Roma, 15 gen – La chiamano “patrimoniale Ue”, ed è difficile dare torto a questa deduzione. La “casa green”, la direttiva europea che potrebbe imporre di ristrutturare gli immobili in senso “ecologico” per il 2030 potrebbe essere una bella mazzata, l’ennesima, ai danni dei proprietari (anche piccoli, a scanso di equivoci: ovvero i più danneggiati dal salasso, in corso da trent’anni e più, che versa sul cosiddetto “mattone”).

Le richieste energetiche del progetto “casa green” non sono garantite da oltre 9 milioni di edifici residenziali su circa 12 totali. Dunque, il 74% degli immobili sarebbe tecnicamente “fuori legge” e ricadente nelle classi inquinanti E, F e G. Due proprietari su tre sarebbero costretti a investire cifre mostruose per rivoluzionare le proprie case, allo scopo di raggiungere i requisiti richiesti da Bruxelles. Una vera e propria patrimoniale Ue, chiamata in modo diverso. Forzare a spendere cifre simili non può che essere interpretato in un solo modo: una follia. Che potrebbe portare ad ulteriore impoverimento delle classi medie. Confedilizia, dal canto suo, ritiene che le ristrutturazioni forzate porterebbero al disastro su un mercato immobiliare già martoriato da anni, oltre che a un ennesimo boom dei prezzi senza disporre dei redditi necessari per giustificarlo.

Il Pd, ovviamente, tace e acconsente

La passione della sinistra per le patrimoniali soprattutto immobiliari (in Italia in vigore dal 1993 con l’introduzione dell’Ici, poi divenuta Imu), non poteva far altro che gradire il processo – per ora ancora dialettico – in corso a Bruxelles e dintorni, per grossa “spinta” della presidenza di turno svedese. O quanto meno tacere, che come dice il proverbio spesso vuol dire acconsentire. Non a caso uno dei numerosi partiti satellite del Nazareno, ovvero Alleanza Verdi e Sinistra, invece di prendersela con l’idea in sé, decide di attaccare la destra. Così fa Angelo Bonelli, che dichiara nel merito quanto il governo “sta condannando le famiglie a continuare a pagare costi economici insostenibili perché il patrimonio edilizio del nostro Paese disperde una quantità inaccettabile di energia: è questa la vera patrimoniale”. Insomma, una vera rigirata della frittata rispettosa della tradizione. .

Salvini: “La norma avrebbe conseguenze drammatiche”

C’è da sperare che il governo reagisca, e non solo a parole. Per il momento, Matteo Salvini è molto critico e afferma che “la nuova norma, pensata nelle stanze europee, avrebbe conseguenze drammatiche per il settore immobiliare del nostro Paese e per il patrimonio degli italiani. Abbiamo già fermato la sinistra su tasse e patrimoniali, lo faremo anche oggi”. Vedremo, caro ministro.

Alberto Celletti

Ti è piaciuto l’articolo?
Ogni riga che scriviamo è frutto dell’impegno e della passione di una testata che non ha né padrini né padroni.
Il Primato Nazionale è infatti una voce libera e indipendente. Ma libertà e indipendenza hanno un costo.
Aiutaci a proseguire il nostro lavoro attraverso un abbonamento o una donazione.