giovanni Russo, avverrà nelle prossime ore. Ed è frutto delle verifiche mediche sollecitate dalla dottoressa di Cospito Angelica Milia. Uno spostamento motivato da ragioni esclusivamente mediche, per monitorare la sua situazione dopo 103 giorni di sciopero della fame, ma che non cambia la linea dura sul 41bis, il carcere duro a cui è sottoposto Cospito, che ovviamente viene mantenuto anche nel nuovo carcere.

Andrà al Servizio assistenza intensificata
«Cospito sarà ricoverato nel padiglione del Servizio assistenza intensificata della struttura carceraria meneghina di Opera in considerazione del suo stato di salute», spiega l’avvocato Flavio Rossi Albertini. Al Sai sono destinati i detenuti affetti da gravi patologie. Ieri il medico di fiducia di Cospito, Angelica Milia, aveva sostenuto che il detenuto era a «rischio fibrillazione», in considerazione del suo calo ponderale, e ne aveva sollecitato il trasferimento.

Intanto, parlando degli scontri durante la manifestazione degli anarchici a Roma di sabato scorso, il capo della Polizia, Lamberto Giannini, ha affermato che c’è massima attenzione sui violenti. «Queste violenze e queste proteste si stanno ripetendo ed è una situazione che dovrà essere esaminata con la massima attenzione. Fenomeno seguito molto attentamente su tutto il territorio nazionale» ha dichiarato. «Stiamo facendo indagini per accertare tutte le responsabilità – ha detto a margine di un convegno della sezione Anpi della polizia di Stato al Viminale –. Sono stati già identificate e segnalate all’Autorità Giudiziaria oltre 40 persone. È in corso la visione dei filmati per accertare le singole responsabilità».

Attentato incendiario nella sede Telecom a Roma
A quanto apprende l’Adnkronos cinque auto aziendali, parcheggiate a distanza una dall’altra, sono state incendiate da ignoti che sono riusciti a introdursi all’interno del parcheggio esterno della sede della Telecom Italia, in via val di Lanzo 139, a Montesacro. Su una cabina elettrica è stata poi scritta con una bomboletta di vernice nera la «A» di anarchia e «No 41 Bis», mentre all’esterno del muro di cinta del parcheggio è comparsa la scritta «Black block».

Chi è Alfredo Cospito e perché gli anarchici hanno lanciato una mobilitazione in Italia e nel mondo

Giovani contagiati da folli idee negazioniste
«I ragazzi oggi sono colpiti e contagiati da idee folli suprematiste, razziste e antisemite. È un peccato che ragazzi così giovani possano subire le fascinazioni del negazionismo» ha spiegato il capo della Polizia, aggiungendo che «la memoria è importante, ci permette di guardare con attenzione al futuro e ai giovani, sia ai giovani colleghi sia ai giovani della società. Non conoscere, essere presi da richiami che arrivano sul web in maniera distorta è molto pericoloso. Dobbiamo difendere i giovani e mettere a loro disposizione i documenti di quello che è successo. Dobbiamo adoperarci per un’opera di rieducazione».

Protesta per Cospito a Torino, lo slogan degli anarchici: “Nordio, speriamo tu muoia”

Sottosegretario Prisco: mi auguro la conferma del 41 bis
Si augura «che venga confermato il carcere duro» per Alfredo Cospito il sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco. «Anche per rimandare un segnale chiaro e deciso perché non è con la violenza che si trattano le condizioni» ha detto a Perugia parlando con l’Ansa. «Le violenze non sono mai tollerate – ha sottolineato Prisco – e certo non è questo il Governo che si fa intimidire da chi le commette. Con chi le anima non si tratta. Mi preme anche esprimere tutta la solidarietà nei confronti delle Istituzioni e delle persone oggetto di violenza da questa presunta e sempre più chiara rete anarchica e soprattutto alle forze dell’ordine».

