“Io ero bravo nelle trattative e rifiutavo i pollai televisivi in cui vince chi urla di più e io non volevo mandare le nostre persone in una sorta di spettacolo. Chiedevo di creare una situazione in cui poter parlare di contenuti. Prepotente? No, era rispetto per il movimento”. Rocco Casalino, responsabile della comunicazione 5Stelle, si confessa alle Belve in onda stasera su Rai 2.
Casalino: ho fatto un passo indietro per Conte
“Era una campagna importante e Conte era la persona giusta per far ripartire il movimento. Non volevo che ci fosse nessuna macchia”, dice l’ex gieffino parlando della sua non candidatura. “Ho fatto questa scelta per non danneggiare Conte e il movimento. E il giorno dopo mi sono pentito. La prossima volta però mi candido, se mi sarà offerta l’opportunità”.
A Conte ho insegnato a parlare più semplice
A Conte Casalino dice di aver insegnato una comunicazione più semplice. “Quanto mi deve? Parte della mia vanità direbbe che ci sono io dietro ma non è così. Ci dobbiamo entrambi qualcosa. Io ho imparato moltissimo da lui. Sono cresciuto molto e credo che qualcosa lui ha preso da me. Ci siamo stati utili entrambi”. Nessuno strappo, giura Casalino. “Non esiste più il ruolo di portavoce, nessuno lo ha. Non c’è stato nessun allontanamento”.
Niente film sul suo libro, non mi salutano più
Poi una confessione sul film da trarre dal suo libro. “Eravamo partiti alla grande. Il cinema è un mondo a parte, un mondo difficile. Mi volevano un regista e una casa di produzione molto importanti, c’era tutta la squadra pronta. Poi ho detto quella sciocchezza, che mi sarebbe piaciuto Sorrentino come regista, e si sono offesi tutti, non mi hanno più rivolto la parola”.
“Casaleggio mi ha notato e mi sono avvicinato a lui”
Il numero uno della comunicazione grillina torna a ripetere di essere partito dal basso, mai avuto protezioni. “Casaleggio mi ha notato e divento persona molto vicina a lui. Che era straordinario e non aveva pregiudizi. Per questo dovrò ringraziarlo sempre. È una delle pochissime persone che mi ha fatto sentire accettato per le mie qualità professionali. E per il mio talento nella comunicazione.
“Mio padre maschio del Sud, dominante”
Infine la vita privata. E qui Rocco si scatena. “Mio padre era un maschio del sud, molto virile, dominante. Non gli assomigliavo. Equesta cosa per lui era un problema. Faceva una serie di giochini per scoprire la mia omosessualità, ma io non ci cascavo perché sapevo che se lo avessi ammesso sarebbe stato peggio. Io ero sicuro che avrei avuto la vita impossibile”.
Ho fatto sesso con centinaia di donne
“Fino a 35 anni ho avuto una ragazza con cui facevo regolarmente sesso. E a un certo punto mi ero convinto che potevo reggere una vita da eterosessuale. Anche perché avevo desiderio di una vita famigliare, dei figli. Ho insistito con tutte le mie forze ad essere etero, ho fatto sesso con centinaia di donne. Sembra strano? Anche a me”.