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Cassoni al sesto modulo del porto di Pra’, il Consiglio Comunale si spacca

È bagarre in Consiglio Comunale a Genova sul discorso dei cassoni della nuova diga foranea al sesto modulo del porto di Pra’. Alla fine, dopo una discussione di oltre tre ore, passa un ordine del giorno proposto dalla maggioranza, non votato dalla minoranza, e viene invece respinta tra le fortissime polemiche la mozione di partenza presentata dai consiglieri d’opposizione Rita e Filippo Bruzzone e Francesca Ghio.

Si è provato nei giorni scorsi, e sino alla mattina, a costruire un percorso comune, ma è stato inutile il lavoro dei mediatori e alla fine il segnale politico che ne emerge non è per nulla confortante, perché una strada condivisa si poteva e si doveva trovare, ce n’erano ampiamente i margini. Il clima surriscaldato è stato gestito con fatica dal presidente del Consiglio Comunale, Carmelo Cassibba: negli stalli riservati al pubblico, sin dalle 14 oltre cinquanta persone hanno riempito tutti i posti disponibili, per manifestare la loro contrarietà al progetto. Cassibba ha dovuto spesso interrompere la seduta. Due persone sono state allontanate dalla Polizia Municipale, sono volati insulti e gestacci, anche all’indirizzo dei consiglieri, tra cui Paolo Gozzi, che è stato il più bersagliato dalle critiche. È anche stato srotolato lo striscione con la scritta ‘Non rompete i polmoni. No ai cassoni’, prontamente fatto rimuovere.

Ricapitolando, la mozione dei consiglieri Rita e Filippo Bruzzone e di Francesca Ghio prevedeva un impegno contro i cassoni soprattutto legato all’impatto acustico. “Ho proposto cinque piccole correzioni grazie alle quali il documento sarebbe stato votato anche dalla maggioranza, ma a questo punto, assolutamente a sorpresa, sono arrivati gli autoemendamenti da parte dei proponenti e di fronte a questa situazione non possiamo più garantire il voto. Parliamo del futuro della città e non possiamo fare giochetti per prendere i voti di qualche ultras, né trattare questa istituzione come se fosse un’assemblea di condominio”, ha osservato Paolo Gozzi in uno dei suoi interventi.

Filippo Bruzzone ha ricordato al sindaco Bucci, presente in aula, “che una volta un appartamento in piazza Lido costava 2500 euro al metro quadrato, mentre ora costa 1600 euro. Se vuole fare il manager, lo faccia pure, ma rinunci a fare il sindaco di Genova”.

Per la Giunta ha parlato l’assessore comunale alla Portualità, Francesco Maresca: “La nuova diga è un progetto troppo importante e noi abbiamo il dovere di andare avanti”, annunciando il parere favorevole all’ordine del giorno ma non alla mozione.

Il documento passato con i voti della sola maggioranza (l’opposizione non ha votato, mentre si sono espressi contrariamente Mattia Crucioli di Uniti per la Costituzione e Fabio Ceraudo del Movimento 5 Stelle) prevede che il Sindaco e la Giunta si attivino “con il coinvolgimento del Municipio di riferimento, con gli enti e gli uffici preposti al fine di valutare una modifica del progetto circa la costruzione della nuova diga foranea di Genova, con la finalità di prevedere, quale area di cantiere per la prefabbricazione dei cassoni e trattamento (frantumazione e vagliatura) del materiale da demolizione, una porzione di area portuale più distante possibile dalle abitazioni”.

Inoltre, si chiede che “venga garantito il carattere temporaneo del cantiere, le cui strutture dovranno essere strettamente funzionali alla prefabbricazione dei ‘cassoni’ ed essere completamente rimosse al termine delle operazioni”. Tramonta l’ipotesi di un voto favorevole sull’opzione zero.

E intanto il presidente del Municipio VII Ponente, Guido Barbazza, inizia a manifestare i primi segni d’insofferenza rispetto alla maggioranza di Palazzo Tursi: “Le informazioni che la Giunta Municipale ed io abbiamo ricevuto in occasione dell’incontro di ieri in Autorità Portuale non sono risultate rassicuranti. Pertanto a titolo personale e in sintonia e continuità con quanto da me ripetutamente esternato fino dall’inizio di questa spiacevole vicenda, continuo a non condividere, sia nel merito, sia nel metodo, la decisione di realizzare il cantiere dei cassoni al sesto modulo del Bacino Portuale di Pra’, in quanto troppo vicino all’abitato di Pegli Lido e in contrasto con la visione di valorizzazione del litorale. Detto questo, come presidente del Municipio è mia intenzione continuare a lavorare e interagire, insieme alla Giunta e al Consiglio Municipale, con le istituzioni nel rispetto del mandato assegnatomi, per perseguire ogni ipotesi alternativa e intraprendere ogni azione possibile per tutelare gli interessi, la salute e la qualità della vita dei cittadini del Ponente genovese, che ho l’onore di rappresentare”. Ma è evidente che la strada è sempre più in salita anche perché, al momento, è proprio Pra’ l’unico porto a essere giudicato idoneo.

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