Attacchi alle sedi diplomatiche, pm indaga per terrorismo
La procura di Roma ha aperto un’inchiesta dopo le azioni di matrice anarchica contro il consolato italiano a Barcellona e contro l’auto di un funzionario dell’ambasciata italiana a Berlino. Nei fascicoli, si ipotizzano i reati di danneggiamento e incendio aggravati dalle finalità di terrorismo. I procedimenti sono all’attenzione dei magistrati dell’antiterrorismo che hanno affidato le indagini ai poliziotti della Digos e ai carabinieri del Ros.

Tajani: rafforzata la sicurezza
«Oggi pomeriggio informerò il Consiglio dei ministri sulle informative adottate dal ministero degli Esteri per garantire la sicurezza di tutte le nostre sedi diplomatiche, di tutti i nostri diplomatici e per garantire la sicurezza dello stesso ministero degli Affari esteri». Ad annunciarlo è il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine della consegna della chiavi della città di Firenze a Palazzo Vecchio.

Il governo non tratta con chi usa violenza
«Certamente – sottolinea Tajani – gli attentati di Atene e quello di Berlino, e l’assalto al consolato di Barcellona, ci preoccupano ma questo non significa che il governo è disposto a trattare con chi usa violenza perché insieme alle violenze contro le sedi diplomatiche ci sono state quelle contro le Forze dell’Ordine a Roma, e questo è assolutamente inaccettabile».

Il sottosegretario Delmastro: lo Stato non può arretrare
«È evidente che la lunga scia serpentosa di sangue e attacchi testimoniano di come quell’uomo riesca a dare segnali esterni con assalti e violenza nei confronti delle istituzioni. Lo Stato non può arretrare». Così il sottosegretario al Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, oggi in visita al carcere di Biella, rigetta l’ipotesi di clemenza per l’anarchico detenuto in regime 41 bis nel carcere di Sassari. «Per quanto riguarda l’aspetto politico non si arretra sul 41 bis, sull’ergastolo ostativo. Sono strumenti speciali per affrontare mafia e terrorismo anarchico. L’applicazione attiene alla magistratura, ma noi non la priveremo mai di questo strumento», ha aggiunto il sottosegretario.

Vertice in procura a Torino sul caso Cospito
Il procuratore capo Anna Maria Loreto e un procuratore aggiunto del pool antiterrorismo hanno incontrato un magistrato della Dna per discutere della situazione. Nulla è trapelato rispetto all’esito del colloquio. A Torino nella notte tra venerdì e sabato è stato incendiato un ripetitore nella zona collinare. Il gesto non è ancora stato dimenticato ma sul posto è stata trovata una scritta di solidarietà ad Alfredo Cospito, che è in sciopero della fame da oltre 100 giorni per protestare contro il regime di 41 bis cui è sottoposto in carcere. A carico di Cospito, a Torino, è in corso il processo d’appello bis per l’inchiesta «Scripta manent»: la Corte è stata chiamata a rimodulare la pena da infliggere all’anarchico ha un episodio che la Cassazione ha rubricato come «strage politica».

Appello di artisti per Cospito: Nordio intervenga
«Alfredo Cospito è un detenuto anarchico in sciopero della fame da più di 100 giorni per protestare contro il 41 bis. Lo accusano di aver commesso una strage più grave di quella di Capaci e via D’Amelio. Lo accusano di un attentato che però non ha causato né morti né feriti. Per questo Alfredo ha iniziato una lotta con il suo corpo, una lotta terribile che lo sta conducendo alla morte, nella totale indifferenza di coloro che dovrebbero e potrebbero intervenire. Chiediamo di intervenire prima che sia troppo tardi». È quanto scrivono in un appello al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, attori, registi e artisti. 

Attesa per la decisione del ministero della Giustizia
Entro il 12 febbraio il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dovrebbe rendere nota la propria decisione in merito all’istanza contro il 41 bis presentato dall’avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore dell’anarchico Alfredo Cospito. La richiesta del legale è stata inoltrata a via Arenula lo scorso 12 gennaio.

Consiglio dei ministri alle 18.30
Di Cospito si parlerà al Consiglio dei ministri convocato oggi, alle ore 18.30, a Palazzo Chigi. All’ordine del giorno, infatti, c’è un’informativa dei ministri degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, dell’Interno e della Giustizia sul caso. 

*** In aggiornamento

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